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Scuola di governo del territorio, un corso gratuito per giovani campani sul trattamento dei rifiuti

Scuola di governo del territorio, un corso gratuito per giovani campani sul trattamento dei rifiuti

(Articolo pubblicato sul il Denaro.it del 16 marzo 2022)

La Scuola di Governo del Territorio, a cui aderiscono le Università della Campania e gli atenei di Pisa, Brescia, Roma Tor Vergata e Insubria, oltre al Cnr ed altre istituzioni, avanza una nuova proposta formativa di grande interesse per i giovani campani. Si tratta di un corso organizzato in collaborazione con il Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai) e con il Consorzio Promos Ricerche, dedicato al tema del trattamento dei rifiuti in un’ottica di economia circolare. Il corso proposto dalla Scuola, la cui direzione scientifica è affidata all’economista Riccardo Realfonzo sin dalla sua fondazione, affronta un tema indubbiamente del massimo interesse in un territorio come la Campania, che sta provando ad uscire definitivamente dalle mille emergenze legate ai rifiuti.
Il corso si intitola “Green Jobs 2022: gestione dei rifiuti tra legge e tecnica” e rappresenta una importante opportunità per i giovani. Si tratta infatti un corso completamente gratuito, grazie al finanziamento del Conai, e che sarà tenuto da specialisti del settore. Il corso è dedicato a giovani under 35 residenti in Campania, laureati nei settori delle scienze biologiche, mediche e farmaceutiche, dell’ingegneria, dell’architettura, dell’economia, della giurisprudenza, delle scienze fisiche e chimiche, delle scienze agrarie, forestali e ambientali, della geologia. Il corso è aperto a ben 80 partecipanti e si terrà in modalità e-learning, in diretta e da remoto. Se aggiungiamo che il corso vanta il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, è chiaro che si tratta di una nuova straordinaria possibilità meritoriamente offerta dalla Scuola di Governo del Territorio e dal Conai ai giovani.
“Lo sviluppo di competenze ampie e trasversali nel settore della green economy si sta rivelando sempre più importante”, commenta il presidente Conai Luca Ruini. “Gli obiettivi europei di riciclo diventeranno nei prossimi anni ancora più sfidanti, e il nostro Paese deve adeguare in tempi rapidi le sue infrastrutture impiantistiche: siamo convinti che sarà la formazione a permetterci di vincere le sfide sostenibili che ci aspettano, per passare davvero da un modello lineare a uno circolare. Anche per questo Conai considera parte fondamentale dei suoi compiti lo sviluppo di conoscenze interdisciplinari e di opportunità professionali nel settore della transizione ecologica e della gestione dei rifiuti”.
Dal canto loro, il Direttore scientifico della Scuola di Governo del TerritorioRiccardo Realfonzo, e la presidente del Consorzio Promos Ricerche, la professoressa Alessandra Storlazzi, hanno congiuntamente dichiarato che “una sempre più corretta gestione dei rifiuti e un sempre più intenso riciclo sono cruciali per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Ciò è tanto più vero in una regione, come la Campania, che ha subito in passato un vero e proprio ‘assalto al territorio’ e in cui da alcuni anni si sta tenacemente, non senza difficoltà, voltando pagina. Riteniamo che sia cruciale la collaborazione tra il sistema universitario campano e il Conai, perché consente di formare le professionalità di cui abbiamo grande bisogno e offre un futuro a numerosi giovani”.
Le lezioni inizieranno lunedì 4 aprile e si chiuderanno venerdì 6 maggio. Ventiquattro moduli da 90 minuti, strutturati anche con la collaborazione di ReteAmbiente Formazione. I partecipanti che avranno seguito in diretta almeno il 75% complessivo dei relativi moduli saranno ammessi ad una prova finale, finalizzata al rilascio di un attestato di partecipazione. Per iscriversi c’è tempo fino a mercoledì 23 marzo.
Il Bando completo è disponibile sul sito del Consorzio Promos Ricerche, nella pagina dedicata alla formazione.


