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News - Responsabilità Sociale

News - Responsabilità Sociale (235)

XII Giornata dell'Economia. Convegno presso la CCIAA di Napoli

cciaa naLunedì 16 giugno alle 10, in occasione della XII Giornata dell’Economia, presso la sala Convegni della Camera di Commercio di Napoli, saranno resi noti i dati sulla congiuntura 2014 e i risultati di un sondaggio sulle imprese e le strategie per uscire dalla crisi. In apertura il dibattito sulla riforma degli enti camerali e l'indagine sulla qualità dei servizi erogati dalla Camera di Commercio di Napoli.
Il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Maurizio Maddaloni, renderà noti anche i risultati di un’indagine sui servizi dell’ente camerale partenopeo e sulla qualità percepita dalla imprese e seguirà un confronto sulle prospettive di riforma con i parlamentari campani e i vertici delle associazioni di categoria.

Fonte CCIAA Napoli

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Il 7 e 8 ottobre 2014 all’Università Bocconi di Milano il Salone della CSR e dell’innovazione sociale

Salone Innovazione SocialeDopo il successo della prima edizione, torna il "Salone della CSR e dell’innovazione sociale". Il nuovo appuntamento è per il 7 e 8 ottobre, sempre all’Università Bocconi di Milano. 

L’evento sarà anche l’occasione per fare un bilancio sui primi 15 anni della Responsabilità Sociale d’Impresa. L’Europa è riuscita a diventare il Polo di Eccellenza come era stato indicato nella Strategia di Lisbona del 2000? La crisi economica ha messo in discussione principi quali l’impegno, la fiducia reciproca e il dialogo, considerati presupposti necessari per raggiungere questo traguardo? Quali sono state criticità e opportunità offerte da un approccio al business più attento al sociale e all’ambiente?

Il Salone sarà l’occasione per contestualizzare il ruolo della Corporate Social Responsibility in un mercato in profondo cambiamento, per analizzare i trend sociali più significativi, per valutare l’impatto delle principali scelte economiche e finanziare che hanno caratterizzato questi 15 anni. Ma soprattutto per cercare di capire cosa ci riserverà il futuro: si andrà “oltre la CSR” per affrontare nuove sfide come, per esempio, la Global Social Innovation?

Grazie ai casi concreti delle imprese e alle riflessioni degli esperti si cercherà anche di approfondire il tema della collaborazione diventato sempre più importante per la crescita del Paese. Come si svilupperà la collaborazione fra aziende, istituzioni, persone, per un futuro davvero sostenibile? I processi collaborativi sono infatti l’altro grande tema che il Salone della CSR e dell’innovazione sociale affronterà in questa seconda edizione.

Sharing economy, crowdfunding, marketing p2p, stakeholder engagement: sono solo alcune delle modalità di interazione fra profit, non profit, pubblica amministrazione, cittadini. Un modo nuovo di vivere, lavorare, produrre, comunicare reso possibile anche grazie alle nuove tecnologie e a strumenti di condivisione ormai entrati nell’uso comune.

Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Alleanza delle Cooperative Italiane, CSR Manager Network, Fondazione Sodalitas, Unioncamere e Koinètica.

Per approfondire, vai al sito del salone

AdA

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Consumatori on line più tutelati. Il 13 giugno entreranno in vigore le nuove regole europee a protezione di chi acquista

ecommerceL'ecommerce cambia pelle. L'ora x scatterà il prossimo 13 giugno, quando diventeranno operative le nuove regole per il commercio elettronico dettate dalla direttiva europea entrata in vigore lo scorso 26 marzo.

Una direttiva nata con l'obiettivo di dare delle regole universali e omogenee a tutti i Paesi e che offre maggiori garanzie su tutti i contratti a distanza con un controvalore superiore ai 50 euro. «Ma la direttiva europea si pone il fine anche di creare le premesse di fiducia, trasparenza e sicurezza per permettere anche lo sviluppo del commercio elettronico transfrontaliero, e non solo quello dei singoli Paesi Ue - commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio nato nel 2005 con l'obiettivo di favorire la diffusione e la crescita dell'ecommerce in Italia -.

