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Promos Ricerche è un Consorzio senza fini di lucro. SCOPO: La promozione e l’introduzione dell’innovazione in qualsiasi forma e settore. Scopri di più.

Consumo di risorse naturali: allarme per l’Europa

 

Il Vecchiorisorse naturali--400x300 continente è sprecone. L’Europa sta consumando troppe risorse naturali. Metalli, minerali, legno, acqua, suolo “non sono infiniti” e bisogna ridurne l’uso. E’ la Commissione europea a lanciare l’allarme mettendo sul tavolo i suoi diktat per uno sviluppo economico più sostenibile dei 27: risparmiare, riciclare, riutilizzare. Ma non solo. L’obiettivo dell’Ue è chiaro, occorre “incanalare lo spreco e la perdita di risorse naturali entro il 2020? e di conseguenza “migliorare lo stato attuale delle risorse naturali entro il 2050?.
Si tratta di mete “raggiungibili”, dice Bruxelles, attraverso la “corretta attuazione delle leggi già esistenti”, con “sistemi di mercato mirati” e potenziando “ricerca e innovazione”.

 

 

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Impianti fotovoltaici

 

Nell’ambito della reaIMP Fotovoltlizzazione degli impianti fotovoltaici, ai fini della sicurezza, vanno opportunamente previsti i rischi da prendere in considerazione nelle varie fasi di progettazione ed esecuzione,esercizio e manutenzione degli impianti. Di estrema importanza risulta il corretto dimensionamento dell’impianto,la scelta dei vari componenti e delle protezioni in particolare dai contatti diretti ed indiretti. Si dovranno preliminarmente valutare attentamente i luoghi di lavoro presso cui si realizzeranno gli impianti ,cioè le aree di cantiere,al fine di individuare le condizioni di sicurezza che si rendono necessarie in fase di costruzione dell’impianto. Considerando che buona parte degli impianti viene realizzata in elevazione andrà opportunamente considerato il rischio meccanico,derivante dall’utilizzo di macchine ed attrezzature utilizzate per la posa e l’ancoraggio dei moduli e dei componenti dell’impianto.

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Emissioni inquinanti

SMOG

 

Con sentenza del 26 maggio 2011 (cause riunite C-165/09, C-166/09 e C-167/09, “sentenza”), la Corte di giustizia Ue (“Corte”) ha fornito importanti chiarimenti riguardo all’ampiezza della discrezionalità di cui godono gli Stati membri (“SM”) nel rilascio di un’autorizzazione ambientale per la costruzione e la gestione di grandi impianti industriali ed ai rapporti fra la direttiva 2008/1/CE sulla prevenzione e riduzione dell’inquinamento (direttiva “IPPC”) e la direttiva 2001/81/CE relativa ai limiti nazionali d’emissione di alcuni inquinanti atmosferici (direttiva “LNE”).

La direttiva IPPC, difatti, richiede che ogni autorizzazione alla costruzione di un nuovo impianto includa i valori-limite di emissione per le sostanze inquinanti che l’impianto può potenzialmente produrre (art. 9, para. 3).

La direttiva LNE, invece, fissa per tutti gli SM i limiti massimi di taluni inquinanti atmosferici che possono essere complessivamente emessi ogni anno e richiede la loro progressiva riduzione, per un periodo transitorio che va dal 27 novembre 2002 al 31 dicembre 2010, fino al raggiungimento del limite previsto, che dal 2011 non dovrà essere superato (art. 4). Nel caso di specie, l’Olanda, pur avendo comunicato alla Commissione di non essere in grado di rispettare i limiti della direttiva LNE entro il 2010, ha autorizzato la costruzione di tre grandi impianti per la produzione di elettricità, operativi dal 2012, che, secondo i ricorrenti della procedura nazionale, pur rispettando i precetti della direttiva IPPC, contribuirebbero ad incrementare il livello di emissioni nazionali e ad ostacolare ulteriormente il raggiungimento dei limiti nazionali imposti dalla direttiva LNE.

