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Correttivo al nuovo Codice appalti: previste oltre 200 modifiche

codice-appalti-pubbliciIl Ministro delle Infrastrutture e trasporti ha diffuso una prima versione del cosiddetto decreto correttivo al nuovo Codice appalti, all’esame del Governo.

Dopo alcuni mesi dall’entrata in vigore del dlgs 50/2016 si è ritenuto opportuno avvalersi della possibilità concessa al Governo dall’art. 1, comma 8, della legge delega 11/2016, che autorizza, entro un anno dalla data di entrata in vigore (19 aprile 2016) di adottare disposizioni correttive e integrative del predetto Codice.

La bozza del decreto è composta da 84 articoli che dispongono numerose correzioni ai 220 articoli del nuovo Codice appalti. Il documento tiene conto delle consultazioni effettuate dal Parlamento con le principali stazioni appaltanti e associazioni di categoria, delle osservazioni formulate dall’Anac e dal Consiglio di Stato, nonché dei suggerimenti provenienti da Regioni e Comuni. Le modifiche proposte sono mirate a perfezionare l’impianto normativo senza intaccarlo, con lo scopo di migliorarne l’omogeneità, la chiarezza e l’adeguatezza.

Il testo del provvedimento è all’esame da parte del Governo. È prevista poi una fase di consultazione aperta tra gli operatori del mercato, volta a tener conto delle difficoltà incontrate dai soggetti pubblici e privati del settore dall’entrata in vigore del nuovo Codice appalti. Terminata la fase consultiva, ci sarà un nuovo passaggio in Consiglio dei Ministri, dopodiché il testo sarà trasmesso al Consiglio di Stato, alle Commissioni parlamentari e alla Conferenza unificata, per i necessari pareri, per essere poi definitivamente approvato dopo il secondo esame del Governo. Il testo definitivo dovrà essere approvato entro il 19 aprile 2017 (un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice appalti).

AdA

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Appalti, requisiti dei progettisti e partecipazione dei giovani: in Gazzetta il decreto del Mit

progettazione ediliziaÈ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.36 del 13-2-2017) e sarà in vigore dal 28 febbraio il decreto del ministero delle Infrastrutture che stabilisce - così come era stato previsto dal nuovo Codice degli appalti (Dlgs 50 del 2016) - i requisiti che i professionisti devono possedere per partecipare alle gare per l'affidamento dei servizi di architettura e ingegneria.

Un provvedimento al quale il Codice assegnava anche il compito di garantire la partecipazione dei giovani nelle gare di progettazione e nei concorsi di progettazione e di idee. Anche se su questo fronte non ci sono novità: l'obbligo di fare team con giovani professionisti (con meno di cinque anni di abilitazione) scatta solo in presenza di raggruppamenti temporanei. È questa, infatti, l'unica disposizione che riguarda i giovani.

Viene, inoltre, sciolto un nodo importante che fu oggetto di una lettera che Inarcassa - insieme alle Casse aderenti all'Adepp - aveva scritto lo scorso maggio al Governo. Si tratta del nodo del versamento del contributo integrativo del 4 per cento da parte delle società di professionisti e di ingegneria partecipanti alle gare. Il nuovo Codice degli appalti aveva omesso ogni riferimento al pagamento di tale contributo e ora il decreto del Mit sancisce l'obbligo da parte delle società di ingegneria e delle società tra professionisti - partecipanti alle gare per l'affidamento di servizi di architettura e ingegneria - di applicare il contributo integrativo, che dovrà, ovviamente, essere poi versato alla Cassa di riferimento.

I requisiti per l'accesso alle gare:

Professionisti
Avere una laurea, in architettura o in ingegneria, a seconda dell'attività prevalente oggetto del bando di gara, è tra i requisiti che i progettisti devono soddisfare per partecipare agli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria. Ma, se la realizzazione dei servizi oggetto della gara non richiede il possesso di una laurea, allora la partecipazione è aperta anche ai geometri o ad altri tecnici non laureati. Essere abilitati all'esercizio della professione ed essere iscritti all'albo professionale, sono le altre condizioni imprescindibili per accedere alle gare di progettazione, di direzione dei lavori, etc.

