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Rifiuti. Norma UNI per la raccolta della frazione organica

 

UMIDONegli ultimi anni si è assistito allo sviluppo in ampie zone d'Italia della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e in particolare del sistema "porta a porta". Nell'ambito di tale pratica, per la raccolta della frazione organica si è diffuso l'uso dei sacchi biodegradabili e compostabili: ciò ha reso necessaria la stesura di una norma specifica per definire i requisiti ai quali devono rispondere tali sacchetti.
La norma UNI 11451:2012 "Sacchi biodegradabili e compostabili per la raccolta della frazione organica dei rifiuti solidi urbani - Tipi, requisiti e metodi di prova" si concentra sulla raccolta della frazione organica e definisce le dimensioni e i requisiti fisico meccanici ai quali devono rispondere i sacchi di materiale termoplastico biodegradabile e compostabile, per essere idonei allo scopo.
Da tempo il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) evidenziava l'importanza di affiancare alle raccolte differenziate della frazione organica un sacchetto di contenimento che non fosse di plastica tradizionale (per es. PE), cioè un rifiuto non biodegradabile che interferisce con le pratiche di compostaggio o di digestione anerobica.
Per una visione più completa delle norme esistenti in materia, ricordiamo la UNI 7315 per i sacchi di polietilene per la raccolta dei rifiuti solidi urbani (che però non si applica ai sacchi destinati alla raccolta differenziata della frazione organica umida), la UNI EN 13432 per la compostabilità di un imballaggio, la UNI EN 14995 sulla valutazione della compostabilità.

Fonte: UNI

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Pubblicato in GUUE il Regolamento del Parlamento europeo sulla normazione

 

PARLAM EURIl 14 novembre u.s. è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GUUE L 316/12), il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla normazione europea
Il provvedimento, volto alla modernizzazione e al miglioramento del sistema europeo di normazione tecnica, entrerà in vigore il 4 dicembre prossimo e si applicherà a decorrere dal 1° gennaio 2013.
Il Regolamento, adottato in prima lettura dall'Europarlamento e dal Consiglio lo scorso ottobre, adatta e semplifica l’attuale quadro legislativo, contribuirà a ridurre i tempi di normazione, faciliterà la partecipazione delle parti interessate “più deboli” storicamente (micro e PMI, consumatori, organizzazioni sociali) e terrà maggiormente in conto temi quali l’impatto ambientale del ciclo di vita di prodotti e dei servizi, nonché l’uso efficiente delle risorse.
Il provvedimento ora ufficialmente pubblicato va a comporre quel “pacchetto normazione” elaborato dalla Commissione Europea per la revisione complessiva del sistema di normazione tecnica.

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Il pacchetto normazione

Fonte: UNI

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Segnaletica stradale verticale. Allo studio una Linea Guida dall'UNI

segnaletica stradaleIn queste settimane il progetto U71011670 "Linea guida per la definizione di requisiti tecnico-funzionali della segnaletica verticale (permanente) in applicazione alla UNI EN 12899-1:2008" è sottoposto ad inchiesta pubblica finale.
Il progetto,  sviluppato dalla commissione Costruzioni stradali ed opere civili delle infrastrutture, ha per oggetto la definizione di requisiti tecnico-funzionali della segnaletica verticale (permanente) e , contiene le raccomandazioni, valide a livello nazionale, per definire il livello minimo della segnaletica stradale verticale permanente per il traffico stradale in ambito urbano, extraurbano e autostradale.
La linea guida è redatta al fine di mettere gli Enti gestori delle strade in condizioni di poter redigere un capitolato (tecnico) per la sezione della segnaletica verticale nel rispetto delle norme e per permettere l'applicazione delle norme stesse nel rispetto del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada, dei decreti applicativi, delle circolari e nella recente normativa UNI e UNI EN in materia di sicurezza stradale.
La futura norma specifica i requisiti per i segnali completi, per i segnali (pannelli incluse le facce a vista), per i pannelli (escluse le facce a vista) e per altri componenti (pellicole retroriflettenti). Essa:

  • può essere utilizzata per implementare prove di tipo e prove di certificazione;
  • deriva da metodi di prova e requisiti delle prestazioni pubblicati nei documenti UNI, CEN,CENELEC, CIE e ISO unitamente alle norme degli organismi membri del CEN;
  • non richiede la sostituzione dei segnali già esistenti;
  • tratta i requisiti delle prestazioni ed i metodi di prova;
  • definisce i limiti delle prestazioni ed una gamma di classi prestazionali.

Sono inoltre specificate le proprietà colorimetriche e fotometriche così come quelle relative alla luminanza.

