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Incentivi.gov, on line il nuovo sito per le imprese

Incentivi.gov, on line il nuovo sito per le imprese

È online il nuovo sito Incentivi.gov dedicato agli incentivi e a tutte le opportunità di finanziamento per le imprese.

Si tratta di un nuovo portale che raccoglie informazioni utili alle imprese e in particolare alle Pmi. Informazioni che sono raccolte da un indice con i vari settori e da una brochure che per gli stessi settori spiega obiettivi e modalità dell’incentivo.

“Grazie al progetto incentivi.gov.it gli imprenditori potranno trovare la misura giusta a seconda di ciò che davvero gli serve, del loro territorio o della dimensione della loro azienda” ha detto il Ministro dello Sviluppo economico.

“Gli incentivi riguardano l’avvio di una nuova impresa, gli investimenti in innovazione, la crescita, il rafforzamento patrimoniale, gli investimenti in macchinari, impianti e software, l’internazionalizzazione, gli investimenti in formazione, in ricerca e sviluppo, in efficienza energetica, in nuove assunzioni, fino ad arrivare agli sgravi fiscali”.

AdA

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Innovazione e Sud, a gennaio corsa a un tris di incentivi

Innovazione e Sud, a gennaio corsa a un tris di incentivi

Grandi progetti di ricerca, piani aziendali di digitalizzazione, investimenti in nuove attività imprenditoriali al Sud: scatta a gennaio la corsa a un tris di incentivi. Dall’8 gennaio, possono essere presentate le nuove domande per le agevolazioni in favore dei progetti innovativi nei settori dell’Agenda digitale e dell’Industria sostenibile. Il 15 gennaio è scattata la possibilità di inviare online le domande per il mix di incentivi (contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato) della misura “Resto al Sud”. Dal 30 gennaio, parte la corsa ai voucher per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese.

Ricapitolando, il primo appuntamento è con la nuova tranche - da 450 milioni totali - per progetti di ricerca nel settore dell’Agenda digitale e dell’Industria sostenibile. In particolare, 350 milioni (a valere sulla dotazione del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese di Cassa depositi e prestiti) sono destinati alla concessione di agevolazioni nella forma del finanziamento agevolato; 100 milioni invece (a valere in questo caso sulle risorse del Fondo crescita sostenibile) vanno ad agevolazioni nella forma del contributo diretto alla spesa. La domanda deve essere presentata in via esclusivamente telematica selezionando una delle due procedure disponibili nel sito internet del soggetto gestore (https://fondocrescitasostenibile.mcc.it).

La seconda corsa ha preso il via il 15 gennaio per l’avvio di attività di produzione di beni e servizi (esclusi professioni e commercio) nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La misura è riservata ai giovani tra 18 e 35 anni, la dotazione finanziaria complessiva è di 1.250 milioni di euro e ogni soggetto richiedente può ricevere un finanziamento massimo di 50 mila euro (200mila euro se la richiesta arrivi da più soggetti). Le domande possono essere inviate esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia, disponendo di una firma digitale e di un indirizzo di posta certificata. Conterà l’ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione.

A fine mese toccherà ai voucher per le Pmi che acquistano hardware, software e servizi specialistici per digitalizzare i processi aziendali e favorire l’ammodernamento tecnologico. Tra le spese che si possono presentare rientrano soluzioni di e-commerce; connettività a banda larga e ultralarga; interventi di formazione qualificata del personale nel campo Ict. Per ogni impresa il contributo può arrivare a 10mila euro, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili. In tutto ci sono a disposizione 100 milioni di euro. Le domande potranno essere presentate, tramite procedura informatica che sarà resa disponibile sul sito del ministero dello sviluppo economico, a partire dalle ore 10 del 30 gennaio e fino alle 17 del 9 febbraio. Già dal 15 gennaio 2018 è possibile accedere alla procedura informatica e compilare la domanda. Per l’accesso è richiesto il possesso della carta nazionale dei servizi e di una casella di posta elettronica certificata che risulti attiva e registrata nel Registro delle imprese. Entro 30 giorni dalla chiusura dello sportello il ministero adotterà un provvedimento cumulativo di prenotazione del voucher su base regionale. Nel caso in cui l’importo complessivo sia superiore all’ammontare delle risorse disponibili, si procederà al riparto proporzionale.

