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Porte e cancelli industriali, in italiano la norma UNI EN 13241

recinzioni-e-cancelli-industriali13Pubblicata dalla Commissione Tecnica “Prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio” la UNI EN 13241:2016Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage - Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali
La norma specifica i requisiti prestazionali e di sicurezza, eccetto la caratteristica di resistenza al fuoco e di controllo di fumo, di porte, cancelli e barriere destinate all'installazione in area frequentata da pedoni e per i quali il principale uso previsto è l'accesso sicuro di beni e veicoli accompagnati o guidati da persone ad aree industriali, commerciali o residenziali.
Le caratteristiche di resistenza al fuoco e di controllo fumo per porte e cancelli industriali, commerciali e da garage sono trattate dalla EN 16034.
La norma è disponibile sia in formato elettronico sia in formato cartaceo.

mb

Fonte UNI

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Atmosfere esplosive. Dal CEI due documenti tecnici

esplosione 21) Pubblicata la Guida CEI 31-108 "Atmosfere esplosive - Guida alla progettazione, scelta ed installazione degli impianti elettrici in applicazione della Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33)".
La Guida ha lo scopo di approfondire il tema della progettazione, compresa la scelta delle apparecchiature, dell'installazione (montaggio) e della verifica iniziale o di conformità degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di atmosfere esplosive originate da gas e vapori infiammabili o da polveri combustibili, al fine di ridurre la probabilità che essi siano causa di accensione di atmosfere esplosive in funzionamento normale o in occasione di specifici guasti.
Il documento rappresenta una Guida di applicazione della Norma CEI EN 60079-14 (CEI 31-33).

2) Recentemente pubblicata la CEI EN 60079-10-1 "Atmosfere esplosive, Classificazione dei luoghi - Atmosfere esplosive per la presenza di gas" La Norma tratta la classificazione dei luoghi ove possono manifestarsi dei pericoli associati alla presenza di gas o vapori o nebbie infiammabili e può essere utilizzata come base per effettuare la corretta scelta ed installazione di apparecchiature per l'uso in un luogo pericoloso.
Essa si applica ai luoghi in cui vi può essere il pericolo di accensione dovuto alla presenza di gas o vapori infiammabili, in miscela con aria in condizioni atmosferiche normali, ma non si applica a:

  1. miniere con possibile presenza di grisou;
  2. luoghi di trattamento e produzione di esplosivi;
  3. luoghi dove il pericolo può manifestarsi per la presenza di polveri o fibre combustibili, ma i principi della Norma possono essere usati per valutazioni con presenza di miscele ibride (si veda inoltre la Norma  CEI EN 60079-10-2);
  4. guasti catastrofici o rari malfunzionamenti non compresi nel concetto di anormalità trattato in questa Norma;
  5. applicazioni commerciali ed industriali dove viene utilizzato solo gas a bassa pressione (per esempio in apparecchi di cottura, in riscaldatori di acqua ed usi simili), dove l'installazione soddisfa i requisiti di regole e codici relativi al gas;
  6. locali adibiti ad uso medico;
  7. ambienti domestici.

La  Norma sostituisce completamente l'edizione del 2010, che rimane applicabile fino al 13-10-2018.
La presente Norma riporta il testo in inglese e italiano della EN 60079-10-1; rispetto al precedente fascicolo n. 14705E di marzo 2016, essa contiene la traduzione completa della EN sopra indicata.

mb

Fonte CEI

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Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione: pubblicata la UNI ISO 37001

37001Pubblicata la UNI ISO 37001:2016Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione - Requisiti e guida all'utilizzo”.

La nuova norma specifica requisiti e fornisce una guida per stabilire, mettere in atto, mantenere, aggiornare e migliorare un sistema di gestione per la prevenzione della corruzione.
Il sistema può essere a sé stante o integrato in un sistema di gestione complessivo. La norma fornisce questi indirizzi in relazione alle attività dell'organizzazione:

  • corruzione nei settori pubblico, privato e no-profit;
  • corruzione da parte dell'organizzazione;
  • corruzione da parte del personale dell'organizzazione che opera per conto dell'organizzazione o a beneficio di essa;
  • corruzione da parte dei soci in affari dell'organizzazione che operano per conto dell'organizzazione o a beneficio di essa;
  • corruzione dell'organizzazione;
  • corruzione del personale dell'organizzazione in relazione alle attività dell'organizzazione;
  • corruzione dei soci in affari dell'organizzazione in relazione alle attività dell'organizzazione;
  • corruzione diretta e indiretta (per esempio una tangente offerta o accettata tramite o da una parte terza).