L'incremento del commercio transfrontaliero potrebbe infatti portare a una crescita del Pil europeo, diventando dunque un propellente dell'economia del Vecchio Continente». E le premesse ci sono tutte, soprattutto considerando che negli ultimi due anni in Italia i consumatori che hanno fatto acquisti via Internet sono quasi raddoppiati, passando da 9 a 16 milioni. «Tuttavia, il Belpaese resta ancora il fanalino di coda in termini di numero di imprese che vendono oltre frontiera - continua Liscia -. Parliamo del 4% circa. Inoltre, come Paese siamo ancora indietro in termini di fatturato complessivo dell'ecommerce. Un giro d'affari che nell'ultimo anno si è attestato a 14 miliardi di euro. Questi dati fanno capire quanto sia importante questa nuova direttiva europea, soprattutto considerando che oggi abbiamo un saldo negativo della bilancia commerciale digitale per circa un miliardo di euro. Dunque - aggiunge - fiducia, trasparenza e omogeneità sono premesse importanti per lo sviluppo del commercio elettronico».
più tempo per ripensarci

Ma cosa cambia esattamente con le nuove regole? Fronte consumatore, l'acquirente "digitale" avrà più tempo a disposizione per restituire la merce se non è soddisfatto: 14 giorni, a decorrere dal momento in cui si riceve il prodotto, contro i precedenti 10. Inoltre, dopo aver comunicato la volontà di voler restituire la merce, il consumatore ha altri 14 giorni a disposizione per spedire i prodotti acquistati al negoziante. «L'elemento più rilevante, però, è che nel momento in cui il consumatore dichiara di aver spedito la merce, il negoziante è obbligato nei 14 giorni successivi al ricevimento dell'informativa a restituire la somma (ora ha un mese di tempo, ndr) - fa notare Liscia -. E questo crea una sorta di disagio, in quando il merchant potrebbe essere costretto a rimborsare il dovuto anche se i prodotti acquistati non sono stati ancora recapitati». Un altro cambiamento importante a tutela del consumatore è la maggiore trasparenza delle spese, con il negoziante che è obbligato a dichiarare i costi che il consumatore dovrà sostenere in caso di restituzione della merce. E se le spese non sono state palesate in anticipo, allora i costi di restituzione saranno a carico del merchant. «Inoltre - continua ancora il presidente di Netcomm - in fase pre-contrattuale è richiesta la massima trasparenza con riferimento alla descrizione dei beni e servizi, all'identità del venditore e al prezzo del bene. Devono essere chiaramente indicate tutte le voci di spesa e anche le imposte, oltre alle diverse modalità di pagamento. Tutte informazione che se dovessero mancare darebbero un potere immediato di rivalsa al consumatore».
contratti a distanza

E cambia tutto anche per i contratti formulati a distanza, quindi tutte le vendite fatte fuori da un punto commerciale, come le vendite a catalogo e telefoniche. In questi due casi, la vendita si finalizza soltanto se c'è una conferma contrattuale della proposta commerciale formulata dal venditore. «Per intenderci - puntualizza Liscia - prima di spedire un prodotto o abilitare un servizio, il venditore deve mandare un contratto in forma cartacea da far firmare al cliente. Solo allora la vendita potrà intendersi valida a tutti gli effetti. Ma questo se da un alto tutela maggiormente il consumatore, dall'altro vuol dire anche far morire tutte le vendite a distanza. E per arginare tale rischio è necessario introdurre meccanismi che accelerino il processo di vendita, come meccanismi di registrazione digitale certificata o anche la firma elettronica e l'identità elettronica».

Anche l'aspetto sanzionatorio è stato "intensificato". Il commerciante che non rispetterà le nuove regole andrà incontro a una sanzione che può oscillare da un minimo di 5mila euro (50mila in caso di gravi violazioni) a un massimo di 5 milioni.