AdA

fonte Sole24Ore 2/18 CF

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Incentivi alle imprese: dal MiSE 206 milioni per gli “Accordi per l’Innovazione”

Incentivi alle imprese: dal MiSE 206 milioni per gli “Accordi per l’Innovazione”

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso noto che è stato pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 255 del 31 ottobre 2017, il decreto direttoriale 25 ottobre 2017 che stabilisce le modalità e i termini per la concessione ed erogazione delle agevolazioni in favore di progetti di ricerca e sviluppo realizzati nell’ambito di accordi, con le Regioni interessate, denominati “Accordi per l’innovazione”.

Le procedure, introdotte dal decreto ministeriale 1° aprile 2015, sono state infatti ridefinite con il decreto del Ministro Calenda in data 24 maggio 2017, che ha rifinanziato la misura con ulteriori 206,6 milioni di euro e ha demandato al decreto direttoriale la definizione della disciplina di dettaglio, a partire dagli aspetti relativi alla presentazione delle proposte progettuali.

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria (attività di cui all’art. 2195 del codice civile, numeri 1, 3 e 5) nonché attività di ricerca.

Le imprese proponenti possono presentare progetti anche in forma congiunta tra loro e/o con Organismi di ricerca, fino a un numero massimo di cinque co-proponenti. In tali casi, i progetti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione quali, ad esempio, l’accordo di partenariato e il consorzio.

Le attività finanziate devono riguardare progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo di una o più delle tecnologie identificate dal Programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione 2014 – 2020 “Orizzonte 2020”, quali:
• Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)
• Nanotecnologie
• Materiali avanzati
• Biotecnologie
• Fabbricazione e trasformazione avanzate
• Spazio
• Tecnologie volte a realizzare i seguenti obiettivi della priorità “Sfide per la società” prevista dal Programma Orizzonte 2020

I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro e non superiori a 40 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della proposta progettuale al Ministero dello sviluppo economico. I soggetti proponenti devono presentare la proposta progettuale (allegato n. 1) unitamente alla scheda tecnica (allegato n. 2) in via esclusivamente telematica all’indirizzo PEC Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Le nuove disposizioni sono applicate alle proposte progettuali che saranno presentate dal 31 ottobre 2017.

AdA

Scarica il Decreto direttoriale 25 ottobre 2017 con gli allegati

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Prorogati gli incentivi per efficienza energetica e impianti a biomasse

biomassaL'Assemblea del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge n. 243, recante interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno.

Oltre alle disposizioni per il superamento delle procedure di infrazione europee n. 2004/2034 e n. 2009/2034 per la realizzazione e l’adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione, il provvedimento contiene anche la proroga al 2017 della durata degli incentivi ai progetti di efficienza energetica di grandi dimensioni, non inferiori a 35.000 TEP/anno, il cui periodo di riconoscimento dei certificati bianchi termini entro il 2014, in presenza di progetti definiti dallo stesso proponente e previa verifica tesa a valutare in maniera stringente le reali peculiarità dei progetti e purché i progetti stessi siano in grado di produrre nuovi risparmi di energia in misura complessivamente equivalente alla soglia minima annua indicata, siano concretamente avviati entro il 31 dicembre 2017 e rispondano a determinati criteri.

La norma, introdotta dalla Camera dei deputati, proroga dal 31 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021, il diritto di fruire di un incentivo sull’energia prodotta a favore degli esercenti di impianti alimentati da biomasse, biogas e bioliquidi che abbiano cessato, alla data del 31 dicembre 2016, di beneficiare di incentivi.

Inoltre, tramite una modifica del comma 150 dell’articolo 1 della legge n. 208/2015, il quale contiene le disposizioni sulle modalità di calcolo dei suddetti incentivi, si cambiano i criteri per la determinazione dell’importo del suddetto incentivo. Il nuovo criterio stabilisce che l’importo va calcolato con riferimento all’80 per cento non più degli incentivi che il decreto del Ministro dello sviluppo economico 6 luglio 2012 destina agli impianti di nuova costruzione e di pari potenza bensì con riferimento all’80 per cento degli incentivi di cui all’articolo 19, comma 1, primo capoverso, del suddetto decreto, cioè secondo le modalità di calcolo per l’importo degli incentivi per gli impianti (già esistenti) a fonti rinnovabili che hanno maturato il diritto ai certificati verdi per il periodo residuo di fruizione dei benefici stessi.