 

Scuola di Governo del Territorio: un osservatorio sulla spesa del PNRR

Scuola di Governo del Territorio: un osservatorio sulla spesa del PNRR

(Articolo pubblicato sul Corriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno del 21 febbraio 2022)

La Scuola di Governo del Territorio, fondata a Napoli nel 2015 su iniziativa del Consorzio Promos Ricerche, prosegue a pieno ritmo la sua attività. La Scuola, collettore di eccellenze scientifiche e istituzionali di spicco in Italia, vede ormai la partecipazione di numerosissime università, associazioni scientifiche, istituzioni, ordini professionali e in questi anni ha prodotto una intensa attività di formazione, ricerca e convegnistica, che frequentemente confluisce nella bella collana di libri edita dalla Franco Angeli. Le attività, svolte sotto la direzione scientifica dell’economista Riccardo Realfonzo, sono proseguite negli ultimi due anni a dispetto della difficile fase pandemica, anche grazie al supporto finanziario della Regione Campania, della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, dell’Interporto Campano e del CIS di Nola, mentre l’Università Suor Orsola Benincasa ha messo a disposizione una nuova sede per gli uffici del Consorzio Promos Ricerche e della Scuola.

L’ultima riunione del Consiglio Scientifico della Scuola, tenutasi mercoledì 16 febbraio u.s., si è aperta con l’intervento di Maurizio Tira, Rettore dell’Università di Brescia, che ha portato il saluto anche delle altre Università che aderiscono alla Scuola, essenzialmente le Università della Campania ma anche gli Atenei di Pisa, Roma Tor Vergata, Insubria e Brescia. Nell’occasione, Tira ha invitato la Scuola a intervenire ai lavori della Conferenza dei Rettori per presentare le attività formative e di ricerca in corso.

I lavori sono proseguiti con l’esame delle attività messe in campo nel 2021, presentato dal direttore Realfonzo, e le proposte per l’anno in corso. Sul piano dell’attività formativa la Scuola propone numerosi master e corsi di alta formazione, finalizzati a promuovere lo sviluppo locale attraverso la collaborazione tra il mondo accademico, quello delle professioni e le istituzioni. I corsi che saranno attivati nell’anno riguarderanno tra l’altro i temi del project management, della progettazione e rendicontazione dei fondi europei, dei modelli organizzativi e degli organismi di vigilanza che scaturiscono dal decreto legislativo 231 del 2001, della responsabilità sociale delle imprese, della valutazione del lavoro nella pubblica amministrazione, dei servizi pubblici locali, della nutrizione e sicurezza alimentare, delle tecniche di valutazione dei progetti. Appena bandito un corso sulla gestione dei rifiuti organizzato in collaborazione con il CONAI e offerto gratuitamente ai giovani under 35.

Il dibattito sulle prospettive e sulle iniziative di ricerca e convegnistica è stato intenso ed è ruotato principalmente intorno alla proposta di predisporre una sorta di osservatorio sulla spesa dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche con riferimento alla quota del 40% da destinare al Mezzogiorno. Tutti i partecipanti hanno convenuto che questo tema sia cruciale per il futuro del Paese, ed anche che vi sono evidenti criticità nella progettazione e realizzazione di una spesa di qualità, utile ad attivare lo sviluppo economico.

Il tema, posto da Realfonzo, è stato sviluppato da Walter Tortorella (capo dipartimento IFEL-ANCI) e poi ripreso negli interventi di Carlo Palmieri (Vice Presidente Unione Industriali di Napoli), Diego Vivarelli (direttore ACEN), Pasquale De Toro (Istituto Nazionale di Urbanistica), Luigi Di Cristo (vicedirettore Agenzia delle Entrate), Gaetano Di Palo (IFEL Campania) e Grazia Torre (Ordine degli Architetti). Tutti hanno condiviso, in vario modo, la necessità di organizzare iniziative di analisi e dibattito sulla qualità e quantità di spesa dei fondi del PNRR e dei fondi strutturali europei.

