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Classificazione energetica degli ascensori

ascensore energIl settore degli ascensori in Italia ha numeri di assoluto rispetto: più di due miliardi e mezzo di fatturato totale nel 2009, di cui più di uno e mezzo nel mercato interno e più di 800 milioni in esportazioni.
Anche per questo i lavori della commissione “Impianti di ascensori, montacarichi, scale mobili e apparecchi similari” sono rilevanti: perché coinvolgono un settore industriale importante e altamente qualificato.
Giovedì 5 luglio si è tenuta, presso la sede UNI di Milano, la riunione del GL “Prestazioni energetiche di ascensori, scale mobili, marciapiedi mobili e impianti di sollevamento per persone e cose” che – su indicazione della commissione tecnica - sta elaborando un progetto di norma nazionale che risponda all’esigenza crescente di avere un valore di riferimento del consumo energetico degli ascensori.
Il tema del risparmio e del controllo delle prestazioni energetiche di prodotti e impianti ha assunto negli ultimi anni un ruolo di primaria importanza nel quadro delle strategie di sviluppo sostenibile.
Emblematico in questo senso quanto avvenuto nell’ambito delle costruzioni, dove particolare rilievo – rafforzato anche da interventi legislativi nazionali e comunitari - viene attribuito ora al parametro di “consumo energetico degli edifici”, di cui gli impianti ascensoristici costituiscono tra l’altro un, se pur piccolo, sottoinsieme.
Il progetto di norma allo studio – per la precisione si tratta di un rapporto tecnico - intende fornire un parametro di classificazione energetica degli ascensori che consideri il consumo di energia durante il loro funzionamento, prendendo come riferimento tecnico analoghi lavori attualmente in corso a livello ISO.

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Trattamento dell'acqua potabile

 

ACQUA POTLa riscoperta dell’acqua del rubinetto – dovuta anche all’attuale congiuntura economica che fa stringere i cordoni della borsa alle famiglie italiane –  sta registrando un incremento senza precedenti. Secondo una ricerca di Aqua Italia (l’associazione che raggruppa le aziende del settore del trattamento dell’acqua) commissionata all’Istituto indipendente CRA (Customized Research & Analysis) riguardante appunto la propensione degli italiani a bere acqua del rubinetto,  il 75,5% della popolazione sceglie l’acqua a “km zero” confermando il trend positivo rilevato nelle precedenti edizioni dell’indagine.
Sempre più frequentemente, inoltre, gli italiani decidono di “trattare” l’acqua del rubinetto affidandosi ad apparecchiature e sistemi per la sua depurazione: impianti a osmosi inversa, filtri per il cloro, addolcitori e caraffe filtranti. Tutti questi dispositivi possono ora finalmente contare su regole certe.
Dal 23 marzo scorso, infatti, in seguito all’entrata in vigore del Decreto del Ministero della Salute 25/2012 sulle “Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano”, i consumatori hanno maggiori garanzie di acquistare impianti, sistemi e apparecchi sicuri e - soprattutto - efficaci, anche grazie all’aiuto delle norme tecniche.
Il nuovo Decreto prevede infatti che tutte le apparecchiature immesse sul mercato debbano essere accompagnate da manuali di istruzioni per l’uso e la manutenzione molto chiari e precisi, e che la pubblicità non potrà in alcun modo essere ingannevole esaltando depurazioni inesistenti o improbabili miglioramenti della qualità dell’acqua.
Addio alle dichiarazioni generiche: il materiale informativo dovrà aiutare i consumatori ad effettuare scelte consapevoli. Potranno infatti essere immesse sul mercato solo apparecchiature che assicurino - per tutto il loro ciclo di vita - le prestazioni dichiarate. Inoltre, nella documentazione che accompagna il prodotto, i riferimenti alle prestazioni devono riguardare “esclusivamente sostanze e/o elementi e/o parametri biologici testati sperimentalmente, ovvero essere documentati da letteratura comunemente accettata a livello internazionale” (ad esempio le norme tecniche europee EN e linee guida OMS). Infine l’installazione degli apparecchi dovrà essere effettuata da imprese abilitate che dovranno rilasciare un’apposita dichiarazione di conformità.
Proprio a livello di normazione tecnica da anni si registra un’intensa attività tesa a garantire la qualità e la sicurezza di queste apparecchiature, che ha portato alla pubblicazione di una serie di norme tecniche europee – adottate in Italia dall’UNI - che coprono tutti i requisiti prestazionali, di sicurezza e i metodi di prova di queste apparecchiature.

