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News - Bandi & Finanziamenti

News - Bandi & Finanziamenti (359)

Agricoltura biologica, in Campania bando da 35mila euro

agricoltura biologicaC’è tempo fino al prossimo 15 maggio per partecipare al bando del Psr che mette a disposizione contributi a fondo perduto per 35 mila euro per l’agricoltura biologica in Campania.

Si tratta della Misura 11 del programma di sviluppo rurale che mira a promuovere la riduzione dell'impatto ambientale delle attività agricole attraverso l'introduzione e il mantenimento di metodi produttivi a basso impatto, favorendo la biodiversità e limitando le emissioni di carbonio nel settore agricolo e forestale, provenienti principalmente da fonti come l'allevamento zootecnico e l'uso di fertilizzanti, e incoraggiando lo stock del carbonio nei suoli.

La misura prevede due diverse tipologie d'intervento: conversione delle aziende agricole ai sistemi di agricoltura biologica e mantenimento delle pratiche e dei metodi di agricoltura biologica come definiti nel regolamento europeo 834/2007.

Al bando, che dispone la corresponsione di pagamenti compensativi sulla base dei maggiori costi e dei minori ricavi connessi agli impegni volontari aggiuntivi assunti dal beneficiario per 5 anni, possono partecipare agricoltori, sia singoli che associati ed Enti pubblici che conducono aziende agricole.

AdA

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Fondo Pmi con riserva per il Sud: attivati 200 milioni per ottenere garanzie, professionisti tra i destinatari

pon congiunto2Le imprese del Mezzogiorno hanno più chance per aggiudicarsi le risorse del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 662/1996. Lo stabilisce un decreto interministeriale Mise/Mef del 13 marzo 2017, con cui è stato espressamente stabilito che parte delle risorse del Programma operativo nazionale “Imprese e competitività” Fesr 2014-2020 siano utilizzate per creare una riserva speciale all’interno del Fondo cui potranno attingere, nelle sole regioni del Mezzogiorno, le Pmi ed i professionisti, allo scopo di efficientare il loro accesso al credito e lo sviluppo, anche attraverso l’ottenimento di garanzie su portafogli di finanziamenti.

La nuova sezione del Fondo sarà denominata riserva Pon Ic. Nel complesso, i beneficiari potranno contare su una dotazione destinata di 200 milioni, di cui 194,8 milioni per interventi in favore delle Pmi operanti nelle Regioni meno sviluppate, ossia Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e 5,2 milioni per interventi in favore dei soggetti beneficiari delle Regioni in transizione, ossia Abruzzo, Molise e Sardegna.

Sotto il profilo operativo, le nuove risorse saranno assegnate con le medesime modalità ordinariamente impiegate dal Fondo e, quindi, non faranno che rafforzare la mera disponibilità di mezzi finanziari da destinare a Pmi e professionisti, aventi almeno una sede produttiva ubicata nelle regioni del Sud.

Tuttavia, le operazioni finanziarie per le quali può essere concessa la garanzia della riserva Pon Ic devono essere espressamente dirette al finanziamento:

  • delle iniziali fasi dell’attività dei soggetti beneficiari;
  • del capitale connesso all'espansione dell'attività dei soggetti beneficiari;
  • del capitale necessario al rafforzamento delle attività generali del soggetto beneficiario;
  • di nuovi progetti aziendali, quali, a titolo esemplificativo, la realizzazione di nuove strutture o di campagne di marketing;
  • di attività di penetrazione in nuovi mercati, nel rispetto di quanto consentito dal regolamento de minimis e dal regolamento di esenzione;
  • di attività dirette alla realizzazione di nuovi prodotti o servizi o all’ottenimento di nuovi brevetti. La garanzia della Riserva Pon Ic, chiarisce il decreto, è concessa in favore dei soggetti beneficiari a titolo gratuito. Essa può intervenire come:
  • “garanzia diretta”, ossia rilasciando la garanzia sul portafoglio di finanziamenti in favore del soggetto finanziatore, responsabile dell'erogazione dei finanziamenti ai soggetti beneficiari e della strutturazione e gestione del portafoglio di finanziamenti;
  • “controgaranzia”, ossia rilasciando la garanzia in favore di un confidi, garante del soggetto finanziatore, con il quale il confidi medesimo collabora per la strutturazione e gestione del portafoglio di finanziamenti.