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Le norme sulla privacy e il decreto-sviluppo

 

Ciclo attivo e passivo
L’uso dei dati identificativi delle imprese non è più soggetto alle norme del codice privacy quando si tratta di rapporti business to business (b2b) per finalità amministrativo-contabili.
privacy
La modifica riguarda prevalentemente il ciclo passivo (acquisti) in cui l’azienda intrattiene rapporti economici con altre aziende fornitrici, ma può interessare anche il ciclo attivo, quando il rapporto si instaura con aziende clienti. In entrambi questi casi, l’azienda che utilizza i dati non sarà più soggetta ad adempimenti privacy (informativa, consenso), né a porsi l’interrogativo sui ruoli privacy intercorrenti tra le due imprese e nemmeno sarà tenuta ad adottare specifiche misure di sicurezza a tutela di quelle informazioni. Attenzione però: l’esenzione riguarda solo i dati delle imprese utilizzati nei rapporti b2b per finalità amministrativo-contabili; ciò significa che, se il rapporto tra le due aziende comporta anche flussi di dati di diversa natura o per fini ulteriori rispetto a quelli amministrativo-contabili, la disciplina del codice privacy sopravviverà per questi aspetti. Quanto al ciclo attivo, quando esso riguardi consumatori, le relative misure minime di sicurezza a tutela delle conseguenti informazioni personali sono semplificate.


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Sistemi di gestione della Sicurezza sul lavoro

 

Comunicato Stampa SICUREZZA LAVORO 2

Il  28 giugno, scade il termine, per le imprese della provincia di Caserta, per compilare on line sul sito del Consorzio Promos Ricerche, www.promosricerche.org, la richiesta per partecipare gratuitamente ai corsi per:


-“Auditor Interno di Sistemi di Gestione della Safety” di tre giorni previsto il 6, 7 ed 8 luglio p.v.;.

-“Auditor di terza parte di Sistemi di Gestione della Safety” di due giorni, con esame finale e rilascio di attestato, riconosciuto ai fini della qualifica AICQ-SICEV, per 20 partecipanti, previsto il 20 e 21 luglio p.v.. 

I corsi sono organizzati nell’ambito del Programma di Promozione della Sicurezza e della Responsabilità Sociale d’Impresa in Campania, promosso da INAIL Campania, Unioncamere Campania e  Consorzio Promos Ricerche.

L’attività formativa si terrà presso la sede dell’ASIPS, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Caserta, in  P.zza  S. Anna – Palazzo ERA.

 

Per ulteriori informazioni, contattare:

 

Sportello RSI del Consorzio Promos Ricerche

Responsabile: Ing. Attilio Montefusco

Via S. Aspreno, 2 – 80133 Napoli

Tel.  081 4109140 – 081 7607233

Fax: 081 5520181

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.promosricerche.org

Malgrado la crisi economica cresce il marketing sociale

 


sociale

Nonostante la crisi, in Italia cresce l’attenzione alle cause sociali. Oltre ai cittadini che continuano anche quest’anno a dimostrare la propria sensibilità attraverso il ’5 per mille’, anche le imprese non mancano di fare la propria parte. Oltre al volontariato, le aziende richiamano una causa sociale anche attraverso la comunicazione pubblicitaria. In questo caso si parla di ‘Cause related marketing’ (Crm) o marketing sociale. Si tratta di una partenership tra imprese e organizzazioni non-profit al fine di promuovere un’immagine, un prodotto o un servizio traendone reciprocamente beneficio. La donazione quindi da parte dell’azienda al progetto di solidarietà è subordinata all’acquisto di un prodotto o servizio da parte del consumatore.