AdA

fonte servizio del bilancio del Senato

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Regione Campania. Parte "Ben-Essere Giovani" laboratori d'impresa per under 35

BENESSERE GIOVANILa Regione Campania promuove ”Benessere Giovani” con la linea di intervento “Organizziamoci” che mira a sensibilizzare ed accompagnare i giovani dai 16 ai 35 anni alla cultura d’impresa, alla loro autonomia e all'acquisizione di esperienze e competenze utili a favorire la loro crescita personale, la cittadinanza attiva e la conoscenza dei territori e a dare spazio alle loro propensioni artistiche e creative.

L’Avviso è rivolto a partenariati tra soggetti pubblici, associazioni giovanili, altri soggetti senza scopo di lucro e imprese per lo svolgimento di laboratori rivolti ai giovani attraverso l’utilizzo di spazi pubblici multifunzionali messi stabilmente a disposizione dei giovani.

Capofila del partenariato sono i Comuni, in forma singola o associata, che hanno nella propria disponibilità uno spazio destinato ad attività polivalenti giovanili. Il partenariato deve prevedere la partecipazione di almeno un’associazione giovanile.

Ogni partenariato dovrà presentare una proposta progettuale che preveda l’attivazione di almeno due tra tre tipologie di laboratori: laboratori relativi a percorsi accompagnamento alla creazione d'impresa e al lavoro autonomo; laboratori esperienziali nei quali i giovani acquisiranno esperienze e abilità pratiche presso le imprese; laboratori educativi e culturali, finalizzati a promuovere attività di animazione giovanile.

Al centro dell’intervento sono i giovani, per accrescere la loro autonomia, la loro voglia di fare esperienza, di mettersi in gioco, di sviluppare la loro creatività e i talenti, confrontarsi con il mondo dell’impresa e della cultura dei territori e fruire di spazi organizzati in cui si possono ritrovare stabilmente.

Attraverso i laboratori attivati, i giovani saranno sensibilizzati alla cultura d’impresa, assistiti nell’acquisizione di competenze e abilità, accompagnati in percorsi di crescita personale e integrazione sociale incentrati sui temi della legalità, della cittadinanza attiva, dell’educazione e tutela dell'ambiente, nonché alla partecipazione collettiva di ricostruzione della identità dei luoghi e delle comunità.

Le domande vanno presentate sulla piattaforma informatica http://benesseregiovani.regione.campania.it (attiva a partire dalle ore 24 del 15 dicembre).

Scarica la documentazione

mb

Fonte Regione Campanica

 

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"Smart&Start" e "Imprese a tasso zero": nuove risorse dal MISE

MISE soldiIl Ministero dello Sviluppo Economico assegna nuove risorse finanziarie agli interventi “Smart & Start Italia”, per la nascita e lo sviluppo di start-up innovative, e “Nuove imprese a tasso zero”, per il sostegno alla nuova imprenditorialità. Le agevolazioni, con richieste per via esclusivamente telematica, sono gestite da Invitalia. Per il primo strumento agevolativo le risorse complessive ammontano a 45 milioni di cui 33 milioni assegnati per le start-up innovative ubicate nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, e Sicilia (meno sviluppate) e 12 milioni per quelle operanti in Abruzzo, Molise e Sardegna.
Per “Nuove imprese a tasso zero” vengono messi a disposizione altri 100 milioni di euro per spingere l'imprenditorialità.

Smart&Start è l’incentivo che si rivolge a start-up innovative di piccola dimensione già iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese e a team di persone fisiche che intendono costituire una start-up innovativa in Italia, anche se residenti all’estero o di nazionalità straniera. Le agevolazioni servono a finanziare la produzione di beni ed erogazione di servizi, che si caratterizzano per il forte contenuto tecnologico e innovativo, si qualificano come prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale o si basano sulla valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).
In particolare la misura sostiene i progetti che prevedono programmi di spesa, di importo compreso tra 100 mila e 1,5 milioni di euro, per beni di investimento o per costi di gestione.

