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La Ue incentiva l’innovazione dei prodotti per ridurre i rifiuti

La Ue incentiva l’innovazione dei prodotti per ridurre i rifiuti

Entrano in vigore il 4 luglio le direttive che compongono il «pacchetto economia circolare» voluto da Bruxelles per agevolare la transizione verso un’economia in cui le risorse vengono utilizzate in modo più sostenibile. Sono quattro i provvedimenti datati 30 maggio 2018 e pubblicati sulla Gazzetta europea del 14 giugno (L150) dedicati all’economia circolare: direttiva 2018/849 che modifica le direttive sui veicoli fuori uso, su pile e accumulatori e relativi rifiuti, sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee); direttiva 2018/850 che modifica la direttiva sulle discariche; direttiva 2018/851 che modifica la direttiva relativa ai rifiuti; direttiva 2018/852 che modifica la direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.

Il recepimento nazionale è previsto per il 5 luglio 2020: termine che appare lontano, ma i ragionamenti immediati sono imposti sia dalla complessità delle misure che dall’enorme campo di applicazione dei nuovi provvedimenti.

Il modello dell’economia circolare si basa sulla razionalizzazione del ciclo produttivo, sull’innovazione spinta e sul recupero degli scarti. Secondo la Commissione Ue, nel 2025 il risparmio di materie prime per l’industria europea potrebbe essere di circa 400 miliardi di euro (il 14% a parità di produzione) e 12 miliardi di euro per l’Italia.

La direttiva veicoli fuori uso, pile e batterie e Raee (2018/849) si propone di raggiungere questi ambiziosi obiettivi prevedendo che, per i veicoli, gli Stati membri adottino misure necessarie affinché le autorità competenti riconoscano reciprocamente e accettino i certificati di rottamazione emessi in altri Stati membri. Sul fronte pile e accumulatori la nuova direttiva prevede che gli Stati membri adottino strumenti economici e altre misure per conseguirne gli obiettivi e incentivare l’applicazione della gerarchia dei rifiuti. Tra le misure si potranno utilizzare quelle previste nel nuovo allegato IV-bis alla direttiva sui rifiuti (ad esempio eliminazione graduale delle sovvenzioni in contrasto con la gerarchia dei rifiuti). Analoga previsione per i Raee.

Sul fronte discariche, la parola d’ordine è disincentivarne l’uso. La direttiva 2018/850 traguarda al 2035 l’obiettivo di collocare in discarica solo il 10% dei rifiuti urbani (ma sono previste deroghe di 5 anni). La direttiva 2018/852 prevede invece che, entro il 31 dicembre 2025, almeno il 65% degli imballaggi in peso deve essere riciclato. Entro e non oltre 31 dicembre 2025 vanno raggiunti i seguenti obiettivi minimi di riciclaggio in peso: 50% plastica; 25% legno; 70% metalli ferrosi; 50% alluminio; 70% vetro e 75% per carta e cartone. Per il 2030 gli obiettivi sono ancora più ambiziosi.

I rifiuti di imballaggio avviati a compostaggio devono essere sufficientemente biodegradabili per non ostacolare la raccolta differenziata e il processo di compostaggio. La direttiva 851/2018 sui rifiuti presenta molti aspetti rilevanti tra i quali si segnala che la Commissione Ue individuerà i criteri per i sottoprodotti. Invece, per l’End of Waste (ex Mps-EoW) si stabilisce che il materiale EoW deve soddisfare i pertinenti requisiti previsti per le sostanze chimiche e i prodotti collegati.

AdA

Fonte Sole24Ore 170/18 PF

Scarica la Gazzetta europea L150 del 14 giugno 2018

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Gestione dei pneumatici fuori uso. Pubblicato un Decreto Direttoriale dal Ministero dell'Ambiente

pneumaticiIl 9 luglio 2014, sul sito del Ministero dell'Ambiente è stata annunciata la pubblicazione del Decreto Direttoriale 7 luglio 2014, n. 5171, di approvazione del contributo per la gestione degli pneumatici fuori uso derivanti da demolizione dei veicoli a fine vita per l'anno 2014. Il decreto ha efficacia dal quindicesimo giorno dalla loro data di pubblicazione sul sito ministeriale.Nel decreto è presente una tabella che indica l'importo del contributo in base alle diverse Tipologie di pneumatico, al loro peso e alla tipologia di veicoli utilizzatori, classificati secondo le categorie di cui all'articolo 47 Dlgs 285/1992 (Codice della strada)
La gestione dei pneumatici fuori uso è regolamentata dal Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 (Codice Ambiente), in particolare, l'articolo 228, comma 2 del Codice Ambiente, prevede che la gestione dei pneumatici fuori uso sia regolata con apposito decreto del Ministro dell'Ambiente, ovvero il DM 11 aprile 2011, n. 82 con il quale è adottato il regolamento per la gestione degli pneumatici fuori uso.
L'articolo 7, comma 2 del DM 82/2011 ha istituito il Comitato di gestione degli PFU provenienti da veicoli fuori uso che, entro il 31 maggio 2015, deve inviare a all'Autorità competente, ovvero la Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche, il rendiconto economico della gestione dei proventi introitati nell'anno 2014 in applicazione del decreto 5171/2014.
Con l'articolo 7 comma 5 del DM 82/2011 si ricorda che è il Comitato a definire l'entità del contributo per la copertura dei costi di raccolta e gestione degli pneumatici dei veicoli a fine vita, mentre con apposito regolamento (contenuto nel Decreto 20 gennaio 2012) sono stati definiti i parametri tecnici per l'individuazione delle diverse categorie di contributo per la copertura dei costi di raccolta e trattamento degli PFU, nonché delle spese relative alla gestione ed alla amministrazione del Comitato e del fondo in cui è versato il contributo (fondo) stesso riscosso dal rivenditore del veicolo all'atto della vendita.
Il contributo, ai sensi dell'articolo 7 del DM 82/2011, deve garantire la copertura dei costi di raccolta e gestione degli pneumatici provenienti dai veicoli a fine vita, nonché delle spese relative alla gestione ed alla amministrazione del Comitato e del fondo.

mb

Leggi il Decreto Direttoriale del 7 luglio 2014

Leggi il DM n. 82 del 11/04/2011

Fonte Ministero Ambiente

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