Ascensori: un progetto in inchiesta pubblica preliminare

Inchiesta pubblica preliminare – dal 14 al 29 giugno – per il nuovo progetto di norma UNI “Impianti di ascensori – Parte 1: Ascensori delle classi I, II, III e IV”, di competenza della commissione Impianti di ascensori, montacarichi, scale mobili e apparecchi similari (consulta la banca dati on-line).ascensore-1

La norma (adozione della ISO 4190-1:2010), fissa le dimensioni necessarie che consentono l’installazione degli ascensori delle classi I, II, III e IV; le dimensioni indicate rispecchiano i requisiti per l’apparato.
La norma è applicabile a tutti i nuovi impianti di ascensori, indipendentemente dal sistema di azionamento aventi la cabina con un accesso, da installarsi in un edificio nuovo. In ogni caso, per installazioni con contrappeso a lato, è ammessa la configurazione (della cabina) con accessi frontali. La norma interessa anche l’installazione di ascensori in edifici esistenti, ove applicabile. Non è invece applicabile agli ascensori la cui velocità è maggiore di 6,0 m/s: in questo caso è responsabilità dell’utente consultare l’installatore.

Con la pubblicazione della norma si intende aggiornare la serie UNI ISO 4190 in tema di impianti di ascensori.

Continua sul sito UNI

Lavori normativi in tema di smalti porcellanati

 

Dal 14 al 29 giugno è nella fase di inchiesta pubblica preliminare il progetto di norma UNI “Smalti porcellanati – Griglie di supporto pentole e cappellotti spartifiamma smaltati – Requisiti e metodi di prova” la cui scheda è presente sulla banca dati on-line. Con la sua revisione si intende migliorare il documento vista la necessità di un aggiornamento relativo ai requisiti e alle prove.

Di competenza della commissione Protezione dei materiali metallici contro la corrosione, il progetto definisce i requisiti qualitativi minimi delle griglie di supporto pentole e dei cappellotti spartifiamma di acciaio o ghisa rivestiti in smalto porcellanato eseguiti in tonalità scure e stabilisce i relativi metodi di prova.

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Olio da frittura in attesa del giusto smaltimento

 

L’olio vegetale esausto non va gettato nolio vegetale esaustoello scarico domestico. In genere, si tratta del residuo dell’olio di frittura che, proprio per tale tipo di cottura, modifica la struttura polimerica, si ossida e assorbe le sostanze inquinanti della carbonizzazione dei residui alimentari. Per questo motivo l’olio per friggere va usato una sola volta e non deve essere disperso nell’ambiente, neanche attraverso le fognature.

Quando viene immesso nella rete fognaria, finisce inevitabilmente nel depuratore comunale; cioè in un impianto di trattamento di acque reflue che per depurare 1 kg di olio impiega almeno 3 kw/h di energia. Tradotto in termini economici, lo smaltimento di 1 kg di olio buttato nel lavandino comporta la spesa a carico della collettività di 0,45 centesimi. Se si considera che circa 280mila tonnellate di olio finiscono in fognatura, si arriva a 126 milioni di spreco.

Sotto il profilo ambientale e sanitario, invece, la dispersione dell’olio vegetale esausto produce più di un problema. Infatti, è un potente inquinante che – se disperso – rende sterili i terreni, poiché impedisce alle radici delle piante l’assunzione di sostanze nutritive; rende invivibili mari, fiumi e laghi, poiché non consente il necessario scambio di ossigeno tra aria e acqua (un kg d’olio impermeabilizza una superficie grande come un campo di calcio); si deposita sulle falde freatiche e, spostandosi con esse, raggiunge pozzi e giacimenti di acqua potabile rendendola non idonea all’uso. Si pensi che un litro di olio rende non potabile circa un milione di metri cubi di acqua (l’equivalente del consumo di una persona per 14 anni).
L’olio vegetale esausto, invece, è riciclabile. Il che impedisce la dispersione nell’ambiente e consente la sintesi di un buon combustibile alternativo a quelli tradizionali (cosiddetto biodiesel); inoltre, con una specifica e complessa lavorazione, può essere raffinato fino a renderlo adatto alla miscelazione con olio minerale lubrificante, bitumi stradali ed emulsionanti, glicerina per saponificazione.

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