Le agevolazioni finanziarie consistono in un mutuo senza interessi, il cui valore può arrivare fino all’80 per cento delle spese ammissibili (massimo 1.200.000 euro), nel caso in cui la start-up abbia una compagine costituita da giovani o donne o abbia tra i soci un dottore di ricerca che rientra dall’estero; fino al 70 per cento delle spese ammissibili (massimo 1.050.000 euro) negli altri casi.

E’ prevista, inoltre, una quota a fondo perduto per le start-up localizzate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel territorio del Cratere Sismico Aquilano che restituiscono solo l’80 per cento del mutuo agevolato ricevuto.

Nuove imprese a tasso zero” è, invece, l’incentivo per giovani under 35 e donne che vogliono avviare una micro o piccola impresa o che hanno già avviato un'azienda da non più di 12 mesi. Valido in tutta Italia, finanzia progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro. La misura consiste in un finanziamento a tasso zero della durata massima di 8 anni, che può coprire fino al 75 per cento delle spese totali; il 25 per cento residuo può essere garantito con risorse proprie.
Sono ammessi a fruire dell’agevolazione i progetti di impresa del costo massimo di 1,5 milioni di euro negli ambiti della produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, commercio di beni e servizi, turismo, attività riconducibili a più settori di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile, riguardanti la filiera turistico-culturale e l’innovazione sociale.

Scarica il Decreto ministeriale 9 agosto 2016

mb

Fonte MISE

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Incentivi. dal MISE 530 milioni per imprese e start-up.

IncentiviPartirà il prossimo 26 ottobre il bando per il sostegno a imprese e startup innovative che investono in  “Agenda digitale” e “Industria sostenibile”.  Sono disponibili 450 milioni di euro dal Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca per l’erogazione di finanziamenti agevolati e 80 milioni di euro dal Fondo Crescita Sostenibile per la concessione di contributi alla spesa.

La novità più significativa del bando riguarda la previsione che al finanziamento a tasso agevolato (50- 70 per cento delle spese ammissibili) dovrà affiancarsi un finanziamento ordinario a tasso di mercato, erogato dal sistema bancario (pari almeno al 10 per cento del finanziamento totale). Sono, inoltre,  ammesse le imprese economicamente e finanziariamente sane ed in possesso di un adeguato merito di credito, secondo le valutazioni effettuate dalle banche finanziatrici.

Un’ulteriore novità è data dall’ammontare minimo delle spese ammissibili del progetto. Secondo le nuove regole, ciascun soggetto deve sostenere una spesa non inferiore a 3 milioni di euro.
Le risorse disponibili ammontano a 530 milioni di euro, di cui: 120 milioni di euro per il bando Agenda digitale e 410 milioni di euro per il bando Industria sostenibile.
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese appartenenti ai settori industria e servizi (incluso il settore dei trasporti)? le imprese artigiane? le imprese che svolgono attività ausiliarie delle precedenti? i centri di ricerca con personalità giuridica; le start-up innovative.I progetti possono essere presentati da imprese singole, oppure da raggruppamenti composti da non più di 5 soggetti. In quest’ultimo caso, i progetti devono essere realizzati mediante al contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, quali, a titolo esemplificativo, il consorzio e l’accordo di partenariato.

I soggetti richiedenti, alla data di presentazione della domanda, devono essere regolarmente costituiti in forma societaria ed essere iscritti nel registro delle imprese. Le imprese non residenti nel territorio italiano devono essere costituite secondo le norme di diritto civile e commerciale vigenti nello Stato di residenza e iscritte nel relativo registro delle imprese. Devono inoltre trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati. Quest’ultimo requisito non deve essere rispettato da spin-off degli organismi di ricerca, dei quali questi ultimi detengano almeno il 30 per cento del relativo capitale sociale.

