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Al traguardo il decreto sul bonus ricerca

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 images4Al traguardo le regole per sbloccare il credito d’imposta per la ricerca. Sul piatto ci sono 150 milioni per il 2010 e altri 200 per quest’anno, a copertura del credito d’imposta per le spese sostenute per finanziare attività di ricerca (cosiddetto «bonus ricerca»).
A beneficiare di questi fondi sono coloro che, dopo aver inoltrato in via telematica all’agenzia delle Entrate – in occasione del clic day del 6 maggio 2009 – il formulario, non hanno ricevuto il nulla osta perché le risorse a disposizione erano andate esaurite.
Le risorse sono stanziate dal decreto di natura non regolamentare del ministero dell’Economia e delle Finanze del 4 marzo 2011 («Modalità di utilizzo dell’ulteriore stanziamento disposto dal comma 236 dell’articolo 2 della legge 23 dicembre 2009, n. 191, per le finalità di cui all’articolo 29, comma 1, del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185»), che è stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 89 del 18 aprile.
A prevedere fondi aggiuntivi per il bonus ricerca è stata la legge 191 del 2009. In base alle indicazioni fornite dall’agenzia delle Entrate il 2 agosto 2010, infatti, l’ammontare del credito d’imposta richiesto dai soggetti che non hanno ricevuto il nulla osta alla fruizione ammonta, complessivamente, a oltre 736 milioni di euro (la stima teneva conto delle denunce presentate entro il 25 luglio del 2010).
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