Fonte: UNI

 

 

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Sistemi ed Impianti di allarme antintrusione. Nuovo volume del CEI

 

CEIPubblicato il volume “Sistemi ed Impianti di allarme intrusione” che raccoglie le due norme fondamentali di riferimento, la nuova edizione della Norma CEI 79-3 “Prescrizioni particolari per gli impianti di allarme intrusione”, la Norma CEI EN 50131-1 “Sistemi di allarme intrusione e rapina. Parte 1: Prescrizioni di sistema” e il foglio di interpretazione CEI EN 50131-1/IS2.
Gli impianti di allarme intrusione e rapina costituiscono uno dei presidi fondamentali per la sicurezza dei beni e delle persone. Progettare, installare e manutenere a regola d’arte è quindi una necessità sempre più sentita, ma anche un preciso obbligo ai sensi della L. 186/68 e del DM 37/08.
Progettare un impianto di allarme intrusione e rapina significa innanzitutto analizzare il rischio ossia acquisire la conoscenza dei pericoli che incombono, per poter dirigere sforzi e risorse a difesa delle aree più vulnerabili e scegliere le contromisure più adatte a contrastare le minacce previste con le risorse disponibili.
Per realizzare questo tipo di impianto a regola d’arte è necessario, inoltre, scegliere, coordinare ed installare prodotti con caratteristiche tali da assicurare che il sistema, nel suo complesso, garantisca il livello di prestazione richiesto e, al contempo, riduca al minimo gli allarmi indesiderati.
Per questi motivi il CEI ha voluto raccogliere in un unico volume la Norma CEI 79-3 che rappresenta il riferimento per la progettazione, realizzazione, verifica e manutenzione degli impianti di allarme intrusione, la Norma CEI EN 50131-1 che specifica i requisiti funzionali e prestazionali e le classi ambientali dei sistemi di allarme, per costituire un utile strumento di approfondimento sulla progettazione di questi impianti e familiarizzare con i concetti fondamentali delle norme del CT79 sui Sistemi di allarme, insieme al foglio di interpretazione CEI EN 50131-1/IS2.

Fonte: CEI

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Sistemi Gestione Energia. Versione italiana per la UNI CEI EN ISO 50001

energia 50001L'uscita della ISO 50001 a fine 2011 venne reclamizzata come un evento quasi unico nel panorama normativo mondiale, stimando un suo potenziale impatto positivo sull'utilizzo del 60% circa dell'energia e sottolineando come proprio l'energia rappresenta uno dei problemi più critici che la comunità internazionale deve affrontare.
A distanza di quasi un anno, l'esperienza maturata sul campo permette di considerare la UNI CEI EN ISO 50001 uno degli aiuti più efficaci per percorrere il sentiero, per ora in salita, che ogni azienda si trova ad affrontare nella difficile impresa di rimanere sul mercato riducendo i propri costi.
La norma da un lato consente di contribuire al raggiungimento dell'obiettivo nazionale di risparmio energetico fissato al 2020, dall'altro, qualora ben utilizzato, assicura una riduzione della propria bolletta energetica, facendo risparmiare denaro nel breve, medio e soprattutto lungo periodo.
La UNI CEI EN ISO 50001 "Sistemi di gestione dell'energia – Requisiti e linee guida per l'uso" offre alle organizzazioni, sia del settore privato e che di quello pubblico, le modalità per implementare delle strategie di gestione che portano ad un aumento di efficienza energetica, ad una conseguente riduzione del costo della bolletta nonché ad un miglioramento delle prestazioni energetiche.
Su queste motivazioni deve puntare ora l'attività di promozione della norma che, in versione italiana, diventa maggiormente accessibile anche alle aziende e agli operatori locali, meno energivori delle grandi organizzazioni multinazionali, ma ugualmente attenti ai loro consumi energetici.
A livello internazionale proseguono i lavori, seguiti dal Comitato Termotecnico Italiano, per corredare la ISO 50001 di una serie di documenti a supporto per aiutarne l'applicazione.

Fonte UNI

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Qualità. Prevista la revisione della ISO 9001

 