I due bandi finanziano progetti di ricerca, di importo compreso tra 5 milioni e 40 milioni di euro di euro, nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione elettroniche (Ict), coerenti con l’Agenda digitale italiana, e nel settore dell’ industria sostenibile. I progetti devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni  e devono avere una durata non superiore a 36 mesi. E’ possibile chiedere, con giusta motivazione, al  ministero dello Sviluppo economico, una  proroga del termine di ultimazione del progetto, che non potrà superare i 12 mesi.

Scarica il Decreto MISE del 1 Giugno 2016

mb

Fonte: Il Denaro.it

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Incentivo assunzione disabili: via libera alle domande

disabiliDal mese di giugno i datori di lavoro privati possono iniziare a recuperare il revisionato incentivo per le assunzioni dei disabili gravi effettuate da gennaio 2016. Lo ha reso noto l’Inps nella circolare 99/2016 in cui illustra le nuove regole e fornisce le istruzioni operative per presentare le domande.

Si tratta dell’incentivo già esistente, riservato alle assunzioni a tempo indeterminato di disabili con almeno il 67% di riduzione della capacità lavorativa ovvero 46% per i soli disabili psichici, disciplinato dall’articolo 13 della legge 68/1999, completamente riscritto dall’articolo 10 del Dlgs 151/2015. Per effetto del restyling l’agevolazione è stata trasformata da contributo erogato dalla Regione e rapportato al costo salariale (retribuzione e contributi previdenziali e assistenziali) in un incentivo statale gestito dall’Inps e calcolato sull’imponibile previdenziale. Per il 2016 è stato stanziato un fondo di 20.915.742 euro, entro il quale il bonus potrà essere riconosciuto.

Le nuove regole, spiega l’Inps, si applicano oltre alle assunzioni a tempo indeterminato e a quelle a a termine di disabili psichici (non inferiori a 12 mesi), anche alle trasformazioni in tempo indeterminato effettuate da gennaio 2016. Per accedere al beneficio i datori di lavoro dovranno in via preliminare presentare apposita istanza online all’Inps utilizzando il modulo “151-2015” disponibile nell’applicativo “DiResCo”. Nella domanda oltre ai dati anagrafici del lavoratore e a quelli del rapporto, dovrà essere indicato l’importo complessivo stimato dell’imponibile previdenziale.

Entro 5 giorni dall’invio l’Inps, previa verifica delle condizioni di spettanza (regolarità contributiva, rispetto delle norme a tutela delle condizioni di lavoro e dei Ccnl e degli accordi di 2° livello, incremento dell’occupazione) e della disponibilità dei fondi residui, accoglierà o respingerà l’istanza. In caso di accoglimento, verrà inviata una comunicazione di prenotazione positiva, e nei successivi 7 giorni dalla ricezione della comunicazione l’assunzione/trasformazione dovrà essere perfezionata. Entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di prenotazione, il datore di lavoro dovrà infine comunicare la stipula del contratto, chiedendo la conferma della prenotazione e presentando così la domanda definitiva (i cui dati dovranno necessariamente coincidere con quelli della successiva comunicazione obbligatoria di assunzione).

A seguito dell’accoglimento della domanda, al datore di lavoro sarà in automatico attribuito il codice di autorizzazione 2Y, e potrà così procedere mensilmente a recuperare l’incentivo nel flusso uniemens (utilizzando le causali indicate qui sotto). Il recupero dell’incentivo arretrato, da gennaio a maggio 2016, dovrà avvenire non oltre il 16 settembre 2016.

AdA

fonte Sole24Ore 162/16 NB e BM

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Nuovo conto termico: accesso semplificato agli incentivi e inclusione impianti a potenza maggiore. 900 mln a disposizione

conto termicoProcedura semplificata per accedere agli incentivi. Nuove modalità di erogazione delle risorse ed estensione della misura anche agli impianti di potenza più elevata. A disposizione ci sono 900 milioni di euro annui, di cui 700 per i privati e imprese e 200 per la Pubblica Amministrazione.

Sono le principali novità contenute nel Decreto di aggiornamento del Conto Termico che rivede la disciplina per l’incentivazione dei piccoli interventi, per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili di cui al DM 28 dicembre 2012.