Nel caso di garanzia diretta, la riserva Pon Ic copre, nella misura massima dell’80%, la perdita registrata sul singolo finanziamento ricompreso nel portafoglio garantito mentre nel caso di controgaranzia, la stessa interviene concedendo la propria garanzia al confidi che, in relazione a un portafoglio di finanziamenti, rilascia la garanzia di 1° livello.

AdA

fonte sole24ore 104/17 AS

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Nuova Sabatini Ter, pubblicata la Guida del MiSE per le richieste di erogazione delle quote di contributo

sabatiniIl Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato la “Guida alla trasmissione delle richieste di erogazione delle quote di contributo” della Nuova Sabatini. La Guida descrive la procedura operativa per effettuare le richieste di erogazione delle quote di contributo.

“L'erogazione del contributo – spiega il Mise - è prevista al completamento dell’investimento autocertificato dall’impresa ed è effettuata in quote annuali secondo il piano di erogazioni riportato nel provvedimento di concessione.

L’avvenuta ultimazione dell’investimento deve essere attestata dall’impresa con Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio, sottoscritta dal legale rappresentante e resa al Ministero entro 60 giorni dalla data di ultimazione e, comunque, non oltre 60 giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento, pena la revoca del contributo.

L’impresa beneficiaria, dopo la ricezione del decreto di concessione, dovrà compilare la richiesta di erogazione della prima quota di contributo e i relativi allegati esclusivamente in formato digitale e dovrà inoltrarli al Mise attraverso l’accesso alla piattaforma, inserendo le credenziali che vengono trasmesse via PEC dal Mise all’indirizzo PEC dell’impresa. Contestualmente, una comunicazione informativa circa l’avvenuto invio delle suddette credenziali è trasmessa all’indirizzo e-mail del “referente da contattare per eventuali comunicazioni” indicato nel modulo di domanda.

Con la circolare direttoriale 9 marzo 2017, n.22504 sono state modificate le circolari n.14036 del 15 febbraio 2017 e n.17677 del 24 febbraio 2017, recanti le modalità di presentazione delle domande per la concessione e l’erogazione dei contributi della Nuova Sabatini di cui al decreto del Ministro dello Sviluppo economico di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze del 25 gennaio 2016.

In particolare, è stato sostituito l’allegato 6/A alla circolare n. 17677 del 24 febbraio 2017, relativo all'elenco dei beni materiali rientranti tra gli investimenti sul cui importo viene applicato, ai fini del calcolo del contributo, un tasso di interesse pari al 3,575%.

Inoltre, il punto 8.7 della circolare n. 14036 del 15 febbraio 2017 è sostituito dal seguente: “Con riferimento al settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, le agevolazioni sono concesse nel rispetto dell’art. 2 del regolamento (UE) n. 1388/2014, che prevede la non applicabilità dello stesso in caso di progetti con spese ammissibili superiori a 2 milioni di euro e aiuti di importo superiore a 1 milione di euro per beneficiario e per anno”.

AdA

Scarica la Guida alla trasmissione delle richieste di erogazione delle quote di contributo

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PMI vittime di mancati pagamenti, al via i finanziamenti agevolati

finanziamenti agevolati pmiAl via le domande per i finanziamenti agevolati alle PMI vittime di mancati pagamenti: la procedura sul portale del Ministero dello Sviluppo Economico è attiva dal 3 aprile. Si tratta dello strumento previsto dalla Legge di Stabilità 2016 (comma 199, legge 208/2015), che ha istituito il “Fondo per il credito alle imprese vittime di mancati pagamenti“, accessibile alle PMI in crisi di liquidità dopo essere rimaste vittime di debitori imputati per i seguenti reati: estorsione (articolo 629), truffa (articolo 640), insolvenza fraudolenta (641), false comunicazioni sociali (articolo 2621 del codice civile).

Il beneficio consiste in un finanziamento a tasso zero per un importo pari a quello dei mancati incassi, fino a un massimo di 500mila euro, di durata compresa fra tre e dieci anni, compreso un periodi di preammortamento massimo di due anni. La domanda si presenta esclusivamente online, seguendo apposita procedura: la fase di compilazione delle istanze è aperta dallo scorso 3 marzo e dal 3 aprile è possibile effettuare l’invio.