ISO 9001Mentre si celebrano 25 anni dalla pubblicazione della prima edizione della norma ISO 9001 l’ISO/TC 176 SC 2 è impegnato nella realizzazione delle fondamenta sulle quali costruire la prossima generazione di norme sui sistemi di gestione per la qualità.
Nella visione dell’ISO, i SGQ dovranno essere un elemento fondamentale dello sviluppo sostenibile, non solo riferimenti per ottenere una certificazione bensì strumenti per raggiungere il successo duraturo (e quindi dovrà aumentare il ruolo della ISO 9004).
SC 2 e SC 1 in collaborazione hanno raccolto direttamente dal mercato, da studi sulle tendenze di management e dall’analisi dei dati numerosissimi elementi utili a confermare ed indirizzare la revisione della norma.
Lo scorso giugno a Bilbao è stato proposto un “work item” per la revisione della ISO 9001, una prima proposta di specifiche e la relativa pianificazione. Dal prossimo meeting (San Pietroburgo, 10-17 novembre 2012) inizierà l’attività di stesura della prima bozza.
Per quanto riguarda i tempi di definizione della nuova edizione, sebbene ISO attualmente disponga di procedure accelerate, SC 2 preferisce adottare le tempistiche dell’approccio “standard” che prevedono la conclusione dei lavori entro 3 anni (vedere schema sottostante), anche per tenere conto della necessità di ampi ed approfonditi confronti con le numerose parti interessate.
Considerando il notevole impatto di ogni cambiamento che sarà introdotto nella norma, è già previsto un intenso lavoro di sperimentazione e validazione con la collaborazione di organizzazioni di tutti i settori e operanti in ogni parte del mondo, non appena il documento avrà raggiunto lo stadio di “committee draft”.
L’Italia ha una significativa esperienza nell’applicazione della ISO 9001: è infatti il secondo Paese con il maggior numero di certificati emessi (138.892 al 2 giugno 2012) dopo la Cina.
Inoltre, il sistema economico italiano è caratterizzato dall’enorme numero di microimprese e PMI che inevitabilmente comporta difficoltà nell’ulteriore sviluppo dell’uso efficace e consapevole della norma, date le minori possibilità di investire nell’applicazione dei sistemi di gestione per la qualità (SGQ) rispetto alle organizzazioni di maggiore dimensione. Ciò si è particolarmente evidenziato negli ultimi anni a causa della sfavorevole congiuntura economica.

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Prestazione energetica degli edifici. Revisione per la UNI/TS 11300-2

 

efficienza energetica tecDi grande rilevanza sociale e di estrema attualità anche per il mondo della normazione tecnica, il tema delle prestazioni energetiche nell'edilizia e dell'efficienza energetica sono al centro di studi e approfondimenti che hanno portato all'emissione di numerosi provvedimenti legislativi e soprattutto alla pubblicazione della specifica tecnica UNI/TS 11300 che, in accordo con il quadro normativo europeo, fornisce una metodologia univoca, valori convenzionali e parametri di riferimento per la determinazione del fabbisogno di energia di un edificio e dei rendimenti per la climatizzazione.
Il progetto di norma E0206C592 "Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria" – che sostituisce la UNI/TS 11300-2:2008 - è entrato nella fase di inchiesta pubblica finale e può dunque essere consultato nelle apposite pagine del sito web disponibile per eventuali commenti.
Di competenza dell'Ente federato CTI (Comitato Termotecnico Italiano), la specifica tecnica fornisce dati e metodi per la determinazione: del fabbisogno di energia termica utile per acqua calda sanitaria, dei rendimenti e dei fabbisogni di energia primaria per la climatizzazione invernale e per la produzione dell'acqua calda sanitaria, dei fabbisogni di energia primaria per la ventilazione, dei fabbisogni di energia primaria per l'illuminazione degli edifici non residenziali. La futura specifica tecnica si applica a sistemi di nuova progettazione, ristrutturati o esistenti per la sola climatizzazione invernale, misti o combinati per climatizzazione invernale e produzione acqua calda sanitaria, per sola produzione acqua calda, per i sistemi di sola ventilazione, per i sistemi di ventilazione combinati alla climatizzazione invernale, per i sistemi di illuminazione negli edifici non residenziali.

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Nomenclatura dei materiali gemmologici. L'UNI rivede la norma

 

logo uniAl fine di rivedere la vecchia edizione della norma UNI 10245:1993, non più adatta alle esigenze attuali del mercato, la commissione Commercio intende avviare i lavori per la pubblicazione di una norma nazionale dal titolo "Materiali gemmologici – Nomenclatura".
Il progetto U98000030, che si trova nella fase di inchiesta pubblica preliminare, stabilisce le denominazioni da utilizzare per distinguere i diversi materiali gemmologici e si applica dove sono impiegati o citati i materiali gemmologici.
Il mondo dei materiali gemmologici è in continua evoluzione e nuovi materiali, nuove tecniche di trattamento e processi migliorativi vengono sviluppati in continuazione.
Per creare chiarezza e per disporre di una nomenclatura corretta e attuale da applicare in ambito commerciale a difesa di tutto il settore e dei consumatori, si è ritenuto importante aggiornare ed adattare la norma.
L'aggiornamento del testo e la revisione dei prospetti (elenco dei materiali gemmologici) intende quindi favorire una maggiore trasparenza e correttezza commerciale.