Rispetto al meccanismo finora adottato, le novità introdotte sono:

  • l’eliminazione dell’iscrizione ai registri per pompe di calore elettriche o a gas e caldaie a biomassa di potenza termica superiore a 500 kW che d’ora in avanti potranno quindi accedere direttamente all’incentivo;
  • la predisposizione di un catalogo di prodotti di mercato idonei e prequalificati per l’accesso al meccanismo per i quali è prevista una procedura semi-automatica di riconoscimento (il catalogo è integrabile su richiesta degli operatori);
  • una nuova modalità di pagamento per la Pubblica Amministrazione. Viene introdotta la possibilità di erogare un acconto e pagamenti per stato di avanzamento lavori, nonché il rilascio in un’unica rata per importi fino a 5000 euro;
  • l’aggiornamento del contratto tipo predisposto dall’AEEGSI (Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico) con termini di pagamento ridotti a 60 giorni da fine lavori rispetto ai 180 vigenti;
  • l’introduzione di nuovi interventi agevolabili e l’innalzamento delle soglie di accesso per pompe di calore elettriche, a gas, caldaie a biomassa e impianti solari termici;
  • la possibilità, per le sole pubbliche amministrazioni, di richiedere, prima della realizzazione degli interventi e al ricorrere di precise condizioni, la prenotazione degli incentivi con impegno all’erogazione delle risorse.

Il decreto rappresenta quindi un ulteriore tassello nel quadro complessivo degli incentivi a favore degli interventi di promozione dell’efficienza energetica che costituisce una delle principali priorità di azione del Governo in campo energetico.

AdA

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Impianti fotovoltaici, ecco come richiedere gli incentivi "spalmati"

impianti-fotovoltaiciIl Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato le Istruzioni operative riguardanti i meccanismi di rimodulazione delle tariffe incentivanti per gli impianti solari fotovoltaici di potenza nominale incentivata superiore ai 200 kW.

Si tratta della norma Spalma Incentivi contenuta nell’articolo 26, commi 2 e 3, della Legge 116/2014, di conversione del Decreto Competitività (DL 91/2014) che ha dato ai proprietari degli impianti fotovoltaici di potenza nominale superiore a 200 kW tre alternative:

  1. erogazione per 24 anni della tariffa, ricalcolata secondo percentuali di riduzione indicate nell’allegato 2 al Decreto Competitività;
  2. incentivo erogato in 20 anni e rimodulato secondo modalità fissate dal Ministero dello Sviluppo Economico;
  3. tariffa erogata in 20 anni e ridotta, per il periodo residuo di incentivazione, di una percentuale proporzionale alla potenza dell’impianto.

Dal 1° gennaio 2015, la tariffa incentivante per l’energia prodotta dagli impianti di potenza nominale incentivata superiore a 200 kW sarà rimodulata a scelta dell’operatore sulla base delle tre opzioni - a), b) e c).

Per l’attuazione dell’opzione b), il GSE ha pubblicato qualche giorno fa le tabelle dei fattori moltiplicativi da applicare agli incentivi per calcolare la riduzione in base al periodo di incentivazione residuo, come previsto dal DM 17 ottobre 2014 che disciplina la rimodulazione degli incentivi. Nelle Istruzioni del GSE sono descritte le modalità di erogazione, secondo il criterio dell’acconto-conguaglio, delle tariffe incentivanti.

La scelta dell’opzione potrà essere effettuata dai soggetti responsabili degli impianti fino alle ore 23,00 del 30 novembre 2014, esclusivamente attraverso l’applicazione web FTV/SR del portale informatico del GSE.

In caso di mancata comunicazione dell’opzione scelta entro i termini indicati, il GSE applicherà la rimodulazione prevista alla lettera c) del comma 3 dell’articolo 26, come previsto dalla norma.

Si ricorda che il decreto Sblocca Italia ha escluso dalla rimodulazione dei bonus gli impianti i cui soggetti responsabili sono enti locali o scuole. Per considerare definitiva questa esclusione, occorre però attendere l’approvazione della legge di conversione del decreto Sblocca Italia da parte del Senato, che dovrà avvenire entro il prossimo 11 novembre.

AdA

Scarica le Istruzioni Operative del GSE

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