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Scarica il D.M. n. 25/2012

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Sistemi per il controllo di fumo e calore: Aggiornata la norma UNI 9494-1

 

logo uniLa UNI 9494-1:2012 è la prima di una serie di norme relative ai sistemi per il controllo di fumo e calore ("Progettazione e installazione dei Sistemi di Evacuazione Naturale di Fumo e Calore").
Questa norma tecnica costituisce un’importante novità per la progettazione e la realizzazione a regola d’arte di questi impianti, fornendo nuove indicazioni al fine di installarli e renderli operativi in sicurezza.
Il documento si inserisce in un quadro normativo articolato e rappresenta uno strumento fondamentale per applicare le regole tecniche di prevenzione incendi per le attività commerciali soggette al decreto 27 luglio 2010 (prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attività commerciali con superficie superiore a 400 mq).
La norma contiene, oltre ai criteri di dimensionamento e scelta dei componenti, una descrizione dettagliata della documentazione da predisporre in fase di progettazione e dopo l’esecuzione dell’opera.

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Regole per i finanziamenti alle costruzioni

 

edilizia finanziamentiNell’ambito dei temi individuati come prioritari ed innovativi per la normazione, si inserisce quello dell’iter di finanziamento nei processi di progettazione e realizzazione delle opere nel settore delle costruzioni.
L’esigenza di indirizzare l’attività UNI a questo tema risale al 2008, in concomitanza dei primi segnali della crisi economico-finanziaria che avrebbe poi investito in maniera rilevante il mercato immobiliare e trova conferma da quanto emerge dalla lettura delle linee politiche dell’UNI per il triennio 2011-2013. Partendo dal presupposto di riconoscerle un ruolo sociale e una positiva ricaduta in termini economici, l’attività di normazione ha dedicato risorse e grande attenzione al settore delle costruzioni non solo rispetto al profilo delle tematiche più squisitamente tecniche, quali sono la sostenibilità ambientale e la classificazione acustica, ma anche rispetto a quello di tematiche di ordine più strettamente socio-economico, qual è il finanziamento delle imprese edili.
Considerati la forte contrazione che si registra nell’accesso al credito e il peso che il settore delle costruzioni riveste nella composizione del prodotto interno lordo, l’idea di studiare una specifica volontaria per la definizione e l’adozione di una piattaforma comune di riferimento per aiutare gli operatori del mercato immobiliare (soggetti promotori e finanziatori) a dialogare tra di loro è stata condivisa del mondo delle imprese e dal settore bancario.

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Treni ad alta velocità. Stabilite le regole per i sistemi frenanti.

 

TAVIl sistema ferroviario comunitario, sia passeggeri che merci, sta rapidamente cambiando sulla base delle direttive comunitarie che aprono il mercato a più concorrenti. Storicamente il sistema ferroviario era gestito su base nazionale da ogni stato membro che provvedeva tramite apposite aziende ferroviarie statali (monopoliste e spesso dipendenti direttamente dal Ministero dei Trasporti), a curarne i principali aspetti: la sicurezza, la regolamentazione del servizio, l’infrastruttura e il materiale rotabile.
La direttiva CEE n° 440 del 1991 ha imposto la separazione contabile tra la gestione dell’infrastruttura e quella dei servizi di trasporto riorganizzando il sistema ferroviario europeo per la liberalizzazione e l’apertura alla concorrenza del mercato. Successive direttive hanno completato la legislazione in merito alla liberalizzazione ferroviaria.
È quindi in corso un’evoluzione da un’organizzazione dove ogni stato membro gestiva il sistema ferroviario nazionale in ogni sua parte ad una dove, su una base regolamentare europea e con un’infrastruttura interoperabile, possono circolare treni di diversi operatori che offrono un servizio di trasporto in concorrenza tra loro.
Nelle considerazioni iniziali della direttiva 2004/49/CE sulla sicurezza delle ferrovie si riporta testualmente:
“I livelli di sicurezza del sistema ferroviario comunitario sono generalmente elevati, in particolare rispetto a quelli del trasporto su strada. Nell’attuale fase di ristrutturazione, che separerà le funzioni di compagnie ferroviarie precedentemente integrate e porterà il settore delle ferrovie da un ambito di autoregolamentazione ad un ambito di regolamentazione pubblica, è importante che sia almeno mantenuta la sicurezza. Ove ragionevolmente praticabile, la sicurezza dovrebbe essere ulteriormente migliorata alla luce del progresso tecnico e scientifico e tutelando la competitività del modo di trasporto su rotaia.”
Si ricava quindi immediatamente, in un contesto in rapida evoluzione come quello ferroviario, l’importanza delle normative per garantire la sicurezza del trasporto su rotaia favorendo al contempo il libero mercato.