Hanno partecipato alla riunione del Consiglio Scientifico, con interventi e proposte anche su altri temi di formazione e ricerca, i rappresentanti di numerose altre istituzioni che aderiscono alla Scuola: Alessandra Storlazzi (Presidente Consorzio Promos Ricerche), Daniela Segreti (direttore ANCE Campania), Alessandro Castagnaro (Presidente ANIAI Italia), Giovanni Montresor (Vice Presidente CENSU), oltre ai docenti Antonio De Santis, Paolo Esposito, Roberto Gerundo, Carlo Iannello, Antonio Lopes, Lucia Lopez, Sergio Marotta, Agostino Nuzzolo e Luisa Santini in rappresentanza delle Università.


 
Facility management . Pubblicate due norme UNI

Facility management . Pubblicate due norme UNI

Il Facility Management (FM) integra molteplici discipline al fine di influenzare l'efficienza e la produttività delle economie di società, comunità e organizzazioni, così come il modo in cui gli individui interagiscono all'interno di tali organismi. L'FM influenza la salute, il benessere e la qualità della vita di gran parte delle società e della popolazione mondiale tramite i servizi che gestisce e fornisce.
In tale ambito, la commissione Manutenzione dell UNI, ha recentemente recepito anche in lingua italiana la norma UNI EN ISO 41001Facility management - Sistemi di gestione - Requisiti con guida per l'utilizzo” e la norma UNI EN ISO 41011Facility management – Vocabolario

Il primo documento specifica i requisiti per un sistema di facility management (FM) quando un'organizzazione:

  1. ha la necessità di dimostrare una fornitura efficace ed efficiente di FM che supporti gli obiettivi delle richieste dell'organizzazione;
  2. mira a soddisfare in modo coerente le esigenze delle parti interessate e i requisiti applicabili;
  3. mira a essere sostenibile in un ambiente competitivo a livello globale.

I requisiti indicati nella norma non sono specifici del settore e si intendono applicabili a tutte le organizzazioni, o parte di esse, che si tratti di settore pubblico o privato e indipendentemente dal tipo, dimensione e natura dell'organizzazione o della posizione geografica.
L'appendice A fornisce ulteriori indicazioni sull'utilizzo di questo documento.
Il secondo documento definisce i termini e le definizioni utilizzati nelle norme di Facility management.

Le norme inerenti il FM si applicano a ogni organizzazione che desideri:

  • stabilire, implementare, mantenere e migliorare un sistema FM integrato;
  • assicurare la conformità alla politica di gestione specificata;
  • dimostrare la conformità al presente documento mediante un'auto-determinazione e un'auto-dichiarazione;
  • chiedere conferma della propria conformità alle parti che hanno un interesse nell'organizzazione;
  • chiedere conferma della propria auto-dichiarazione da parte di un soggetto esterno all'organizzazione;
  • richiedere la certificazione/registrazione del proprio sistema FM da parte di un organismo di certificazione accreditato di terza parte.

mb

Fonte UNI

Gestione dell’energia

Gestione dell’energia

Pubblicata in italiano, a cura del CTI – Comitato Termotecnico Italiano e del CEI – Comitato Elettrotecnico Italiano la UNI CEI EN ISO 50001Sistemi di gestione dell'energia - Requisiti e linee guida per l'uso
Questo documento definisce i requisiti per creare, attuare, mantenere e migliorare un sistema di gestione dell'energia (SGE).
L'obiettivo della norma è quello di consentire che un'organizzazione persegua, con un approccio sistematico, il miglioramento continuo della propria prestazione energetica e dello stesso SGE.
La norma è applicabile:

a) ad ogni organizzazione indipendentemente dalla tipologia, taglia, complessità, posizione geografica, approccio organizzativo o dai prodotti o servizi che fornisce;

b) alle attività che influenzano la prestazione energetica che sono gestite e controllate dall'organizzazione;

c) indipendentemente dalla quantità, uso e tipologia di energia consumata;

Inoltre:

d) richiede la dimostrazione di un miglioramento continuo della prestazione energetica, ma non definisce livelli di prestazione energetica da raggiungere;

e) può essere utilizzata indipendentemente o essere allineata o integrata con altri sistemi di gestione.