Fonte UNI

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Approvato il Regolamento Europeo sulla Normazione

 

CONSIGLIO EUROPEOIl Consiglio dell'Unione Europea ha definitivamente approvato il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla normazione europea. Il provvedimento, finalizzato alla modernizzazione e al miglioramento del sistema europeo di normazione tecnica, ha quindi concluso il suo iter approvativo ed entro un paio di settimane sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea. Il regolamento entrerà in vigore dal 1 gennaio 2013.
Il Regolamento adatta e semplifica l’attuale quadro legislativo (che per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti nella UE si basa principalmente, ma non solo, sul paradigma direttiva-requisiti essenziali-mandato-norme armonizzate) per coprire nuovi aspetti al fine di comprendere i più recenti sviluppi e le future sfide della normazione tecnica, in particolare prevedendo strumenti per l’elaborazione di norme nel settore dei servizi.
Il nuovo quadro legislativo contribuirà a ridurre i tempi di normazione, faciliterà la partecipazione delle parti interessate “più deboli” storicamente (micro e PMI, consumatori, organizzazioni sociali) e terrà maggiormente in conto temi quali l’impatto ambientale del ciclo di vita di prodotti e servizi, nonché l’uso efficiente delle risorse.
Un ulteriore elemento qualificante del regolamento consiste nella possibilità di fare migliore uso delle specifiche tecniche elaborate per il settore dell’IT in occasione di acquisti pubblici di hardware, software e servizi informatici.
Le basi per questa riforma della normazione europea sono state poste dalla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo “Una visione strategica per le norme europee: compiere passi avanti per favorire e accelerare la crescita sostenibile dell'economia europea entro il 2020” nella convinzione che la normazione contribuisce in modo determinante all’innovazione e alla competitività del sistema economico europeo, poiché facilita l’accesso ai mercati, permette l’interoperabilità tra componenti e prodotti (nuovi e già esistenti), riduce i costi e aumenta il valore per i clienti/consumatori.

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Fonte UNI

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Piastrellature ceramiche. A breve disponibile una nuova norma UNI

 

piastrellaUna norma innovativa”. E’ Giorgio Timellini, coordinatore del Gruppo di Lavoro “Pavimenti di ceramica e adesivi per rivestimenti ceramici” della Commissione tecnica “Prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio”, ad esprimere con queste parole la soddisfazione per la conclusione dei lavori del progetto “Piastrellature ceramiche a pavimento e a parete – Istruzioni per la progettazione, l’installazione e la manutenzione”.

Si tratta infatti della prima norma nazionale in materia, che colma un vuoto sinora solo parzialmente coperto dal CEN/TR 13548 (“Regole generali per la progettazione e l'installazione delle piastrellature di ceramica”), recepito da UNI nel 2006.

I lavori si sono svolti in un clima di grande collaborazione e il testo che ne è scaturito può ritenersi all’avanguardia sotto molti aspetti”.

Sebbene in Italia il panorama dei produttori e degli installatori di piastrelle in ceramica sia tra i più importanti in Europa, sino ad oggi il nostro Paese non si era dotato di una norma nazionale. Il progetto ora è concluso e quanto prima entrerà a far parte del corpus normativo UNI.
Il testo è articolato e affronta alcuni aspetti nuovi, sinora non trattati da altre analoghe norme europee, ma di grande importanza come lo scambio di informazioni tra tutte le parti coinvolte nella progettazione e installazione delle piastrellature o le fasi di collaudo e accettazione. Non è stato semplice inserire questi temi nel testo di norma, ma abbiamo ritenuto opportuno farlo perché la normazione tecnica, di per sé, deve sempre gettare la palla un po’ in avanti”, chiarisce Timellini.

E’, quest’ultimo, un aspetto mai sufficientemente sottolineato, pur rappresentando in termini generali uno dei punti di forza della normazione tecnica e dell’attività che ad essa fa capo: la normazione rappresenta infatti il punto più avanzato dello status quo tecnico e scientifico. Partecipare alla normazione tecnica significa quindi anche avere accesso alle conoscenze e al know-how frutto della ricerca e dello sviluppo più aggiornati rispetto allo stato dell’arte.

Se ad oggi non è stato possibile giungere a una norma EN nell’ambito della progettazione e dell’installazione delle piastrellature di ceramica, ciò è dovuto alle peculiarità del settore e cioè alle profonde differenze che sussistono da Paese a Paese. Tradizioni, esperienze, ma anche climi e materiali molto differenti tra loro hanno portato al consolidarsi di tecniche e approcci alla materia molto diversificati, che difficilmente avrebbero potuto trovare in breve una sintesi efficace in un documento unitario su scala europea. Ciò nondimeno l’esigenza di sviluppare norme tecniche in materia è sempre stata viva, tanto più in Italia che, come già accennato, per quanto riguarda la fabbricazione e i prodotti della ceramica ha da sempre ricoperto un ruolo di leadership nel mondo, sia dal punto di vista tecnologico che del design.

 

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