La norma è applicabile soltanto alla corruzione. Definisce requisiti e fornisce una guida per un sistema di gestione progettato per aiutare un'organizzazione a prevenire, rintracciare e affrontare la corruzione e a rispettare le leggi sulla prevenzione e lotta alla corruzione e gli impegni volontari applicabili alla propria attività.
La norma non affronta in modo specifico condotte fraudolente, cartelli e altri reati relativi ad anti-trust/concorrenza, riciclaggio di denaro sporco o altre attività legate a pratiche di malcostume e disoneste, sebbene un'organizzazione possa scegliere di estendere lo scopo del sistema di gestione per comprendere queste attività.
I requisiti della norma sono generici e concepiti per essere applicabili a tutte le organizzazioni (o parti delle organizzazione) indipendentemente dal tipo, dalle dimensioni e dalla natura dell’attività, sia nel settore pubblico, sia in quello privato o del no profit.

mb

Fonte UNI

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UNI EN 14411 sulle piastrelle di ceramica pubblicata in italiano

PIASTRELLE CERAMICALa Commissione Tecnica “Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio”  ha pubblicato la norma UNI EN 14411 sulle definizioni, classificazione, caratteristiche, valutazione e verifica della costanza della prestazione e marcatura delle piastrelle di ceramica.
La norma definisce i termini e specifica le caratteristiche per piastrelle di ceramica, inclusi i mosaici, prodotte mediante tecniche di estrusione e pressatura a secco, utilizzate per pavimentazioni interne e/o esterne (incluse scale) e/o pareti. La norma fornisce inoltre disposizioni per la valutazione e verifica della costanza della prestazione e la marcatura.
La UNI EN 14411 racchiude, fin dalla sua prima edizione, diverse e sostanziali innovazioni rispetto alle precedenti norme per le piastrelle ceramiche.
In particolare:

  • recepisce la norma internazionale ISO 13006 “Ceramic tiles – Definitions, classification, characteristics and marking”. Grazie a questo, la commercializzazione delle piastrelle ceramiche nel mondo acquisisce un efficace strumento di comunicazione. Le piastrelle italiane, da sempre vocate anche all’export, possono fare conoscere nelle nazioni extraeuropee le loro caratteristiche con lo stesso “linguaggio normativo” adottato per l’Italia e l’Europa;
  • per le piastrelle commercializzate nei paesi della sola Europa, nella UNI EN 14411 sono descritte anche le procedure per l’attuazione delle disposizioni cogenti della Commissione Europea relative ai materiali da costruzione, quali sono le piastrelle ceramiche, per la marcatura CE.

La UNI EN 14411 è una norma armonizzata che, in termini molto semplificati, può essere considerata il contenitore di una parte normativa, cioè volontaria (il recepimento della ISO 13006) e di una parte informativa degli aspetti cogenti, cioè giuridicamente obbligatori (la marcatura CE).

mb

Fonte UNI

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Dieta Mediterranea patrimonio UNESCO. Pubblicata la UNI/PdR 25