L'appendice A fornisce una linea guida per l'utilizzo della norma e l'appendice B fornisce un confronto tra questa versione e la precedente.

La norma contiene i requisiti utilizzati per valutare la conformità. Un'organizzazione che desidera dimostrare la conformità al presente documento può farlo:

  • effettuando una valutazione eun'auto-dichiarazione, oppure,
  • chiedendo conferma della sua conformità o auto-dichiarazione da parte delle parti interessate, come i clienti, oppure,
  • chiedendo la certificazione/registrazione del proprio SGE presso un organismo esterno.

mb
Fonte UNI

Qualità dei fornitori dei servizi di welfare. Dall'UNI una Prassi di Riferimento

Qualità dei fornitori dei servizi di welfare. Dall'UNI una Prassi di Riferimento

Pubblicata la Prassi di Riferimento UNI/PdR 58:2019 in materia welfare aziendale; il documento è stato elaborato dal Tavolo "Servizi alla persona nel welfare aziendale”.
L’obiettivo della Prassi di Riferimento è quello di fornire delle linee guida sui requisiti per la qualifica dei fornitori dei servizi alla persona offerti ai lavoratori dai datori di lavoro attraverso piani di welfare aziendale gestiti direttamente dal datore di lavoro o mediante provider di welfare aziendale, con o senza il supporto di piattaforme informatiche.
Nel documento sono individuati alcuni esempi di servizi di welfare aziendale, classificati secondo cinque diversi ambiti di attività riconducibili alla sfera familiare, del benessere e della salute, della qualità della vita, dell’abitazione e di intermediazione (servizi finanziari/assicurativi/assistenza fiscale, ecc.).
Sono inoltre definiti i requisiti essenziali che i fornitori dei servizi alla persona devono avere sia in termini di requisiti giuridico-amministrativo che economico-finanziari, ed infine sono individuate le autorizzazioni amministrative e le procedure essenziali per il rilevamento della qualità dei servizi offerti, nonché gli elementi tecnico-professionali per l’erogazione del servizio stesso.
Si ricorda che le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.

Scarica la Prassi

mb
Fonte UNI

Antincendio. Nuova norma UNI sui rivelatori di fumo

Antincendio. Nuova norma UNI sui rivelatori di fumo

Pubblicata, a cura della Commissione “Protezione attiva contro gli incendi”, la norma UNI EN 54-7:2018 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 7: Rivelatori di fumo - Rivelatori puntiformi di fumo funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione della luce o della ionizzazione.
Il documento specifica i requisiti, i metodi di prova e i criteri prestazionali per rivelatori puntuali di fumo funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione della luce o della ionizzazione da utilizzare per i sistemi di rivelazione e di segnalazione di incendio installati all'interno o intorno all'edificio. La norma contiene le disposizioni per l'AVCP e la marcatura CE dei prodotti.
La norma può essere utilizzata come linea guida per gli altri tipi di rivelatori di fumo o i rivelatori di fumo che funzionano secondo principi differenti. Rivelatori di fumo con caratteristiche speciali e sviluppati per rischi specifici non sono trattati dalla norma.
I rivelatori di fumo descritti nella norma sono il tipo chiuso cioè quel rivelatore ottico o a ionizzazione con il/i volume/i di rivelazione all'interno dell'involucro oppure aperto cioè quel rivelatore ottico con il/i volume/i di rivelazione al di fuori dell'involucro.
All’interno della norma sono riportati i seguenti riferimenti normativi:

  • EN 54-1 Fire detection and fire alarm systems - Part 1: lntroduction;
  • EN 50130-4 Alarm systems - Part 4: Electromagnetic compatibility – Product family standard: lmmunity requirements for components of fire, intruder, hold up, CCTV, access control and social alarm systems;
  • EN 60068-1 Environmental testing - Part 1: General and guidance;
  • EN 60068-2-1 Environmental testing - Part 2-1: Tests - Test A: Cold;
  • EN 60068-2-6 Environmental testing - Part 2-6: Tests - Test Fc: Vibration sinusoidal;
  • EN 60068-2-27 Environmental testing - Part 2-27: Tests - Test Ea and guidance: Shock;
  • EN 60068-2-42 Environmental testing - Part 2-42: Tests - Test Kc: Sulphur dioxide test for contacts and connections;
  • EN 60068-2-78 Environmental testing - Part 2-78: Tests - Test Cab: Damp heat, steady state;
  • ISO 209 Aluminium and aluminium alloys - Chemical composition.