AdA

Fonte: Il Sole 24 Ore

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Responsabilità Sociale. Dall'UNI un dossier sull'utilizzo della ISO 26000

26000 rsiA poco più di tre anni dalla pubblicazione della norma tecnica UNI ISO 26000Guida alla responsabilità sociale” l’UNI intende fare il punto della situazione per verificare la strada percorsa e anticipare le aspettative e le esigenze per il futuro.
La norma internazionale ambisce a svolgere due diverse funzioni: in primis chiarire una volta per tutte cosa debba intendersi per responsabilità sociale e quali siano i vantaggi che può apportare alle organizzazioni che la implementano al proprio interno; in secondo luogo, fornire delle indicazioni pratiche, utili ad applicare effettivamente ed efficacemente i concetti e i principi espressi all’interno dell’organizzazione.
Non deve stupire, dunque, la struttura della guida che prevede una prima parte teorica interamente dedicata alla definizione del concetto di responsabilità sociale tramite la descrizione delle sue premesse storiche, tendenze, caratteristiche, principi e pratiche e, soprattutto, tramite l’identificazione dei suoi temi fondamentali e aspetti specifici, e una seconda parte, in cui sono forniti consigli pratici ed una guida all’integrazione, attuazione e promozione di comportamenti socialmente responsabili nell’ambito dell’organizzazione, nonché alcuni consigli su come individuare e coinvolgere i propri stakeholder in tutto il processo di implementazione della responsabilità sociale.
In sostanza, la UNI ISO 26000 introduce un nuovo approccio culturale, un modello di business e di economia diverso, nonché un innovativo modo di vedere e gestire i rapporti tra imprese, amministrazioni pubbliche, consumatori, lavoratori, ONG, mercato finanziario, ambiente e sviluppo, fornendo una chiave di lettura olistica volta a porre le basi per un futuro sostenibile.
Oggi, infatti, alle organizzazioni, siano esse private o pubbliche, viene chiesto di esprimere un profilo sostenibile globale, cioè riconoscibile in tutti i mercati in cui sono presenti, e multistakeholder, vale a dire riferito a tutte le parti interessate.
Ed è proprio l'individuazione delle parti interessate e la condivisione con loro delle strategie delle organizzazioni una delle maggiori difficoltà, ma anche il punto di forza della UNI ISO 26000, per la quale è stato avviato il processo di revisione a livello mondiale con l’obiettivo di confermarla, modificarla o cancellarla. I risultati verranno discussi in un apposito Comitato internazionale per decidere i passi futuri.

Scarica il Dossier

Fonte UNI

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Rafforzare la fiducia tra consumatori e aziende: il COPOLCO si incontra a Milano

copolco milano 2014Dal 13 al 16 maggio Milano ospiterà un importante appuntamento internazionale: si tratta della 36ma sessione dell'ISO/COPOLCO, il Comitato che - in seno all'ISO, l'organismo internazionale di normazione - si occupa di promuovere gli interessi dei consumatori nelle attività tecniche di normazione volontaria.

Il COPOLCO - che lavora in stretto contatto con Consumer International, l'organizzazione che riunisce oltre 250 associazioni dei consumatori di 115 nazioni - raggruppa i rappresentanti di 67 Paesi che partecipano attivamente ai lavori del Comitato e di altri 56 che seguono le attività in qualità di osservatori: una platea molto vasta e autorevole, dunque, proveniente da tutto il mondo.

La sessione dell'ISO/COPOLCO, ospitata da UNI con il supporto di Regione Lombardia e il coinvolgimento di CNCU, si articola in diversi incontri:
• 13 maggio 2014: Riunione dei Working Groups (sede UNI Milano)
• 14 maggio 2014: ISO/COPOLCO Workshop (Auditorium Gaber, Palazzo Pirelli, Milano)
• 15/16 maggio 2014: Riunione Plenaria ISO/COPOLCO (sede Regione Lombardia, Milano)

Il Workshop, in programma mercoledì 14 maggio, è aperto al pubblico e tratterà un tema di grande rilevanza:
Building confidence in a Business–to–Consumer relationship: roles and expectations
Rafforzare la fiducia tra consumatori e aziende: ruoli ed aspettative

I lavori si svolgeranno in lingua inglese.

Obiettivo del Workshop è quello di costruire la fiducia tra consumatori e fornitori di prodotti/servizi con l'intenzione di individuare i ruoli e le aspettative dei diversi attori del mercato. I consumatori sono infatti da considerare a tutti gli effetti attori attivi del mercato e in quanto tali possono fare le proprie scelte basandosi non solo su valutazioni legate al prezzo, ma anche alle caratteristiche, alle prestazioni, alla durata e usabilità dei prodotti, anche nell’ottica di un consumo sostenibile, sia in termini ambientali che economici e sociali.

