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Terzo settore e impresa sociale. Nuove norme

Terzo settore e impresa sociale. Nuove norme

Anche l’impresa sociale ha beneficiato della recente ventata riformatrice che ha interessato il Terzo settore: essa infatti trova finalmente, con il decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 luglio), una compiuta disciplina nel nostro ordinamento, la quale deve essere composta coordinando, oltre che le norme del decreto 112, quelle degli enti del Terzo settore e quelle del Codice civile.

La qualifica di “impresa sociale” (che spetta di diritto alle cooperative sociali e loro consorzi) può essere acquisita da tutti gli enti privati, non profit e profit, del nostro ordinamento (e, quindi, anche dalle società, salvo quelle unipersonali), i quali esercitino, in via stabile e principale (tale è l’attività che produce ricavi superiori al 70% del totale) un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, adottando modalità di gestione responsabili e trasparenti e favorendo il più ampio coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti e di altri soggetti interessati alle loro attività.

È invece preclusa l’assunzione della qualifica di impresa sociale agli enti i cui atti costitutivi limitino, anche indirettamente, l’erogazione dei loro beni e servizi in favore dei soli soci o associati.

Le norme sull’impresa sociale si applicano, se svolgono le attività sopra elencate, anche agli enti religiosi civilmente riconosciuti, a condizione che essi adottino, con atto pubblico o scrittura privata autenticata, un regolamento che recepisca quanto stabilito dal decreto 112/2017, dedichino a dette attività un patrimonio ad esse destinato e tengano per esse scritture contabili separate.

La legge stessa indica un lunghissimo elenco per definire quali siano le predette attività d’interesse generale tipiche dell’impresa sociale: tra esse, ad esempio, i servizi sociali, le prestazioni sanitarie, l’educazione, l’istruzione e la formazione professionale, le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa, gli interventi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell’ambiente e all’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali (escludendo però l’attività di raccolta e riciclaggio dei rifiuti), gli interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, la formazione universitaria e post-universitaria, la ricerca scientifica di particolare interesse sociale, eccetera.

Viene peraltro precisato che si considera comunque di interesse generale, indipendentemente dal suo oggetto, l’attività d’impresa nella quale, per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, sono occupati (per non meno del 30% della forza lavoro complessiva) lavoratori “molto svantaggiati”, persone svantaggiate o con disabilità nonché persone beneficiarie di protezione internazionale e persone senza fissa dimora che versi no in una condizione di povertà tale da non poter reperire e mantenere un’abitazione in autonomia.

L’impresa sociale deve essere costituita mediante atto pubblico, nel quale va esplicitato il carattere sociale dell’oggetto dell’impresa e l’assenza di scopo di lucro: è prescritto, al riguardo, che l’impresa sociale destina eventuali utili e avanzi di gestione allo svolgimento dell’attività statutaria o ad incremento del sui patrimonio e che è vietata la distribuzione, anche indiretta, di utili ed avanzi di gestione, fondi e riserve comunque denominati. L’atto costitutivo e le sue successive modificazioni devono essere depositati nel registro delle imprese, il quale dedica alle imprese sociali un’apposita sezione.

AdA

fonte Sole24Ore 193/17 AB

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Terzo Settore e Impresa Sociale, la riforma

Terzo-SettoreIl Consiglio dei Ministri del 12 maggio 2017 ha approvato la bozza di tre decreti, il codice del terzo settore, quello sulla impresa sociale e quello sul cinque per mille. Dopo tre anni di discussioni e confronti, la legge delega di riforma del Terzo Settore prende forma con uno stanziamento di 190 milioni di euro: 105 milioni a copertura delle misure fiscali e tributarie di maggior favore, il resto per il Fondo progetti per gli ETS, i Centri di Servizio per il Volontariato, l’istituzione e il funzionamento del Registro Unico del Terzo Settore e il Fondo per il Servizio Civile Universale.

La legge delega, approvata dal Governo il 6 giugno 2016, dava tempo 12 mesi all’Esecutivo per adottare i decreti legislativi attuativi, ora approvati dal CdM, come annunciato anche un comunicato del Ministero del Lavoro nel quale si sottolinea come il provvedimento più importante sia quello del Codice del Terzo Settore attraverso il quale si introduce una disciplina uniforme per gli Enti di Terzo Settore (ETS), sia per la parte civilistica che per quella fiscale. Finora aveva trovato attuazione solo il decreto recante l’istituzione e la disciplina del Servizio Civile Universale.