mb
Fonte UNI

Valutazione della conformità. Pubblicata la UNI CEI EN ISO/IEC 17021-2:2019

Valutazione della conformità. Pubblicata la UNI CEI EN ISO/IEC 17021-2:2019

Per svolgere al meglio l’attività di audit è necessario “seguire” dei requisiti fondamentali; requisiti che si differenziano e/o si adattano alla situazione da valutare.
Al riguardo, l’UNI ha recentemente recepito la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021-2:2019Valutazione della conformità - Requisiti per gli organismi che forniscono audit e certificazione di sistemi di gestione - Parte 2: Requisiti di competenza per le attività di audit e la certificazione di sistemi di gestione ambientale”.
Questo documento definisce i requisiti di conoscenza aggiuntivi per il personale coinvolto nei processi di audit e di certificazione di sistemi di gestione ambientale - EMS - Environmental Management Systems - ed integra gli attuali requisiti della ISO/IEC 17021-1.
Gli organismi di certificazione sono responsabili verso le parti interessate, compresi i loro clienti ed i clienti delle organizzazioni i cui sistemi di gestione sono certificati, di assicurare che solo quegli auditor che dimostrano una competenza adeguata siano abilitati alla conduzione di audit di sistemi di gestione ambientale (EMS - Environmental Management System). Tutti gli auditor di EMS dovrebbero possedere le competenze generali descritte nella ISO/IEC 17021-1, così come le conoscenze specifiche relative ai EMS descritte nel presente documento.
Inoltre, gli organismi di certificazione sono chiamati ad identificare la competenza specifica del gruppo di audit richiesta dal campo di applicazione di ciascun audit di EMS. La selezione di un gruppo di audit di EMS è funzione di vari fattori, compresi l'area tecnica del EMS medesimo, il contesto dell'organizzazione, i relativi aspetti ambientali e il sito correlato a tali aspetti.
Sono inoltre descritti i requisiti di competenza per l'altro personale coinvolto nelle attività di certificazione.
Nel presente documento sono utilizzate le seguenti forme verbali:

  • "deve" indica un requisito;
  • "dovrebbe" indica una raccomandazione;
  • "può" indica un permesso (may), una possibilità o capacità (can).

All’interno della norma è citata la ISO/IEC 17021-1 Conformity assessment - Requirements for bodies providing audit and certification of management systems - Part 1: Requirements come riferimento normativo.
Per valutazione della conformità s’intende la “dimostrazione che requisiti specificati relativi ad un prodotto, processo, sistema, persona od organismo, sono soddisfatti”.

mb

Fonte UNI

Efficienza Energetica dell’illuminazione. Una nuova guida dal CEI

Efficienza Energetica dell’illuminazione. Una nuova guida dal CEI

Pubblicata recentemente la nuova Guida CEI 315-16Guida all’efficienza energetica degli impianti di illuminazione d’interni: aspetti generali”. Questa Guida tecnica è stata pensata per fornire uno strumento di valutazione della prestazione energetica di un impianto di illuminazione dal punto di vista sia qualitativo sia quantitativo e per assistere i progettisti elettrici nella loro attività di identificazione e scelta delle migliori soluzioni dal punto di vista energetico.
La Guida si rivolge a tutti coloro che, seppur non completamente specialisti del settore, si trovino ad operare su sistemi più o meno complessi di illuminazione degli ambienti interni non residenziali. Le informazioni riportate possono essere utilizzate per la progettazione di nuovi impianti e di interventi di riqualificazione di impianti esistenti.
In considerazione della velocità di innovazione tecnologica e della revisione in atto a livello normativo europeo, si segnala che alcuni riferimenti legislativi e normativi delle linee guida potranno subire aggiornamenti in tempi relativamente brevi in considerazione del fatto che i regolamenti europei Ecodesign e di Etichettatura Energetica sono in fase di revisione da parte della Commissione EU (in pubblicazione nell’anno in corso, se ne prevede l’applicazione a partire dal 2021) ed i fattori di manutenzione (contenuti nel par. 3-7) sono attualmente in revisione a livello ISO/TS 22012, anche se, chiaramente, queste modifiche non inficiano i concetti fondamentali alla base delle strategie di ottimizzazione della prestazione energetica degli impianti di illuminazione contenuti nella Guida.