Nel corso del Workshop, che prevede specifiche sessioni di approfondimento, i partecipanti tratteranno gli aspetti di una comunicazione efficace tra consumatori e mondo della produzione, per acquisti effettuati direttamente oppure on-line, e si parlerà di strumenti e nuovi modelli che possano promuovere scelte informate da parte dei consumatori, inclusi i nuovi strumenti di valutazione on-line o le forme di certificazione partecipativa che si stanno sperimentando in diversi settori e Paesi del mondo.

Scarica il programma

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AdA

Fonte: UNI

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Online la fase sperimentale della piattaforma di aree, azioni e indicatori di responsabilità sociale di impresa, innovazione e competitività

rsi csrÈ online per affrontare la fase sperimentale, la piattaforma di aree, azioni e indicatori di responsabilità sociale di impresa, innovazione e competitività.

Si tratta di uno strumento elaborato dall'Università di Genova su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico, per ottenere una standardizzazione del concetto di responsabilità sociale di impresa, sia a favore degli imprenditori - che potranno così disporre di uno strumento univoco di auto-valutazione del proprio livello di RS ed essere agevolati nella valutazione a cui possono essere soggetti soprattutto se operano in contesti territoriali differenti - sia a favore delle Pubbliche Amministrazioni - per fornire ai funzionari pubblici un riferimento unico in tema di RS, facilitando quindi l’introduzione di questo concetto in atti quali, ad esempio, bandi per la concessione di contributi o bandi di gara, compatibilmente con le norme vigenti.

Un suo carattere particolarmente qualificante sta nel fatto di scaturire da un progetto interregionale - Creazione di una rete per la diffusione della responsabilità sociale d’impresa - promosso, nel 2012, da Veneto e Liguria,e realizzato con l'adesione di tredici Regioni italiane, oltre che di due Ministeri, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero dello Sviluppo Economico, in persona del PCN.

Il progetto è quindi, ab origine, condiviso da molte pubbliche amministrazioni e, a seguito della consultazione pubblica, ha avuto l'avallo di altre amministrazioni, associazione di categoria e privati.

Lo strumento offre percorsi diversificati a seconda della dimensione dell'impresa e del settore di attività.

Vi invitiamo a testare lo strumento all'indirizzo web: http://www.businessethics.it/

AdA

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Responsabilità Sociale. Studio UNI – Fondazione Sodalitas sull’utilizzo della UNI ISO 26000

CSRLa UNI ISO 26000 viene utilizzata sempre di più dalle imprese italiane e multinazionali per integrare la Responsabilità Sociale (CSR) nelle strategie e nelle operazioni; la sua implementazione è affidata al Responsabile CSR, anche se spesso ad occuparsene è direttamente la Direzione Generale; il processo di applicazione della norma coinvolge l'intera organizzazione, ma include in modo ancora poco efficace gli stakeholder esterni.
Condizioni di lavoro e Ambiente sono i due ambiti di impegno prioritario.
Questi, in sintesi, gli elementi emersi dallo studio sull’implementazione in Italia della norma, che UNI e Fondazione Sodalitas hanno realizzato insieme e presentato nel corso dell'evento “Misurare per migliorare. UNI ISO 26000: approcci ed esperienze a confronto” che si è svolto a Milano giovedì 30 gennaio.
I risultati della ricerca sono stati approfonditi dal discussion panel condotto da Bureau Veritas, Certiquality e DNV GL Business Assurance, che ha potuto contare sulle testimonianze di cinque aziende impegnate a integrare la responsabilità sociale al proprio interno seguendo proprio le linee guida UNI ISO 26000: Diadora, Gruppo Sostenya, Intesa Sanpaolo, Radici Group e Technip.
Le realtà che hanno preso parte alla rilevazione (87% imprese, 5% pubbliche amministrazioni, 4% Società di Ricerca e Consulenza, 4% altro) danno complessivamente lavoro a oltre 100.000 persone e operano prevalentemente nei settori manifatturiero (48%), bancario (18%), agroalimentare e dei servizi (entrambe al 13%), coprendo non solo il mercato nazionale ma, nel 48% dei casi, anche contesti europei ed extraeuropei.
Le imprese, che costituiscono la quasi totalità del campione, sono soprattutto grandi (44%); le aziende di medie dimensioni sono il 39%; il restante 17% del totale è rappresentato dalle piccole imprese.
La Responsabilità Sociale  attraverso la UNI ISO 26000: perimetro e responsabilità
Secondo quanto emerso dalla ricerca di UNI e Fondazione Sodalitas, chi ha scelto di seguire i principi della UNI ISO 26000 lo ha fatto sia perchè considera questa norma un documento di rilevanza internazionale (48%) - “un valore che dà particolare forza alla funzione CSR nei rapporti con le aree/funzioni meno disponibili ad assecondare le richieste e supportare i progetti di responsabilità sociale” secondo Claudia Brini di Intesa Sanpaolo - sia perché la ritiene uno strumento completo in termini di contenuti e di approccio integrato (39%) e modulabile nella sua implementazione (26%). Un aspetto, quest'ultimo, particolarmente importante per chi si avvicina al tema della Responsabilità Sociale per la prima volta. Leggi tutto