Raggruppamenti temporanei
Come già stabilito dalla precedente legislazione (art. 253, comma 5 del vecchio Regolamento di attuazione del Codice - Dpr 207/2010), i raggruppamenti temporanei devono prevedere la presenza di un giovane progettista, laureato ed abilitato da meno di cinque anni all'esercizio della professione. Quanto alle caratteristiche che il progettista del raggruppamento deve avere, il decreto del Mit ne stabilisce più di una. Il progettista - tassativamente iscritto al relativo albo professionale - può essere un libero professionista singolo o associato. Nel caso di società di ingegneria e di Stp, può essere un amministratore, un socio, un dipendente, o un consulente su base annua «che abbia fatturato nei confronti della società una quota superiore al cinquanta per cento del proprio fatturato annuo risultante dall'ultima dichiarazione Iva».

Società di professionisti (Stp)
Per la partecipazione a gare di architettura e ingegneria, le Stp devono avere un organigramma aggiornato che comprenda i professionisti e i tecnici direttamente coinvolti nella società (soci, amministratori, dipendenti, consulenti su base annua che firmano progetti o fanno parte dell'ufficio di direzione dei lavori e il cui fatturato derivi per più della metà dal lavoro effettuato per la Stp), specificando per ciascuno di essi quali sono le specifiche competenze e responsabilità.

Le Stp, le società di ingegneria, i raggruppamenti temporanei e anche i consorzi stabili di società, devono comunicare - secondo precise scadenze - alcune informazioni all'Anac ai fini dell'inserimento nel casellario delle società di ingegneria e professionali (atti costitutivi e ogni atto di variazione dell'assetto societario, organigrammi, delibere di nomina dei direttori tecnici, fatturato speciale). Tali dati vanno a finire nella banca dati nazionale degli operatori economici e vengono utilizzati per la verifica dei requisiti di idoneità professionale e delle capacità tecnico-professionali ed economico-finanziarie posseduti dalle società partecipanti alle gare per l'affidamento di servizi di architettura e ingegneria.

AdA

Scarica il Decreto 2 dicembre 2016, n. 263

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Bonus ricerca e sviluppo, fuori marchi e disegni

marchi-e-brevettiVia libera dalle Entrate all’acquisizione agevolata, in base all’articolo 3 del Dl 145/13 (bonus ricerca e sviluppo), di brevetti, sebbene rilevati da un fallimento. Semaforo rosso, invece, per marchi e disegni. A chiarirlo è la risoluzione 19/E/17 pubblicata ieri con cui l’amministrazione finanziaria si è pronunciata sui criteri di ammissibilità dei predetti costi.

Come si ricorderà, il bonus è stato modificato dalla legge di Bilancio per il 2017. Allo stato, infatti, la misura riconosce a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato, purché residenti nel territorio dello Stato, un credito d’imposta nella misura del 50% delle spese sostenute. Il criterio di calcolo presuppone un “approccio incrementale”, ossia sono agevolabili le sole spese eccedenti la media di quelle effettuate nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015.

La norma prevede il riconoscimento dell’incentivo per tutte le attività che comportino la realizzazione di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale. In tale ambito, sono considerati costi eleggibili: il personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo; le quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio, con un costo unitario non inferiore a 2.000 euro al netto dell’Iva; le spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, con altre imprese, comprese le startup innovative e le imprese localizzate in altri Stati membri Ue, negli Stati aderenti all’accordo dello Spazio economico europeo o in Stati che consentono lo scambio di informazioni; le competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto, a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne.

L’agenzia delle Entrate, quindi, risponde ad un interpello proprio sulla natura delle spese agevolabili. Nel dettaglio, l’impresa istante – operante proprio nel campo R&S – ha chiesto di sapere se potessero rientrare fra i beni agevolati anche i marchi, brevetti e disegni che la stessa aveva acquisito direttamente da un fallimento. Il dubbio espresso dall’impresa acquirente riguardava proprio lo status del soggetto cedente, sottoposto ad una procedura concorsuale. Oltretutto, la rilevazione dal fallimento non dava conto delle singole poste acquisite, essendo espresse in fattura cumulativamente. Infine, era in dubbio se, nel calcolo della media storica, si dovesse tenere conto anche di tutti i costi per le privative industriali sostenute dall’impresa fallita.

