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Sicurezza alimentare, relazione sul controllo degli additivi alimentari

Sicurezza alimentare, relazione sul controllo degli additivi alimentari

Il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione al Piano nazionale additivi 2015-2018 relativa ai dati 2017.

Nel 2017, terzo anno di applicazione del Piano, tutte le categorie alimentari previste sono state oggetto di campionamento: sono stati analizzati complessivamente 3.627 campioni, tra prodotti alimentari (3.458) e additivi tal quali (169), per un totale di 12.416 determinazioni analitiche.

I risultati ottenuti nel triennio 2015-2018 di espletamento del Piano evidenziano che:

  • il sistema di categorizzazione del rischio utilizzato nel Piano, basato prevalentemente su indicatori di carattere valutativo/tossicologico, appare sostanzialmente adeguato
  • complessivamente l’utilizzo degli additivi nelle diverse filiere di produzione avviene conformemente ai regolamenti e in modo controllato
  • la percentuale riscontrata di prodotti non conformi è rimasta sostanzialmente costante (2% nel 2015, 1.3% nel 2016, 1.5 % nel 2017)
  • l’analisi delle diverse tipologie di non conformità riscontrate confermano la necessità di monitorare l’uso corretto o non consentito di additivi negli alimenti, ponendo particolare attenzione ad additivi quali i solfiti, sanitariamente rilevanti
  • i dati del 2017 confermano che la classe funzionale degli edulcoranti, risulta complessivamente ancora poco indagata sotto il profilo analitico, probabilmente per il ridotto numero di laboratori ufficiali con metodi accreditati per tali additivi.

AdA

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Sicurezza alimentare, recepita in italiano la norma EN ISO 22000

Sicurezza alimentare, recepita in italiano la norma EN ISO 22000

Quanto è importante la sicurezza degli alimenti? È alla base di una buona dieta alimentare e quindi della salute stessa degli individui. Dunque, un tema poco trascurabile. Ecco perché la commissione Agroalimentare si è occupata del recepimento anche in lingua italiana della norma EN ISO 22000.

Questo documento specifica i requisiti per un sistema di gestione per la sicurezza alimentare (SGSA) per consentire a un'organizzazione direttamente o indirettamente coinvolta nella filiera alimentare di:

  1. pianificare, attuare, rendere operativo, mantenere e aggiornare un SGSA per fornire prodotti e servizi sicuri, in conformità al loro utilizzo previsto;
  2. dimostrare la conformità ai requisiti legislativi e regolamentari applicabili per la sicurezza alimentare;
  3. esaminare e valutare i requisiti per la sicurezza alimentare reciprocamente concordati con il cliente e dimostrare la conformità ad essi;
  4. comunicare efficacemente le questioni di sicurezza alimentare alle parti interessate all'interno della filiera alimentare;
  5. assicurare che l'organizzazione sia conforme alla propria politica per la sicurezza alimentare dichiarata;
  6. dimostrare tale conformità alle parti interessate;
  7. perseguire la certificazione o la registrazione del proprio SGSA tramite un'organizzazione esterna, oppure emettere un'auto-valutazione o un’auto-dichiarazione di conformità alla presente norma.

Tutti i requisiti della norma sono di carattere generale e previsti per essere applicabili a tutte le organizzazioni della filiera alimentare, indipendentemente dalle dimensioni e dalla loro complessità. Le organizzazioni che sono coinvolte direttamente o indirettamente comprendono, in termini non esaustivi, produttori di mangimi, produttori di alimenti per animali, raccoglitori e pescatori/cacciatori, agricoltori, produttori di ingredienti, fabbricanti di alimenti, dettaglianti e organizzazioni che forniscono servizi alimentari, servizi di catering, servizi di pulizia e sanificazione, servizi di trasporto, immagazzinaggio e distribuzione, fornitori di attrezzature, agenti per la pulizia e la disinfezione, materiali di imballaggio e altri materiali a contatto con gli alimenti.

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Sicurezza Alimentare. Aggiornata la ISO 22000

Sicurezza Alimentare. Aggiornata la ISO 22000

Appena pubblicata la nuova edizione della ISO 22000Food safety management systems - Requirements for any organization in the food chain
La nuova versione della norma si rivolge a tutte le organizzazioni dell’industria alimentare e dei mangimi per animali; adottando un approccio precauzionale alla sicurezza alimentare e aiutando a identificare, prevenire e ridurre i rischi di origine alimentare, il documento traduce la gestione della sicurezza in un processo in continuo miglioramento in tutta la filiera.
La norma fornisce chiarezza alle migliaia di aziende che già utilizzano la norma in tutto il mondo.