mb

Fonte UNI

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A Dicembre Startup Weekend torna a Napoli

Startup-Weekend napoliDopo l’esperienza di maggio 2012, ritorna a Napoli la tre giorni di creazione di impresa sociale!
STARTUP WEEKEND, una maratona di 54 ore dal 13 al 15 dicembre 2013 per offrire la possibilità a chi abbia un’idea innovativa in campo sociale di essere guidato nel trasformarla in azione concreta, anche attraverso la redazione di un business-plan.
L’iniziativa quest’anno si inserisce nel progetto I.O. CR.E.S.CO - Innovazione e Occupazione per la CRescita Economica Sostenibile e la Coesione - finalizzato ad attivare un processo di sviluppo locale al’interno della VI Municipalità del Comune di Napoli, comprendente i quartieri di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio, con il sostegno di Fondazione con il Sud e al quale partecipano Confcooperative Napoli e alcune cooperative sociali aderenti all’Unione di Napoli (Consorzio Co.Re. capofila, Project Ahead, Ambiente Solidale, Il Millepiedi, Un fiore per la vita).
L’obiettivo del week-end è la creazione d’impresa sociale, spaziando dalla presentazione delle idee di business sociali tese alla soddisfazione di bisogni sociali non ancora affrontati in maniera adeguata, al confronto con gli investitori sociali agli speech di esperti del settore.
Gli aspiranti startuppers esporranno la propria idea innovativa e saranno divisi in gruppi di lavoro, coadiuvati da mentors e coaches affinché ogni team presenti al termine un proprio lavoro.
L’occasione può rappresentare la possibilità di ricevere finanziamenti per il proprio progetto di impresa sociale, di diffondere anche la cultura del networking, dello scambio di esperienze, proposte e competenze e di potersi “mettere in società” con le persone giuste.
Dalle ore 16.00 del venerdì alle ore 20.00 della domenica presso Centro Servizi Incubatore Napoli Est di San Giovanni a Teduccio (Via Bernardino Martirano, 17 – Napoli).
Per partecipare è necessario ISCRIVERSI, tutti i dettagli e le FAQ su Startup Weekend Napoli

mb

Fonte: Confcooperative

 

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Nella frode informatica nessuna colpa per l’azienda

frode informaticaLa frode informatica esce dal perimetro dei reati che comportano la responsabilità penale delle aziende. Nella conversione del dl 93/2013 sulla sicurezza il Parlamento ha abrogato la parte che aveva aggiunto la frode informatica alle infrazioni che comportano le penalità per le imprese. Torna quindi a rivivere la vecchia formulazione dell'art. 24 del dlgs 231 che prevede sanzioni tra 100 e 500 quote per i reati originariamente previsti, dal danneggiamento all'accesso abusivo di sistemi informatici, alla detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso fino all'intercettazione abusiva.
L'estensione della normativa 231/2001 alle aziende per i reati di frode informatica commessi da dipendenti era stata indicata come potenzialmente dirompente per tutto il mondo imprenditoriale, perchè tra l'altro avrebbe implicato l'adozione di standard e modelli organizzativi molto accurati e invasivi per prevenire abusi su comportamenti totalmente estranei all'oggetto di impresa, e in più riconducibili a iniziative criminali personali. Restano invece agganciati alla 231 i reati informatici più caratteristici e in qualche modo riferibili a comportamenti commessi nell'interesse delle aziende.