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Fonte: UNI

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Prestazione energetica degli edifici

risparmio energetico 2E' stata recentemente pubblicata la Parte 4 della UNI/TS 11300 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria” elaborata dal gruppo di lavoro 601 “Impianti di riscaldamento – Progettazione, fabbisogni di energia e sicurezza” del CTI.
La specifica tecnica -che si rivolge alle autorità competenti, ai progettisti, direttori lavori e certificatori energetici- calcola il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria nel caso vi siano sottosistemi di generazione, che forniscono energia termica utile da energie rinnovabili o con metodi di generazione diversi dalla combustione a fiamma di combustibili fossili trattata nella UNI/TS 11300-2 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria”.

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Europei di calcio e normativa tecnica

 

eurocalcio 2012In vista del fischio di inizio del Campionato europeo di calcio 2012, UNI - prendendo come spunto lo “sport nazionale”- pubblica una breve guida che ha lo scopo di illustrare il ruolo che le norme tecniche rivestono in ogni aspetto della vita quotidiana, anche in ambito sportivo.

In Italia il calcio, più di altri sport, accende la fantasia e il tifo di milioni di persone.
Se non è possibile prevedere quale squadra vincerà la coppa, ci sono tuttavia altri dettagli che non possono essere certo lasciati al caso: parliamo ad esempio della sicurezza dei giocatori e del comfort degli spettatori, come anche dell’importanza di utilizzare attrezzature conformi a requisiti tecnici che contribuiscono a garantire il regolare svolgimento degli incontri.
Spalti, illuminazione, terreno di gioco, porte, guanti, pallone, parastinchi... E anche - perché no? - la maglia azzurra! Per tutti questi aspetti esistono norme tecniche che definiscono requisiti di sicurezza e di qualità.
Perché le norme fanno parte della nostra vita quotidiana. Anche agli Europei di calcio!

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Impianti a gas. Rivista la UNI 7128

 

logo uniNel mese di novembre 2011, l’UNI ha pubblicato la norma UNI 7128:2011 dal titolo “Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da reti di distribuzione - Termini e definizioni” che sostituisce una norma decisamente datata, ovvero la norma UNI 7128:1990, oltremodo obsoleta e da tempo sostanzialmente disapplicata.
I motivi, che hanno spinto il CIG a revisionare la norma, affidandone l’elaborazione al gruppo di lavoro 1 (GL1) della propria Commissione B5 “Impiantistica di utilizzazione”, sono sostanzialmente riportati nell’introduzione della stessa:

«La necessità di provvedere all’aggiornamento della presente norma è da ricercare nella esistenza di una pluralità di provvedimenti che si sono succeduti nel tempo e che hanno originato una molteplicità di definizioni poco coordinate tra di loro. Su questa base si è pensato di condurre un esercizio di sintesi mirato alla creazione di definizioni univoche.
È importante sottolineare le valenze della presente norma alla quale è demandato un ruolo di riferimento per tutti coloro che hanno la necessità di elaborare testi normativi con l’auspicio che possa essere anche strumento di riferimento per l’applicazione della legislazione vigente in materia di impianti a gas.
In seguito alla pubblicazione della nuova edizione della UNI 7128, si procederà all’allineamento del contenuto delle norme esistenti, per la parte terminologica».