mb

Fonte CEI

Progettista sociale. Le linee guida dall’UNI

Progettista sociale. Le linee guida dall’UNI

La Commissione Servizi dell’UNI, volendo dare delle linee guida per definire l’ambito di competenza degli operatori interessati, ha curato la realizzazione della norma a tema UNI 11746:2019Attività professionali non regolamentate - Progettista sociale - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza
La norma definisce i requisiti relativi all’attività professionale del progettista sociale, ossia la figura professionale che sviluppa e concorre alla realizzazione di progetti sociali, assumendosene la responsabilità di processo. Detti requisiti sono specificati, a partire dai compiti e attività specifiche identificati, in termini di conoscenza, abilità e competenza in conformità al Quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework - EQF) e sono espressi in maniera tale da agevolare i processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento.
Il progetto sociale è un intervento sistemico e organizzato, partecipato da più soggetti, orientato a produrre risultati apprezzabili e direttamente finalizzato all'interesse generale.
I progetti sociali riguardano principalmente 3 aree specifiche:

  • progettazione di interventi di welfare nell'ambito dell'assistenza, della salute e della cultura;
  • progettazione di interventi di formazione;
  • progettazione di interventi di cooperazione internazionale allo sviluppo.

Inoltre, il progetto sociale offre un valore aggiunto alla società, in quanto effettua la ricognizione, l'attivazione e la messa in sinergia di risorse, capacità e disponibilità potenzialmente presenti, per sviluppare iniziative civiche, solidaristiche e di utilità sociale, in vista del perseguimento dell'interesse generale.
In quest’ambito, il progettista sociale è un operatore specializzato che sviluppa e concorre alla realizzazione di progetti sociali, assumendosene la responsabilità di processo dall’ideazione, alla pianificazione, all’esecuzione, al controllo e monitoraggio e alla chiusura.
All’interno della norma UNI 11746 sono citati i seguenti riferimenti normativi:

  • UNI CEI EN ISO/IEC 17024 Valutazione della conformità - Requisiti generali per organismi che eseguono la certificazione di persone;
  • UNI 11648 Attività professionali non regolamentate - Project manager - Definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenza.

mb

Fonte UNI

Linee guida per prodotti alimentari e bevande senza additivi. Disponibile una nuova Prassi di riferimento UNI

Linee guida per prodotti alimentari e bevande senza additivi. Disponibile una nuova Prassi di riferimento UNI

Pubblicata la prassi di riferimento UNI/PdR 57:2019 in materia di prodotti alimentari e bevande senza additivi, il documento, frutto della collaborazione tra UNI e ACU – Associazione Consumatori Utenti, è stato elaborato dal Tavolo "Prodotti alimentari e bevande senza additivi”.
L’obiettivo della prassi di riferimento è quello di definire le linee guida per prodotti alimentari e bevande e, in particolare:

  • fissare quali siano i requisiti ai quali gli alimenti e le bevande devono rispondere per potersi definire privi di additivi;
  • stabilire i requisiti minimi di assicurazione qualità.

Il documento inoltre delinea un metodo di prova per determinare la presenza di additivi e definisce un modello di valutazione di conformità di terza parte.
Infine, la prassi fornisce le buone pratiche sull’utilizzo degli imballaggi destinati al condizionamento di questo genere di alimenti e bevande.
La UNI/PdR 57:2019 non si applica ai prodotti che per legge non possono contenere additivi.
Si ricorda che le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.

Scarica la Prassi

mb
Fonte UNI

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