Gli ultimi miglioramenti introdotti includono:

  • l’adozione della High Level Structure, struttura comune a tutte le norme ISO sui sistemi di gestione, che rende più facile per le organizzazioni integrare la ISO 22000 con altri sistemi di gestione (per esempio ISO 9001, ISO 14001…);
  • un nuovo approccio al rischio - come concetto vitale per il settore alimentare - che opera una distinzione tra il rischio a livello operativo e il rischio a livello strategico del sistema di gestione;
  • stretti legami con il Codex Alimentarius delle Nazioni Unite, che fornisce ai governi le linee guida sulla sicurezza alimentare.

Il nuovo standard consente un controllo dinamico dei rischi per la sicurezza alimentare combinando elementi generalmente riconosciuti come essenziali: comunicazione interattiva, gestione del sistema, programmi di prerequisiti (PRP) e principi HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points).
L’edizione 2018 dell’ISO 22000 annulla e sostituisce la norma pari numero del 2005. Le organizzazioni certificate hanno di fronte un periodo di transizione di tre anni per passare alla nuova versione.
A breve è prevista la pubblicazione della UNI EN ISO 22000 in  italiano.

mb

Fonte UNI

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Sicurezza alimentare: in corso la revisione della ISO 22000

SIC ALIMGarantire la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare, dove i prodotti a volte attraversano diversi confini prima di raggiungere il consumatore finale, è una problematica importante delle società moderne.
La prima pubblicazione della ISO 22000 sulla gestione della sicurezza alimentare risale al 2005; oggi produttori, consumatori e governi - gli attori coinvolti nella catena alimentare - avvertono la necessità di un suo aggiornamento.
E proprio con l’obiettivo di discutere i miglioramenti necessari da apportare nella revisione della norma, si è recentemente riunito a Dublino il gruppo di lavoro internazionale ISO/TC 34/SC 17/WG 8, ospitato dll’Ente irlandese NSAI-National Standards Authority of Ireland.
Una consultazione lanciata lo scorso anno tra gli utilizzatori della ISO 22000 ha permesso di rilevare alcune lacune nella versione attuale, potenziali fonti di confusione: ripetizioni inutili, necessità di chiarire alcuni concetti, PMI non sufficientemente integrate e, ancora, esigenze di miglioramento nella comprensione della valutazione dei rischi.
Priorità dunque ai punti critici individuati, che verranno affrontati nel corso del processo di revisione:

  • chiarire alcuni concetti chiave come gestione dei punti critici, programmi operativi necessari, approccio nei confronti del rischio, richiamo e ritiro del prodotto, combinazione di misure di controllo esterne
  • aggiornare termini e definizioni
  • semplificare la norma e renderla più concisa
  • evitare un contenuto troppo prescrittivo
  • includere più largamente le piccole e medie imprese.

E ancora: la ISO 22000 verrà allineata alle altre norme sui sistemi di gestione (Management Systems Standards-MSSs) che ormai seguono una identica struttura con testi, termini e definizioni comuni. Questo renderà più semplice alle aziende l’ottenimento della certificazione a più MSSs (per esempio ISO 9001 e ISO 22000): il formato armonizzato permetterà la coerenza tra le norme, la semplificazione nell’utilizzo combinato, la facilità di lettura e la comprensione da parte degli utilizzatori.
Mentre gli esperti dell’industria alimentare verranno espressamente coinvolti nei lavori di revisione, altri utilizzatori della norma saranno specificamente contattati secondo necessità - PMI, produttori di mangimi, industria degli alimenti per animali, organismi di regolamentazione…
Numerose imprese e organizzazioni non utilizzano la sola ISO 22000, ma questa in combinazione con la ISO 9001 sui sistemi di gestione per la qualità: da qui la volontà di allineare le due norme e garantire la loro coerenza.
Inoltre, la famiglia ISO/TS 22002 supporta specifici settori nell’implementazione della ISO 22000, mettendo a loro disposizione gli strumenti per sviluppare i necessari programmi di prerequisiti sulla sicurezza alimentare.
Il gruppo di revisione si riunirà nuovamente nel mese di ottobre 2015 per presentare il nuovo documento di lavoro.
La pubblicazione della norma è prevista per il 2017.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