AdA

Fonte: Il Sole 24 Ore

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Gli italiani sono diventati più attenti all'ambiente e le imprese più sostenibili

Ambiente e sostenibilitàNon solo governo e imprese. Lo sviluppo sostenibile passa anche attraverso i cittadini che sono diventati più attenti all'ambiente: il 90% delle persone in Italia, infatti, ritiene che ciascuno possa e debba dare il proprio contributo per ridurre l'inquinamento. E non solo. Le imprese virtuose, nonostante la crisi, continuano ad investire in sostenibilità. È quanto emerge da un'indagine condotta da GfK Eurisko. In particolare, se è vero che la responsabilità di favorire uno sviluppo sostenibile viene attribuita in primo luogo al Governo, come afferma l'86% degli italiani, e alle amministrazioni locali (82%), una larga maggioranza di italiani ritiene che tale responsabilità sia anche dei cittadini (73%) e delle imprese (76%).
Parallelamente si sta delineando un nuovo modello di consumo più responsabile che è destinato a consolidarsi e a mutare in profondità gli stili di vita: il 54% degli italiani afferma infatti che alla fine del periodo di crisi il proprio modo di consumare sarà molto diverso da quello precedente la crisi. E le imprese? Le aziende "virtuose" e particolarmente impegnate nella Corporate Social Responsibility, intervistate da GfK Eurisko, affermano nel 54% dei casi che la crisi non ha avuto effetti di rilievo sull'impegno a favore della sostenibilità: per oltre un terzo lo ha addirittura accresciuto e solo per il 10% lo ha ridotto.
''Per l'88% di queste imprese la sostenibilità rappresenta un valore primario di riferimento" afferma Paolo Anselmi, vicepresidente di GfK Eurisko, sottolineando che "la maggioranza di esse dichiara di avere ottenuto grazie a tale impegno un vantaggio di reputazione (58%), nella relazione con il territorio dove operano (59%) ed anche nella innovazione di prodotto o di servizio (55%)". Per promuovere il dialogo e la condivisione di esperienze di responsabilità sociale d'impresa, apre a Milano Il Salone della Csr e dell'innovazione sociale, in programma all'Università Bocconi di Milano, il primo e il 2 ottobre.
Due giorni di incontri ed oltre 60 eventi, con oltre 100 organizzazioni che presenteranno le loro storie di eccellenza ed il loro impegno per la responsabilità sociale. Sarà Enel, partner istituzionale del Salone, ad aprire i lavori con il convegno Enel, 10 anni di sostenibilità, organizzato dall'azienda in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Enel. Sono previsti gli interventi di Andrea Sironi, rettore Università Bocconi, Paolo Andrea Colombo, presidente Enel, Nelmara Arbex, Global reporting initiative chief advisor for innovation in Reporting e Alessandro Laterza, presidente Commissione Cultura di Confindustria. Nel corso dell'incontro verrà presentato il libro The Shared Value Debate: academic visions on Corporate Sustainability, curato dalla Fondazione Enel.
Il Salone sarà l'occasione per fare il punto sulla sostenibilità in tema di alimentazione, ambiente, casa, comunicazione, economia, lavoro, moda, salute. ''Uno dei valori del Salone è lo scambio e il confronto tra soggetti diversi" afferma Salvio Vicari, presidente del Comitato Community & Social Engagement della Bocconi. Un'occasione "unica anche per i giovani per riflettere su un futuro più sostenibile e su una responsabilità che deve essere sempre più condivisa fra attori pubblici e privati. Siamo certi che da questi due giorni emergeranno trend e indicazioni interessanti per lo sviluppo della Csr e dell'innovazione sociale''.
Alla prima edizione del Salone della Csr e dell'innovazione sociale sono attesi più di 2000 visitatori che si confronteranno con le oltre 100 organizzazioni presenti in due giorni di eventi: workshop, Barcamp, WorldCafé, presentazioni di libri, seminari di approfondimento con alcuni tra i massimi esperti di Corporate social responsibility e di innovazione sociale, il bar della Csr, Gallery delle best practices, mostra digitale. Il salone è promosso da Università Bocconi, Csr Manager Network, Unioncamere, Alleanza delle Cooperative Italiane, Fondazione Sodalitas, Koinética.

AdA

Fonte: CSR Unioncamere

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