La norma del 1990, infatti, consisteva di due sole pagine e conteneva unicamente 25 termini con le relative definizioni; era divisa in quattro parti “termini di carattere generale”, “impianti”, “ventilazione dei locali” e “scarico dei prodotti della combustione”. Tale esiguità di contenuti aveva condotto, negli anni seguenti, ad un proliferare di termini nelle norme di sicurezza (UNI 7129, UNI 7131, UNI 10845, UNI 11071 eccetera); ogni norma, poi, forniva proprie definizioni. Il risultato era che uno stesso termine era definito in un modo diverso a seconda della norma in cui era trattato; poca o tanta che fosse la differenza, il risultato era che l’applicazione concreta era fonte di discussioni interpretative ogni qual volta che si dovevano confrontare due (o più) norme diverse.

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Fonte UNI

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Spazzolino da denti a norma

 

spazzoliniDi uso quotidiano, gli spazzolini da denti che si trovano in commercio si presentano in diversi colori e con svariate forme che conferiscono loro differenti proprietà. Ma come possiamo essere sicuri che lo spazzolino scelto sarà efficace e solido in condizioni normali di utilizzo?

Ce lo dice la ISO 20126:2012, elaborata dal comitato ISO/TC 106 “Dentistry” SC 7 “Oral care products”, che annulla e sostituisce la prima edizione del 2005.
Dal titolo “Dentistry - Manual toothbrushes - General requirements and test methods”, la norma specifica - per gli spazzolini da denti manuali - i criteri di conformità e non conformità, le linee guida per il controllo fisico del prodotto, i requisiti di resistenza alla fatica, all’attacco chimico, alla manovrabilità e i requisiti relativi alle prove. La ISO 20126 fornisce inoltre indicazioni sulla marcatura, l’etichettatura e l’imballaggio degli spazzolini da denti.

Il presidente del sottocomitato che ha elaborato la norma, Hiroshi Nakajima, ritiene che “con la grande offerta di spazzolini da denti che le diverse marche propongono, è necessario disporre di requisiti comuni per confrontare i diversi prodotti. La ISO 20126 fornisce una utile guida delle migliori pratiche adatte alle esigenze del settore dentale, dei produttori e degli organismi di regolamentazione. E, ancora più importante, gli utilizzatori trarranno beneficio dal sapere che gli spazzolini da denti acquistati rispondono, nelle condizioni di utilizzo previste, a criteri internazionali di prestazione”.

L’edizione 2012 della ISO 20126 introduce un nuovo requisito, associato a una prova, per determinare la resistenza all’urto dei manici degli spazzolini da denti.

Fonte UNI

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Diagnosi energetiche di qualità

 

Diagnosi energeticaLe diagnosi energetiche di qualità sono uno dei principali strumenti, definiti dal legislatore, per perseguire gli obiettivi al 2020 di miglioramento dell’efficienza energetica del nostro Paese: la UNI CEI/TR 11428:2011 “Gestione dell'energia - Diagnosi energetiche - Requisiti generali del servizio di diagnosi energetica” rappresenta uno dei primi passi concreti in questa direzione.

La direttiva 2006/32/CE sull'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici afferma “perché sia raggiunto un livello elevato di competenza tecnica, di obiettività e di attendibilità, gli Stati membri assicurano, laddove lo ritengano necessario, la disponibilità di sistemi appropriati di qualificazione, accreditamento e/o certificazione per i fornitori di servizi energetici, di diagnosi energetiche e delle misure di miglioramento dell'efficienza energetica…”. Il suo decreto di recepimento (DLgs 115/08) stabilisce che “allo scopo di promuovere un processo di incremento del livello di obiettività e di attendibilità per le misure e i sistemi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica”, con uno o più decreti del MSE venga approvata “a seguito dell’adozione di apposita norma tecnica UNI-CEI, una procedura di certificazione […] per le diagnosi energetiche”.

La richiesta del legislatore è semplice: la diagnosi energetica è lo strumento adatto per individuare soluzioni e misure di miglioramento dell’efficienza energetica di un sistema che usa e consuma energia, quindi gli Stati Membri e il mercato dovrebbero dotarsi di regole comuni per uniformare sia la qualifica dei fornitori di tali servizi sia le modalità da seguire per la loro esecuzione al fine di garantire uniformità e trasparenza.

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