mb

Fonte UNI

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Sicurezza alimentare. Da settembre restyling per la ISO 22000

igiene alimentareLa norma UNI EN ISO 22000 sui sistemi di gestione per la sicurezza alimentare si rinnova. Dopo nove anni, per la certificazione internazionale più importante del settore, diffusa in tutto il mondo, si apre un processo di revisione strutturale, necessario per adeguarsi sia alle mutate esigenze del mercato sia ad una maggiore sensibilità dei cittadini, sempre più attenti al tema dell’alimentazione e dei consumi consapevoli.

L’avvio dei lavori di revisione della norma è previsto per il mese di settembre e, proprio in vista di questa attività, l’ISO chiede a tutte le organizzazioni e le istituzioni attive in campo agroalimentare, oltre che ai consumatori, di partecipare alla discussione con contributi di idee e considerazioni sul futuro della norma.

La ISO 22000 “Sistemi di gestione per la sicurezza alimentare - Requisiti per qualsiasi organizzazione nella filiera alimentare”, come si ricorderà, è stata pubblicata nel 2005 allo scopo di definire e armonizzare gli standard preesistenti in materia di sicurezza alimentare, attraverso il metodo HACCP, strumento di gestione dei rischi messo a punto per il settore alimentare dalla Commissione del Codex Alimentarius, istituita dalla FAO e dall’OMS.

Il processo di revisione della norma sarà svolto dall’ISO/TC 34/SC/17, “Management system for food safety” che da giugno a settembre completerà l’indagine sullo stato dell’arte dello standard di certificazione, esaminando i contributi e i pareri che organizzazioni e consumatori potranno inviare a UNI, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure direttamente all’ISO, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

AdA

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Sicurezza alimentare. Conclusa la consultazione online sulla linea guida per l’esposizione a pesticidi

EFSASi è da poco conclusa la consultazione pubblica online indetta dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare - EFSA sulle nuova linea guida riguardanti l’esposizione di operatori, lavoratori agricoli, residenti e astanti ai pesticidi. L’iniziativa - in linea con la politica di trasparenza dell’Autorità europea - è stata realizzata con l’obiettivo di ricevere commenti dalla comunità scientifica e dalle parti interessate sul tema dell’esposizione ai pesticidi, definizione con cui si indicano genericamente i prodotti fitosanitari, ovvero le sostanze utilizzate per proteggere le colture e impedire che vengano distrutte da malattie e infestazioni.

I pareri espressi possono potenzialmente essere pubblicati sul sito web dell’Efsa dopo la valutazione da parte di un competente gruppo di lavoro. Qualora vengano recepiti, possono far parte integrante della linea guida. La nuova linea guida recentemente pubblicata dall’Efsa ha lo scopo di fornire uno strumento per la valutazione del rischio da esposizione non alimentare a pesticidi utilizzabile dalle autorità competenti, dai richiedenti l’autorizzazione all’immissione in commercio, dai valutatori del rischio, nel contesto del regolamento CE 1107/2009. La linea guida non è uno strumento con validità legale, ma ogni valutazione fatta con criteri diversi da quelli dettati dal documento deve essere giustificata scientificamente.

Nell’elaborazione della nuova linea guida c’è stata una revisione della qualità dei dati utilizzati per i modelli di esposizione e sono stati valutati nuovi dati sperimentali disponibili. Inoltre, alle base del lavoro di revisione sono state poste trasparenza e tracciabilità dei dati, riproducibilità dei risultati e sono stati esaminati solo i database che consentono un libero accesso ai dati utilizzati. Il lavoro dell’Efsa è partito dalle conclusioni di un’opinione scientifica fornita dall’Autorità nel 2010 su richiesta della Commissione Europea.

La linea guida recentemente pubblicata è accompagnata da un foglio di calcolo utilizzabile dai valutatori del rischio in tutti gli Stati membri per la valutazione dell’esposizione di operatori, lavoratori agricoli, astanti, residenti. Inoltre, deve poter essere utilizzata per la valutazione del rischio da esposizione a prodotti fitosanitari nei procedimenti normativi utilizzati per l’autorizzazione all’immissione in commercio. La linea guida è un supporto indispensabile per i valutatori del rischio da esposizione a fitofarmaci perché propone uno strumento per uniformare l’approccio alla valutazione del rischio da esposizione che dovrebbe essere adottato da tutte le parti interessate.