La domanda è compilata in formato digitale, seguendo lo schema previsto dalla circolare del Mise dello scorso 22 dicembre 2016, è obbligatorio avere la PEC (posta elettronica certificata) registrata al Registro Imprese. In fase di compilazione della domanda, il sistema espone una serie di dati acquisiti dal registro Imprese, che la PMI è tenuta a verificare, fornendo eventuali precisazioni. Dopo che la domanda è stata compilata in ogni sua parte, il sistema rilascia giorno, ora, minuto e secondo di presentazione della domanda di finanziamento, e codice identificativo della stessa. Ogni PMI può presentare una sola domanda: nel caso in cui ne presenti una successiva, automaticamente si annulla la precedente.

Il ministero esamina le domande verificando correttezza dei dati, possesso dei requisiti, capacità della PMI di rimborsare il finanziamento: se ritiene necessarie integrazioni, le chiede all’impresa attraverso la PEC. Se il finanziamento richiesto è superiore a 150mila euro, è necessaria la documentazione antimafia. I requisiti che la PMI vittima di mancati pagamenti deve avere per accedere al finanziamento agevolato sono:

  • crisi di liquidità a causa dei mancati pagamenti: significa che l’impresa ha un rapporto pari ad almeno il 20% fra ammontare crediti non incassati e crediti verso i clienti;
  • iscrizione al Registro Imprese;
  • pieno esercizio per propri diritti (no scioglimento, liquidazione, procedure concorsuali);
  • parametri di bilancio: rapporto fra patrimonio netto e totale attivo non inferiore al 5%, flusso di cassa dell’ultimo bilancio non inferiore alla somma degli impegni annuali per capitale derivanti dal finanziamento richiesto e dagli in essere alla data di presentazione della domanda.

AdA

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Aziende vinicole: finanziamenti per nuovi macchinari e punti vendita

vinoC’è tempo fino al prossimo 7 aprile per presentare domanda di partecipazione al bando della Regione Campania per la misura “Investimenti” del Piano nazionale di sostegno del vino – campagna 2016/2017. A disposizione ci sono 900mila euro per investimenti da realizzare sia in ambito aziendale che extra-aziendale, ferma restando la complementarietà con il Psr Campania 2014-2020.

Con le risorse a disposizione saranno finanziati, a livello aziendale, l’acquisto di nuovi macchinari (per la lavorazione delle uve e del vino, per la fermentazione e vinificazione, per lo stoccaggio, la miscelazione e l’invecchiamento del vino,  per il condizionamento - imbottigliamento, etichettatura, imballaggio -  per il trattamento acque reflue della cantina;  per la gestione informatica della cantina, per attrezzature e apparecchiature di laboratorio per il controllo della qualità dei vini; per hardware, software, computer, stampante, piattaforme web / e-commerce), il miglioramento e controllo della qualità e il risparmio energetico nonché la realizzazione di punti vendita e sale di degustazione (fino ad un massimo di 80mila euro di spesa).

A livello extra-aziendale, invece, il finanziamento potrà riguardare punti vendita, sale di degustazione e sale espositive (fino ad un massimo di spesa di 150 mila euro).

Il contributo erogato è pari al 50 per cento della spesa ammessa. I contributi sono riservati, in particolar modo, ai produttori di vini e mosti, ottenuti dalla trasformazione di uve fresche, acquistati o conferiti dai soci nonché a coloro che elaborano, affinano o confezionano il vino conferito dai soci e/o acquistato.

Le domande, complete di tutta la documentazione prevista dal bando, devono essere presentate entro il 7 aprile ai Centri assistenza Agricola (Caa) con procedura informatizzata sul portale Sian. Le stesse domande vanno, inoltre, consegnate all’Ufficio regionale competente per territorio, anche in forma cartacea entro la scadenza del 13 aprile 2017.

AdA

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Aree di crisi: dal 4 aprile apre lo sportello per le domande di accesso ai contributi

aree-di-crisi-industrialeIl Ministro dello Sviluppo Economico ha stabilito modalità e termini per accedere alle agevolazioni di cui alla legge n. 181/1989 destinate alle imprese che realizzano programmi di investimento delle imprese nelle aree di crisi industriale non complessa.

Dal 4 aprile 2017 il via alla presentazione delle domande di agevolazione per i programmi di investimento presentati nei territori delle aree di crisi industriale non complessa, che potranno beneficiare degli incentivi previsti dalla legge 181/89.