Le Entrate si sono pronunciate dopo aver acquisito il parere del ministero dello Sviluppo economico. Quest’ultimo ha sottolineato che l’ammissibilità dei costi al regime di aiuto presuppone tanto la stretta inerenza all’attività di ricerca, quanto il necessario sostenimento durante lo svolgimento della ricerca medesima. Fatta questa premessa, la risoluzione chiarisce che, a mente di quanto indicato nella circolare n. 5/E/16, segnatamente ai titoli di spesa sostenuti dal richiedente, sono agevolabili le sole competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica.

Ne deriva, quindi, che mentre sono pacificamente agevolabili i brevetti per invenzione e i modelli di utilità, non può dirsi altrettanto per i marchi e i disegni. Quanto alla natura del cedente, lo stesso Mise ha evidenziato come la norma abbia riguardo esclusivamente all’obbligo di acquisizione da un terzo, a nulla rilevando che questi sia un soggetto fallito.

Sulla questione relativa all’indicazione “indistinta” in fattura dei beni acquisiti il Fisco suggerisce di adottare un criterio che evidenzi l’incidenza percentuale del valore normale del singolo bene acquisito rispetto al valore normale complessivo del lotto di beni acquistato. Nessuna inclusione, infine, nel calcolo della media storica dell’impresa acquirente di tutte le privative conseguite dalla cedente fallita, in quanto nel caso di specie non si realizza alcuna una continuità operativa fra le due realtà imprenditoriali.

AdA

fonte Sole24Ore A.S.

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3 Borse di Studio dalla Scuola di Governo del Territorio

sgtLa Scuola di Governo del Territorio bandisce 3 borse di studio per ricerche relative al piano strategico della città metropolitana di Napoli. In particolare si tratta di:

  • 2 borse relative a studi territoriali sui temi del piano strategico della Città Metropolitana di Napoli;
  • 1 borsa di studio relativa a studi socio-economici sui temi del piano strategico della Città Metropolitana di Napoli.

L’importo di ciascuna borsa ammonta a € 2.500 lordi
Possono partecipare alla selezione coloro che siano in possesso di:

  • Laurea specialistica/magistrale nelle materie della pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale;
  • Laurea specialistica/magistrale in scienze economiche.

Le domande di partecipazione alla selezione per le borse di studio, redatte secondo il modello allegato, dovranno essere inviate via mail, con l’indicazione di tutti i dati anagrafici ed allegando dettagliato curriculum vitae, all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Le domande dovranno pervenire entro le ore 12,00 di venerdì 24 febbraio 2017


Scarica il Bando

Schema di domanda

mb

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Pmi, fondi per l’accesso al credito

cosmeLa Commissione europea ha pubblicato il programma di lavoro per il 2017 di «Cosme», lo strumento mirato a stimolare la competitività delle Pmi, a cui destina un bilancio complessivo di 292 milioni di euro. Di questi, il 60% sarà allocato sugli strumenti finanziari e circa il 20% alle attività che promuovono l’accesso ai mercati per le imprese.

Obiettivi di Cosme per il 2017 sono facilitare l’accesso delle Pmi ai finanziamenti sotto forma di capitale proprio o di debito (tre iniziative per un budget di circa 174 milioni di euro), favorire l’accesso ai mercati in particolare all’interno dell’Ue ma anche a livello globale (nove iniziative per circa 71 milioni), migliorare le condizioni quadro per la competitività e la sostenibilità delle imprese, in particolare le Pmi (11 azioni per 32 milioni), promuovere l’imprenditorialità e la cultura imprenditoriale (tre azioni per 11 milioni).

Fanno parte del programma Cosme - e quindi continueranno ad essere finanziate - alcune iniziative di successo già in atto, come il Centro per la cooperazione industriale Ue – Giappone e il co-finanziamento della «Rete Enterprise Europe» (Een). Con oltre 600 uffici in Europa e nel mondo, Een ha ottenuto risultati tangibili concentrandosi sulla promozione dell’internazionalizzazione delle Pmi, nel mercato interno e al di fuori di esso.