Nel nuovo documento le categorie interessate alla valutazione del rischio di esposizione sono gli operatori – cioè chi applica il prodotto fitosanitario – i lavoratori agricoli che si trovano ad operare nel luogo in cui il prodotto è stato usato, i residenti dei luoghi in cui un fitofarmaco si utilizza e gli astanti, ovvero coloro che si trovano a passare nel momento dell’applicazione del prodotto. Individuate le categorie, la procedura per la valutazione del rischio proposta nella guida si articola in quattro livelli.

AdA

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Etichettatura degli alimenti. Un opuscolo dal Ministero della Salute.

etic alimLa scelta di alimenti e bevande condiziona la nostra dieta in termini di apporti ed equilibrio nutrizionale. Leggere e comprendere le etichette degli alimenti è importante perchè ci consente di fare scelte più sane e consapevoli.
L’etichetta riporta informazioni sul contenuto nutrizionale del prodotto e fornisce una serie di indicazioni per comprendere come i diversi alimenti concorrono ad una dieta corretta ed equilibrata.
Il Regolamento (UE) 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori aggiorna e semplifica le norme precedenti sull’etichettatura degli alimenti.
Lo scopo di tale innovazione è quello di tutelare ulteriormente la salute dei consumatori e assicurare un’informazione chiara e trasparente. Il Regolamento introduce alcune importanti novità.Altro aspetto importante dell’etichettatura degli alimenti sono le indicazioni nutrizionali e sulla salute (claims), disciplinate dal Regolamento (CE) 1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari.
Il Ministero della Salute con questo opuscolo desidera fornire uno strumento che permetta al consumatore di comprendere le “nuove” etichette e di fare scelte informate.

Scarica l’opuscolo

Fonte: Ministero della Salute

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Certificazione e Sicurezza Alimentare. Pubblicata la nuova ISO/TS 22003

CERTIF ALIMSecondo le tempistiche annunciate, nel dicembre scorso è stata pubblicata la nuova edizione della specifica tecnica ISO/TS 22003 (“Food safety management systems - Requirements for bodies providing audit and certification of food safety management systems”).
Il documento tratta dei sistemi di gestione per la sicurezza alimentare e si pone l’ambizioso obiettivo di migliorare il modo in cui gli organismi che effettuano audit e certificazioni operano in questo delicato ambito.
La sicurezza alimentare è infatti un elemento unanimemente considerato di particolare importanza per la salute pubblica. Le conseguenze di una sua non corretta gestione possono essere gravi e le norme della serie ISO 22000 – che data la sua crescente diffusione si accinge a diventare il principale riferimento internazionale in tema di sicurezza alimentare - aiutano le organizzazioni a identificare e controllare questi pericoli potenziali.

mb

Approfondisci sul sito dell'UNI

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Sicurezza alimentare: UNI adotta le specifiche della serie ISO TS 22002

SIC ALIM 22000Si è appena conclusa la fase di inchiesta pubblica preliminare relativa all'adozione delle parti 2 e 3 della ISO TS 22002 sul tema della sicurezza alimentare. In particolare le due specifiche tecniche – che saranno a breve adottate dall'UNI – trattano i programmi di prerequisiti sulla sicurezza alimentare e si applicano rispettivamente al settore della ristorazione e a quello dell'agricoltura.

"Le ISO TS 22002 – spiega Gianni Di Falco  (coordinatore del gruppo di lavoro "Sistemi di gestione per la sicurezza alimentare") – rappresentano lo sforzo fatto dall'ISO per cercare di fornire elementi di specificità su quelli che sono gli elementi e le procedure fondamentali che devono essere un prerequisito all'interno dei sistemi di sicurezza".

Queste due norme avranno sicuramente un impatto importante nel nostro Paese sia dal punto di vista della conoscenza, in quanto – come si è detto – definiscono i requisiti di base della sicurezza alimentare comuni a tutti i tipi di aziende, sia perché vanno a impattare su due ambiti rilevanti: il vasto mondo della ristorazione (sia commerciale che collettiva) e dell'agricoltura che – dal punto di vista della sicurezza alimentare – è sempre stato un settore poco normato.

 

mb

 

Fonte UNI

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