La dotazione finanziaria prevista è di 124 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo per la crescita sostenibile. Possono essere oggetto di finanziamento i programmi di investimento produttivo, i programmi di investimento per la tutela ambientale e, a completamento dei precedenti e per un ammontare non superiore al 20% del totale degli investimenti ammissibili, i progetti per l'innovazione dell'organizzazione.

L’investimento minimo è di 1,5 milioni di euro e potrà essere realizzato nei Comuni ricadenti nelle aree di crisi industriale non complessa come da elenco. Possono accedere alle agevolazioni le imprese di qualunque dimensione costituite sotto forma di società di capitali.

I Programmi e i progetti ammessi devono:

  1. riguardare unità produttive ubicate nei territori dei Comuni ricadenti nelle aree di crisi industriale non complessa con impatto significativo sullo sviluppo dei territori interessati e sull’occupazione;
  2. prevedere spese ammissibili complessive non inferiori a 1.500.000,00 euro;
  3. essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni;
  4. essere ultimati entro 36 mesi dalla data di delibera di concessione delle agevolazioni;
  5. prevedere un programma occupazionale da realizzarsi entro 12 mesi dalla data di ultimazione del programma degli investimenti caratterizzato da un incremento degli addetti.

La somma del finanziamento agevolato, del contributo in conto impianti, dell’eventuale contributo diretto alla spesa e della eventuale partecipazione al capitale non può essere superiore al 75% degli investimenti ammissibili.

L’impresa beneficiaria deve garantire la copertura finanziaria del programma di investimento apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno, in una forma priva di qualsiasi tipo di sostegno pubblico, pari ad almeno il 25% delle spese ammissibili complessive. Domande a sportello.

Le richieste di finanziamento dovranno essere presentate esclusivamente online dal 4 aprile 2017, fino ad esaurimento risorse.

AdA

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Correttivo al nuovo Codice appalti: previste oltre 200 modifiche

codice-appalti-pubbliciIl Ministro delle Infrastrutture e trasporti ha diffuso una prima versione del cosiddetto decreto correttivo al nuovo Codice appalti, all’esame del Governo.

Dopo alcuni mesi dall’entrata in vigore del dlgs 50/2016 si è ritenuto opportuno avvalersi della possibilità concessa al Governo dall’art. 1, comma 8, della legge delega 11/2016, che autorizza, entro un anno dalla data di entrata in vigore (19 aprile 2016) di adottare disposizioni correttive e integrative del predetto Codice.

La bozza del decreto è composta da 84 articoli che dispongono numerose correzioni ai 220 articoli del nuovo Codice appalti. Il documento tiene conto delle consultazioni effettuate dal Parlamento con le principali stazioni appaltanti e associazioni di categoria, delle osservazioni formulate dall’Anac e dal Consiglio di Stato, nonché dei suggerimenti provenienti da Regioni e Comuni. Le modifiche proposte sono mirate a perfezionare l’impianto normativo senza intaccarlo, con lo scopo di migliorarne l’omogeneità, la chiarezza e l’adeguatezza.

Il testo del provvedimento è all’esame da parte del Governo. È prevista poi una fase di consultazione aperta tra gli operatori del mercato, volta a tener conto delle difficoltà incontrate dai soggetti pubblici e privati del settore dall’entrata in vigore del nuovo Codice appalti. Terminata la fase consultiva, ci sarà un nuovo passaggio in Consiglio dei Ministri, dopodiché il testo sarà trasmesso al Consiglio di Stato, alle Commissioni parlamentari e alla Conferenza unificata, per i necessari pareri, per essere poi definitivamente approvato dopo il secondo esame del Governo. Il testo definitivo dovrà essere approvato entro il 19 aprile 2017 (un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice appalti).

AdA

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Appalti, requisiti dei progettisti e partecipazione dei giovani: in Gazzetta il decreto del Mit

progettazione ediliziaÈ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.36 del 13-2-2017) e sarà in vigore dal 28 febbraio il decreto del ministero delle Infrastrutture che stabilisce - così come era stato previsto dal nuovo Codice degli appalti (Dlgs 50 del 2016) - i requisiti che i professionisti devono possedere per partecipare alle gare per l'affidamento dei servizi di architettura e ingegneria.