DIETA PRASSIAppena pubblicata la Prassi di Riferimento dal titolo “Dieta Mediterranea patrimonio immateriale UNESCO - Linee guida per la promozione di uno stile di vita e di una cultura favorevole allo sviluppo sostenibile
Il documento - frutto della collaborazione con il Consorzio Promos Ricerche - individua gli elementi chiave per la promozione di una cultura favorevole allo sviluppo sostenibile attraverso gli stili di vita, il patrimonio di conoscenze e le tradizioni del territorio associate alle pratiche e alle rappresentazioni della Dieta Mediterranea. In essa, infatti, sono racchiusi valori intangibili che possono essere declinati secondo i macro-temi della sicurezza alimentare e della salute, quello ambientale e paesaggistico, quello socio-culturale ed infine quello economico.
L'UNESCO ha riconosciuto la Dieta Mediterranea quale patrimonio immateriale dell’Umanità, consentendo di accreditare questo equilibrato esempio di scambi e di interconnessioni bio-ambientali e culturali che hanno dato origine nel corso della storia allo stile di vita mediterraneo come eccellenza mondiale. La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e il consumo di cibo. Essa rappresenta un valore universale come stile di vita, non come regola, fondato su dimensioni cognitive e sulla consapevolezza nei riguardi dell'essere e del vivere in sintonia con il territorio e l'ambiente condiviso tra diversi Paesi del Mediterraneo: Cipro, Croazia, Grecia, Italia, Marocco, Portogallo e Spagna.
Tenendo in considerazione tutto questo, la prassi si propone di definire delle linee guida che possano supportare i diversi soggetti interessati alla valorizzazione della Dieta Mediterranea e suggerisce le modalità, attraverso azioni ed attività, per salvaguardare e trasmettere nel tempo, alle future generazioni, i valori intangibili propri del modello rappresentato dalla Dieta Mediterranea.
Si ricorda che le prassi di rifermento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.

Scarica la UNI/PdR 25

mb

 

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Gas distribuito a mezzo rete. Pubblicata la UNI 11323

rete gasLa Commissione Tecnica CIG “Comitato italiano Gas”, ha pubblicato la norma nazionale UNI 11323 in relazione alle modalità di verifica della pressione di fornitura del gas distribuito a mezzo rete, nel caso di fornitura in 7a specie.
La norma UNI 11323:2016Pressione di fornitura del gas distribuito a mezzo rete, nel caso di fornitura in 7a specie - Modalità di verifica”,
Si applica alle forniture di gas che soddisfano contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • il gas distribuito appartiene alla seconda famiglia ai sensi della UNI EN 437;
  • il gruppo di misura ha una pressione massima di esercizio, rilevata immediatamente a monte del gruppo stesso, non maggiore di 4 kPa (40 mbar);
  • il gruppo di misura ha una Qmax non maggiore di 10 m³/h (classe non superiore a G6);
  • l’impianto di utenza alimentato dal gruppo di misura è di tipo domestico o similare.

La UNI 11323:2016  non è applicabile alle attività di Pronto Intervento Gas ed alla Gestione delle Emergenze di servizio gas. La norma non tratta le condizioni di funzionamento e le prestazioni degli apparecchi utilizzatori.
La norma è disponibile sia in formato elettronico sia in formato cartaceo.

mb

Fonte UNI

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Prove non distruttive: in italiano le tre parti della UNI EN 16714

PNDLa Commissione Tecnica "Prove non distruttive" dell'UNI ha pubblicato in lingua italiana le norme UNI EN 16714-1, UNI EN 16714-2 e UNI EN 16714-3 sui principi generali, la strumentazione e i termini e definizioni relativi alle prove termografiche.
La norma UNI EN 16714-1 descrive i principi generali per l'applicazione della termografia nelle prove non distruttive. La termografia è utilizzata per il rilevamento e la localizzazione di discontinuità (per esempio cricche, incrinature, distacchi e inclusioni) in materiali diversi (per esempio compositi, metalli e rivestimenti). Solitamente è richiesta stimolazione termica. La scelta del tipo di stimolazione termica dipende dall'applicazione (per esempio il tipo di materiale, la geometria dell' oggetto campione, il tipo di difetto da rilevare). La norma non definisce criteri di accettazione.
La norma UNI EN 16714-2 descrive le proprietà e i requisiti delle telecamere a infrarossi utilizzate per le prove termografiche non distruttive. La norma fornisce anche esempi di fonti di eccitazione, le caratteristiche e i requisiti sono descritti nelle norme di applicazione per la termografia
La norma UNI EN 16714-3, infine, stabilisce i termini e le definizioni per le prove termografiche.

mb

Fonte UNI

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Novità per i tributaristi: la UNI 11511 citata nel decreto legge 193/2016