Anche nel 2017 sarà operativa l’iniziativa «Erasmus per giovani imprenditori» un sistema di scambio transfrontaliero per aiutare i nuovi imprenditori - e quelli che vorrebbero diventarlo - ad acquisire le competenze necessarie per gestire ed espandere un’impresa. Il programma offre loro l’opportunità di recarsi in un altro Paese, per un periodo da uno a sei mesi, per lavorare accanto ad un imprenditore esperto. Questo tipo di scambio accresce il know-how e incoraggia il trasferimento transfrontaliero di saperi ed esperienze tra imprenditori.

Il programma di lavoro contiene poi una descrizione dettagliata delle azioni che verranno finanziate, l’indicazione degli importi assegnati a ciascuna azione e un calendario indicativo della pubblicazione degli inviti o dei bandi, nonché l’indicazione degli indicatori che verranno utilizzati per controllare l’efficacia in termini di risultati e realizzazione degli obiettivi fissati.

Sono due gli strumenti finanziari previsti da Cosme per facilitare l’accesso ai finanziamenti delle Pmi orientate alla crescita con circa il 60% del budget complessivo 2017. Il primo è lo strumento di capitale proprio per la crescita (Efg), che si concentra su fondi che forniscono capitale di rischio e finanziamenti mezzanini, come i prestiti subordinati e i prestiti partecipativi, a imprese in fase di crescita ed espansione, in particolare quelle operanti a livello transfrontaliero: si avrà la possibilità di investire in nuove imprese nella prima fase di sviluppo, insieme allo strumento di capitale proprio operativo nel quadro del programma «Horizon 2020». Lo strumento dovrebbe aiutare fino a 560 Pmi a ricevere tali investimenti, per un volume investito complessivo compreso tra i 2,6 e i 4 miliardi di euro.

Il secondo è lo strumento di garanzia dei prestiti (Lgf) che fornirà invece: controgaranzie e altri accordi di condivisione dei rischi per i sistemi di garanzia; garanzie dirette e altri accordi di condivisione dei rischi per altri intermediari finanziari che soddisfano i criteri di ammissibilità. L’Lgf consta di due azioni: la prima azione (finanziamento mediante prestiti o leasing, inclusi il prestito subordinato e il prestito partecipativo) riduce le particolari difficoltà che le Pmi incontrano nell’ottenere crediti, perché gli investimenti sono percepiti più rischiosi o perché le imprese non dispongono di garanzie sufficienti; la seconda azione (cartolarizzazione di portafogli di crediti concessi a Pmi) mobilita risorse supplementari per il finanziamento delle Pmi mediante il prestito, nel quadro di adeguati accordi di condivisione del rischio con le istituzioni in questione.

Si prevede che Cosme consentirà ad un numero di imprese compreso tra 220mila e 330mila di ottenere finanziamenti per un totale compreso tra i 14 e i 21 miliardi di euro. Sono in corso i lanci dei bandi per l’identificazione degli istituti intermediari (banche, istituti di credito, ecc.) che si occuperanno di erogare – nei vari Stati membri – tali strumenti finanziari.

AdA

fonte Sole24Ore 40/17 M.A.C.

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Modello OT24 di riduzione del tasso INAIL. Il 28 febbraio scade il termine di presentazione

riduzione tariffa inailIl prossimo 28 febbraio scadrà il termine di presentazione della domanda di riduzione del tasso di premio. L’istanza potrà essere presentata, entro tale termine, dalle aziende che hanno adottato interventi migliorativi in materia di igiene e sicurezza del lavoro rispetto a quanto previsto dal dlgs 81/2008 e smi.

Le condizioni per l’ammissione al beneficio sono:
- lo svolgimento di almeno biennio completo di attività;
- l’adozione delle misure migliorative entro il 31 dicembre 2015;
- l’indicazione degli interventi effettuati atti a raggiungere almeno il punteggio di 100;
- regolarità contributiva alla data di trattazione della domanda da parte dell’INAIL.

La riduzione viene applicata in base al numero dei lavoratori che esposto sul modello 20SM di notifica del tasso 2016.

AdA

Info e documentazione

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