Un provvedimento al quale il Codice assegnava anche il compito di garantire la partecipazione dei giovani nelle gare di progettazione e nei concorsi di progettazione e di idee. Anche se su questo fronte non ci sono novità: l'obbligo di fare team con giovani professionisti (con meno di cinque anni di abilitazione) scatta solo in presenza di raggruppamenti temporanei. È questa, infatti, l'unica disposizione che riguarda i giovani.

Viene, inoltre, sciolto un nodo importante che fu oggetto di una lettera che Inarcassa - insieme alle Casse aderenti all'Adepp - aveva scritto lo scorso maggio al Governo. Si tratta del nodo del versamento del contributo integrativo del 4 per cento da parte delle società di professionisti e di ingegneria partecipanti alle gare. Il nuovo Codice degli appalti aveva omesso ogni riferimento al pagamento di tale contributo e ora il decreto del Mit sancisce l'obbligo da parte delle società di ingegneria e delle società tra professionisti - partecipanti alle gare per l'affidamento di servizi di architettura e ingegneria - di applicare il contributo integrativo, che dovrà, ovviamente, essere poi versato alla Cassa di riferimento.

I requisiti per l'accesso alle gare:

Professionisti
Avere una laurea, in architettura o in ingegneria, a seconda dell'attività prevalente oggetto del bando di gara, è tra i requisiti che i progettisti devono soddisfare per partecipare agli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria. Ma, se la realizzazione dei servizi oggetto della gara non richiede il possesso di una laurea, allora la partecipazione è aperta anche ai geometri o ad altri tecnici non laureati. Essere abilitati all'esercizio della professione ed essere iscritti all'albo professionale, sono le altre condizioni imprescindibili per accedere alle gare di progettazione, di direzione dei lavori, etc.

Raggruppamenti temporanei
Come già stabilito dalla precedente legislazione (art. 253, comma 5 del vecchio Regolamento di attuazione del Codice - Dpr 207/2010), i raggruppamenti temporanei devono prevedere la presenza di un giovane progettista, laureato ed abilitato da meno di cinque anni all'esercizio della professione. Quanto alle caratteristiche che il progettista del raggruppamento deve avere, il decreto del Mit ne stabilisce più di una. Il progettista - tassativamente iscritto al relativo albo professionale - può essere un libero professionista singolo o associato. Nel caso di società di ingegneria e di Stp, può essere un amministratore, un socio, un dipendente, o un consulente su base annua «che abbia fatturato nei confronti della società una quota superiore al cinquanta per cento del proprio fatturato annuo risultante dall'ultima dichiarazione Iva».

Società di professionisti (Stp)
Per la partecipazione a gare di architettura e ingegneria, le Stp devono avere un organigramma aggiornato che comprenda i professionisti e i tecnici direttamente coinvolti nella società (soci, amministratori, dipendenti, consulenti su base annua che firmano progetti o fanno parte dell'ufficio di direzione dei lavori e il cui fatturato derivi per più della metà dal lavoro effettuato per la Stp), specificando per ciascuno di essi quali sono le specifiche competenze e responsabilità.

Le Stp, le società di ingegneria, i raggruppamenti temporanei e anche i consorzi stabili di società, devono comunicare - secondo precise scadenze - alcune informazioni all'Anac ai fini dell'inserimento nel casellario delle società di ingegneria e professionali (atti costitutivi e ogni atto di variazione dell'assetto societario, organigrammi, delibere di nomina dei direttori tecnici, fatturato speciale). Tali dati vanno a finire nella banca dati nazionale degli operatori economici e vengono utilizzati per la verifica dei requisiti di idoneità professionale e delle capacità tecnico-professionali ed economico-finanziarie posseduti dalle società partecipanti alle gare per l'affidamento di servizi di architettura e ingegneria.

AdA

Scarica il Decreto 2 dicembre 2016, n. 263

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Bonus ricerca e sviluppo, fuori marchi e disegni

marchi-e-brevettiVia libera dalle Entrate all’acquisizione agevolata, in base all’articolo 3 del Dl 145/13 (bonus ricerca e sviluppo), di brevetti, sebbene rilevati da un fallimento. Semaforo rosso, invece, per marchi e disegni. A chiarirlo è la risoluzione 19/E/17 pubblicata ieri con cui l’amministrazione finanziaria si è pronunciata sui criteri di ammissibilità dei predetti costi.