11511Con l’approvazione del Decreto legge 193/2016 "Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili" i tributaristi certificati in base alla norma UNI 11511 potranno rappresentare ed assistere i loro clienti davanti all’Agenzia delle Entrate. Questi, se in possesso della certificazione in conformità alla norma avranno quindi anche la possibilità di autenticare direttamente le procure rilasciate loro dai clienti, senza l’intervento di un pubblico ufficiale, come oggi già fanno i professionisti iscritti agli albi.
Questo l'estratto del Decreto Legge:
Articolo 6 bis (Rappresentanza e assistenza dei contribuenti)
1. All'articolo 63, secondo comma, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, dopo le parole: «decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 545» sono inserite le seguenti: «, o ai professionisti di cui alla norma UNI 11511 certificati e qualificati ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4»
La UNI 11511 "Tributarista - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza" è stata una delle prime norme pubblicate - anche in conseguenza della Legge 4/2013 - già nel corso dello stesso anno dalla commissione "Attività professionali non regolamentate", che si occupa proprio di sviluppare documenti normativi volti alla qualificazione di quelle figure professionali che, non disponendo di un albo, si pongono il problema di un loro riconoscimento effettivo sulla base appunto di requisiti di conoscenza, abilità e competenza.
Il richiamo della UNI 11511 nel Decreto legge 193/2016 appena approvato è la conferma della buona sinergia che può instaurarsi tra legislazione cogente e normazione volontaria. Un rapporto virtuoso in cui le prescrizioni di legge possono trovare la loro concreta declinazione nelle norme tecniche, le quali sono a loro volta in grado di dispiegare il loro potenziale di semplificazione del sistema, rendendo più veloce e automatico l’aggiornamento del corpus legislativo stesso.

mb

Fonte UNI

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“Disaster manager”, l’UNI definisce i requisiti e le competenze.

protezione civileIl Disaster Manager è il professionista che fornisce il supporto alle decisioni per la gestione delle attività di previsione, prevenzione, risposta e superamento delle emergenze di protezione civile.
Per definire meglio le caratteristiche le conoscenze, le abilità e le competenze di questo professionista è stata appena pubblicata la norma UNI 11656:2016 intitolata “Attività professionali non regolamentate - Professionista della Protezione Civile  - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”.
La norma UNI 11656:2016 per la prima volta, in Italia e a livello internazionale, stabilisce i requisiti di competenza, abilità e conoscenza, necessari affinché il Disaster Manager possa vedere riconosciuta la propria professione da organizzazioni di terza parte, come stabilito dalla Legge 4/2013.
La norma è stata messa a punto da un gruppo di lavoro (il GL 6) operante nell’ambito della Commissione UNI  “Sicurezza della Società e del Cittadino” e delinea in particolare tre livelli del profilo del Disaster Manager in funzione dei contesti organizzativi di diversa complessità e/o di attività nei quali opera.
Questa figura professionale riveste infatti un ruolo significativo nelle attività di pianificazione, di coordinamento e di elaborazione delle politiche pubbliche di protezione civile in ambito locale.

mb

Fonte UNI

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Barriere architettoniche. Pubblicata la prassi UNI per la riprogettazione del costruito.

BARRIERE 2La qualità della vita di una città dipende anche dalla possibilità per i suoi abitanti di poter usufruire delle risorse e dei servizi in essa disponibili, mantenendo le relazioni che loro ritengono fondamentali per la propria vita sociale.

La UNI/PdR 24:2016  “Abbattimento barriere architettoniche - Linee guida per la riprogettazione del costruito in ottica universal design”, appena pubblicata, fornisce una serie di linee guida e indicazioni tecniche per la riprogettazione del costruito in ottica universal design.
Il documento nasce dalla collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati e FIABA Onlus – Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche e, partendo dal presupposto che una città con una buona qualità di vita è una città in cui tutti possono sviluppare le proprie potenzialità e condurre una vita serena e soddisfatta, la Prassi illustra le modalità di un approccio metodologico fondato sul concetto di accessibilità per tutti che si basa sull'analisi del contesto, sulla metodica per il rilevamento delle criticità e sull’analisi delle scelte progettuali dei possibili interventi di abbattimento delle barriere architettoniche.
La Prassi vuole essere uno strumento di lavoro per tutti coloro che intendono affrontare il tema della riprogettazione del costruito con un'ottica focalizzata sullo universal design e si fonda sul concetto che la riprogettazione debba partire dalla rilettura dello spazio architettonico mediante l'indagine funzionale e antropologica di come questo spazio viene vissuto e percepito, al fine di approfondire le problematiche connesse al superamento delle barriere fisiche, sensoriali e psicologiche.
Si ricorda che le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.

mb

Fonte UNI

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