Tra le novità di maggiore rilievo vengono citate:
•    l’acquisizione facilitata della personalità giuridica per le Associazioni;
•    l’ampliamento dei settori di attività di interesse generale in cui possono operare gli Enti Terzo Settore (ETS);
•    la nascita delle Reti associative;
•    l’istituzione e la regolamentazione del Nuovo Registro Unico del Terzo Settore;
•    la riforma dei Centri di Servizio per il Volontariato;
•    la nascita di un Fondo per sostenere i progetti e le iniziative degli ETS;
•    una riforma del regime fiscale degli Enti di Terzo Settore;
•    l’introduzione di un “social bonus” per la valorizzazione degli immobili pubblici destinati agli Enti di Terzo Settore;
•    la nascita dei “titoli di solidarietà” quali strumenti per orientare il risparmio verso le opere degli Enti di Terzo Settore;
•    un aumento delle detrazioni e deduzioni per le erogazioni liberali destinate agli ETS;
•    l’abolizione della tassa di registro per le transazioni di immobili di una parte degli Enti di Terzo Settore.

Con riferimento all’impresa sociale le novità riguardano:
•    l’ampliamento dei campi di attività;
•    l’introduzione della possibilità di ripartire, seppur in forma limitata, gli utili;
•    le misure fiscali agevolative per chi investe nel capitale sociale delle imprese sociali e defiscalizzazione degli utili reinvestiti.

Il nuovo Cinque per mille presenta invece le seguenti novità:
•    accesso al beneficio del cinque per mille attraverso l’iscrizione nel Registro Unico del Terzo Settore;
•    accelerazione delle procedure di erogazione dei contributi;
•    introduzione di una soglia minima dell’importo erogabile sulla base delle scelte del contribuente e modalità di riparto dell’inoptato;
•    trasparenza delle informazioni sull’utilizzo del contributo ricevuto, sia per i beneficiari che per l’Amministrazione erogatrice.

AdA

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A Dicembre Startup Weekend torna a Napoli

Startup-Weekend napoliDopo l’esperienza di maggio 2012, ritorna a Napoli la tre giorni di creazione di impresa sociale!
STARTUP WEEKEND, una maratona di 54 ore dal 13 al 15 dicembre 2013 per offrire la possibilità a chi abbia un’idea innovativa in campo sociale di essere guidato nel trasformarla in azione concreta, anche attraverso la redazione di un business-plan.
L’iniziativa quest’anno si inserisce nel progetto I.O. CR.E.S.CO - Innovazione e Occupazione per la CRescita Economica Sostenibile e la Coesione - finalizzato ad attivare un processo di sviluppo locale al’interno della VI Municipalità del Comune di Napoli, comprendente i quartieri di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio, con il sostegno di Fondazione con il Sud e al quale partecipano Confcooperative Napoli e alcune cooperative sociali aderenti all’Unione di Napoli (Consorzio Co.Re. capofila, Project Ahead, Ambiente Solidale, Il Millepiedi, Un fiore per la vita).
L’obiettivo del week-end è la creazione d’impresa sociale, spaziando dalla presentazione delle idee di business sociali tese alla soddisfazione di bisogni sociali non ancora affrontati in maniera adeguata, al confronto con gli investitori sociali agli speech di esperti del settore.
Gli aspiranti startuppers esporranno la propria idea innovativa e saranno divisi in gruppi di lavoro, coadiuvati da mentors e coaches affinché ogni team presenti al termine un proprio lavoro.
L’occasione può rappresentare la possibilità di ricevere finanziamenti per il proprio progetto di impresa sociale, di diffondere anche la cultura del networking, dello scambio di esperienze, proposte e competenze e di potersi “mettere in società” con le persone giuste.
Dalle ore 16.00 del venerdì alle ore 20.00 della domenica presso Centro Servizi Incubatore Napoli Est di San Giovanni a Teduccio (Via Bernardino Martirano, 17 – Napoli).
Per partecipare è necessario ISCRIVERSI, tutti i dettagli e le FAQ su Startup Weekend Napoli

mb

Fonte: Confcooperative

 

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