Come si ricorderà, il bonus è stato modificato dalla legge di Bilancio per il 2017. Allo stato, infatti, la misura riconosce a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato, purché residenti nel territorio dello Stato, un credito d’imposta nella misura del 50% delle spese sostenute. Il criterio di calcolo presuppone un “approccio incrementale”, ossia sono agevolabili le sole spese eccedenti la media di quelle effettuate nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015.

La norma prevede il riconoscimento dell’incentivo per tutte le attività che comportino la realizzazione di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale. In tale ambito, sono considerati costi eleggibili: il personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo; le quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio, con un costo unitario non inferiore a 2.000 euro al netto dell’Iva; le spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, con altre imprese, comprese le startup innovative e le imprese localizzate in altri Stati membri Ue, negli Stati aderenti all’accordo dello Spazio economico europeo o in Stati che consentono lo scambio di informazioni; le competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto, a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne.

L’agenzia delle Entrate, quindi, risponde ad un interpello proprio sulla natura delle spese agevolabili. Nel dettaglio, l’impresa istante – operante proprio nel campo R&S – ha chiesto di sapere se potessero rientrare fra i beni agevolati anche i marchi, brevetti e disegni che la stessa aveva acquisito direttamente da un fallimento. Il dubbio espresso dall’impresa acquirente riguardava proprio lo status del soggetto cedente, sottoposto ad una procedura concorsuale. Oltretutto, la rilevazione dal fallimento non dava conto delle singole poste acquisite, essendo espresse in fattura cumulativamente. Infine, era in dubbio se, nel calcolo della media storica, si dovesse tenere conto anche di tutti i costi per le privative industriali sostenute dall’impresa fallita.

Le Entrate si sono pronunciate dopo aver acquisito il parere del ministero dello Sviluppo economico. Quest’ultimo ha sottolineato che l’ammissibilità dei costi al regime di aiuto presuppone tanto la stretta inerenza all’attività di ricerca, quanto il necessario sostenimento durante lo svolgimento della ricerca medesima. Fatta questa premessa, la risoluzione chiarisce che, a mente di quanto indicato nella circolare n. 5/E/16, segnatamente ai titoli di spesa sostenuti dal richiedente, sono agevolabili le sole competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica.

Ne deriva, quindi, che mentre sono pacificamente agevolabili i brevetti per invenzione e i modelli di utilità, non può dirsi altrettanto per i marchi e i disegni. Quanto alla natura del cedente, lo stesso Mise ha evidenziato come la norma abbia riguardo esclusivamente all’obbligo di acquisizione da un terzo, a nulla rilevando che questi sia un soggetto fallito.

Sulla questione relativa all’indicazione “indistinta” in fattura dei beni acquisiti il Fisco suggerisce di adottare un criterio che evidenzi l’incidenza percentuale del valore normale del singolo bene acquisito rispetto al valore normale complessivo del lotto di beni acquistato. Nessuna inclusione, infine, nel calcolo della media storica dell’impresa acquirente di tutte le privative conseguite dalla cedente fallita, in quanto nel caso di specie non si realizza alcuna una continuità operativa fra le due realtà imprenditoriali.

AdA

fonte Sole24Ore A.S.

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3 Borse di Studio dalla Scuola di Governo del Territorio

sgtLa Scuola di Governo del Territorio bandisce 3 borse di studio per ricerche relative al piano strategico della città metropolitana di Napoli. In particolare si tratta di:

  • 2 borse relative a studi territoriali sui temi del piano strategico della Città Metropolitana di Napoli;
  • 1 borsa di studio relativa a studi socio-economici sui temi del piano strategico della Città Metropolitana di Napoli.

L’importo di ciascuna borsa ammonta a € 2.500 lordi
Possono partecipare alla selezione coloro che siano in possesso di:

  • Laurea specialistica/magistrale nelle materie della pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale;
  • Laurea specialistica/magistrale in scienze economiche.

Le domande di partecipazione alla selezione per le borse di studio, redatte secondo il modello allegato, dovranno essere inviate via mail, con l’indicazione di tutti i dati anagrafici ed allegando dettagliato curriculum vitae, all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Le domande dovranno pervenire entro le ore 12,00 di venerdì 24 febbraio 2017


Scarica il Bando

Schema di domanda

mb

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